roma caput disco

ROMA CAPUT DISCO – IL DOC DI CORRADO RIZZA SULLE NOTTI RUGGENTI ANNI ’80 DELLA CAPITALE TRA I LOCALI STORICI CHE HANNO SEGNATO "LA NASCITA DELLA CULTURA DANCE IN ITALIA" (COPYRIGHT JOVANOTTI) – E POI FIORELLO, VERDONE, I LOCALI STORICI COME L’HISTERIA, L’ALIBI, IL GILDA, IL JACKIE’O, I DJ SEMINALI PER LA CLUB CULTURE ITALIANA: MARCO TRANI, DAGO, CLAUDIO COCCOLUTO – UNA SELEZIONE DI DOC SUL CLUBBING - VIDEO

 

 

 

Albi Scotti per https://www.djmagitalia.com/

 

 

fiorello rizza

PER club e discoteche ancora non si vede la luce in fondo al tunnel. Per ironia della sorte, proprio nell’ultimo anno e mezzo sono usciti diversi documentari che raccontano la club culture italiana. E lo fanno molto bene.

 

Il documentario è un genere cinematografico che grazie alle piattaforme di streaming è letteralmente esploso, passando da nicchia per appassionati a genere di intrattenimento di massa a tutti gli effetti. Complici formati di riprese sempre più accattivanti e script certamente più smaliziati che in passato, oggi i documentari sono spesso popolari quanto film e serie.

 

corrado rizza marco trani roberto d'agostino

Ma se già nell’ultimo decennio abbiamo visto tantissimi lavori dedicati alla club culture in ambito internazionale, dalla storia di Ibiza a quella di Avicii fino all’epopea dei rave britannici, la lunga e gloriosa tradizione del clubbing italiano è stata messa sotto i riflettori soltanto negli ultimi tempi. Gli spunti e le prospettive di partenza sono spesso molto diverse tra loro, altro elemento che rende queste narrazioni gustose e imprescindibili per tutti gli appassionati.

 

trani rizza dago by sirolesi

L’ultimo uscito in ordine di tempo è Roma Caput Disco, firmato da Corrado Rizza, dj e personaggio storico della Roma notturna, ora residente a Miami ma sempre molto legato alla sua città. Rizza ha raccolto e messo in ordine tantissimo materiale,  ricostruendo la storia della Capitale vista dalla lente della consolle. “A Roma, in via Tagliamento, nel 1965 si è vista la prima discoteca italiana e probabilmente la prima figura di dj professionista italiano, quella di Giuseppe Farnetti che per volere di Giancarlo Borniggia e Alberigo Crocetta metteva i dischi prima della band del locale, Gli Svelti, che poi erano i Rokes di Shel Shapiro. Quella discoteca naturalmente era il Piper Club ed è diventata uno dei simboli della Roma del clubbing, entrando di diritto nell’immaginario collettivo italiano”. Così Rizza ci presenta il suo lavoro, ricco di locali storici come l’Histeria, l’Alibi, il Gilda, il Jackie’O, e di nomi famosissimi o seminali per la club culture italiana: Marco Trani, Claudio Coccoluto, Roberto D’Agostino, fino al giovanissimo Jovanotti versione dj di inizio carriera. Roma Caput Disco è disponibile su Vimeo.

rizza trani dago

 

 

Il focus geografico resta locale ma si sposta in Romagna per Riviera Clubbing – The Movie, pensato e diretto da Luca Santarelli, documentario che racconta la leggenda della Riviera Romagnola, territorio da sempre estremamente fertile per dj, dancefloor e amanti della notte, addirittura negli anni ’80 e ’90 un riferimento mondiale in materia: “quello che mi ha più colpito nella realizzazione del documentario è stato il ricordo molto vivo di quell’epoca che i dj stranieri hanno ancora adesso; molti di loro amavano fermarsi in Riviera non soltanto per le serate, maturando così amicizie e collaborazioni professionali che hanno dato vita e fenomeni di portata internazionale. Quando si parla di clubbing, si dovrebbe distinguere tra dimensione artistica e commerciale: forse servirebbe reintrodurre nel settore personaggi che curino più la prima rispetto alla seconda” afferma Santarelli. Il tutto condito con materiale d’archivio – preso anche dalle Teche della Rai – e tante interviste a dj e titolari di locali italiani e stranieri, con l’accompagnamento di una colonna sonora davvero ragguardevole. Per sapere dove trovarlo, andate sul sito di Riviera Clubbing.

 

tony hadley laura melidoni

 

 

 

Giochiamo in casa invece quando ad essere raccontata è la storia della Notte di Milano. Sono In Lista è un documentario uscito nei cinema a fine settembre 2020 (raggiungendo nei giorni in sala anche la top 10 al botteghino!) e ora disponibile su Amazon Prime Video. Senza inutili ipocrisie ne parlo in prima persona, visto che sono autore della sceneggiatura e narratore in scena di questo lavoro, che nasce da un’idea di Stefano Fontana (a sua volta figura storica dei club milanesi e non solo) e vede la regia di Andrea Paulicelli. Sono In Lista ripercorre l’evoluzione della scena dei club a Milano dagli anni ’70 fino al presente e con uno sguardo al futuro, coinvolgendo numerosi testimoni di primissimo piano della scena cittadina: Claudio Cecchettto, Joe T. Vannelli, Ringo, Marcelo Burlon, Saturnino, Mace, Nicola Guiducci e tutto il team del Plastic e moltissimi altri nomi che hanno reso Milano una delle capitali internazionali del clubbing. L’idea di scostarsi dal classico impianto “autonarrante” consuetudine del linguaggio documentaristico degli ultimi anni, e di avere un narratore in scena, permette a Sono In Lista di creare maggiore confidenza con lo spettatore, e rende le interviste dei dialoghi gustosi e ricchi di aneddoti e curiosità.

paolo micioni stefania rotolo claudio belfiore foto di m. radogna

 

 

 

 

monica bellucci al gilda

Sempre al cinema, e anche in numerosi festival, è stato proiettato in questi ultimi mesi Disco Ruin di Lisa Bosi e Francesca Zerbetto, che approderà il 17 ottobre su Sky Arte e su Now TV, e che allarga il campo a tutto il territorio nazionale, partendo da uno spunto laterale come quello delle architetture dei club, spesso ormai rovine abbandonate di modernariato architettonico (da qui il titolo) e si sposta graduamente a raccontare una scena che dal Veneto alla Riviera, da Roma a Torino attraversa oltre 40 anni di clubbing. Molto interessanti le interviste non solo a dj e personaggi rinomati della consolle ma anche a direttori artistici, creativi, architetti e visionari che hanno cambiato i connotati e il sentimento popolare verso questo mondo. “Quella che raccontiamo in Disco Ruin è un’Italia che non dorme mai. Sono mondi paralleli creati con una geniale spontaneità, promessa di una vita migliore almeno per poche ore. Chiediamo allo spettatore di spogliarsi della solita ottica giudicante e di intraprendere questo viaggio lungo 40 anni alla ricerca della cultura nel club, tra architettura, musica, moda e arte. Le discoteche erano isole di libertà, erano esaltazione della propria creatività e singolarità all’interno di un gruppo, in una parola erano utopie”.

massimo buonerba francesco bonanno ottavio siniscalchi foto paolo parente

 

 

 

 

marina lante della rovere al gilda

Molto più stringente e focalizzato su una storia in particolare è invece Generazione Diabolika di Silvio Laccetti, che ovviamente parla di una one night molto nota e di uno dei primi veri brand internazionali della club culture. La storia di un party partito da Roma e arrivato sino allo Space Ibiza, transitando per il Cocoricò di Riccione. Un percorso non privo di ostacoli, ricordato con una serie di interviste a personaggi quali Wladimir Luxuria (tutto in fondo iniziò con la sua serata Muccassassina), Fabrizio De Meis, D Lewis, Emanuele Inglese, Emix, Henry Pass, Paolo Bolognesi, Simone LP, Stefano Santacruz e tante immagini di repertorio. Un documentario che ha il pregio di non scadere nella retorica, ed evita di lodare a tutti i costi il passato. Disponibile su Amazon Prime Video.

 

 

 

 

paolo mancuso duran duran alla luna

E a proposito di fenomeni capaci di diventare brand, chiudiamo con And The Heads Keep On Movin’, documentario del 2017 legato a uno dei più travolgenti fenomeni mediatici della dance italiana degli anni ’90, il Deejay Time. Scritto da un’altra penna nota di DJ MAG Italia, Ale Lippi, e diretto da Enrico Venturi, And The Heads Keep On Movin’ ripercorre la cavalcata di un programma radiofonico diventato fenomeno di costume capaci di raggiungere numeri nazional-popolari all’apice del successo, portando la dance a livelli impensabili di popolarità nel nostro Paese prima di allora. Un tuffo negli anni ’90 con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso (una formazione che per chi ama la dance è mitica tanto quanto quella delle Nazionali che hanno vinto i Mondiali) raccontati da amici, collaboratori, personaggi della storia dell’intrattenimento italiano. Uscito inizialmente all’interno del cofanetto di una compilation del Deejay Time, oggi è in parte visibile su YouTube in un montaggio a episodi.

marina lante della rovere al gilda 1mita medici al pipermarco trani corrado rizza roberto d'agostinomarco trani claudio simonetti corrado rizzamarco trani e corrado rizza histeria 1983jovanotti corrado rizzajovanotti marcello testajames browninaugurazione make up foto m.radognagiancarlo bornigia alienfiorello corrado rizzacorrado rizza paola lucididr. felix marco trani. claudio coccolutocorrado rizza paola lucidi allessandra del drago laura melidonicorrado rizza kid creole miky capobarista piper 1roma caput disco posterroberto d'agostino foto m. radognaroberto d'agostino al gildapietro micioni jovanottipaolo micioni ottavio siniscalchi francesco bonannomarco tranimarco trani claudio coccolutofrancesco bonanno ottavio siniscalchi al maisfaber cucchettialessandra del drago paola lucidi laura melidonibeatrice iannozzi carmelo histeriamarco trani

 

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...