renzi santoro

SANTORO PUBBLICA SU FACEBOOK UN LUNGO ATTACCO ALLE RAGIONI DEL ‘NO’ AL REFERENDUM E I SUOI FAN LO UCCELLANO: “GRILLO HA RAGIONE, I GIORNALISTI SONO RIMASTI INDIETRO”, “IO VOTERÒ NO, NON MI PIACE LA RIFORMA”, “SANTORO È SPONSOR DEL SI. NON VOGLIO PENSARE CHE SIA IL SUO PREZZO PER TORNARE A OFFRIRE I SUOI SERVIZI ALLA RAI...”

1 - SANTORO LINCIATO DAI SUOI FAN PER L’ATTACCO AL NO

Da “la Verità”

 

SANTOROSANTORO

Un durissimo attacco a Beppe Grillo e al fronte del No. A firmarlo è Michele Santoro sulla pagina Facebook di Servizio pubblico. Un lungo post concluso così: «La riforma poteva essere più condivisa? Certo. Scritta meglio? Certo. Ma se vince il No i diritti di noi cittadini si rafforzeranno? La democrazia sarà più forte? Il governo più capace di affrontare le sfide internazionali? Vi prego, non rispondete con un' altra domanda. O col solito vaffanculo». Nessuno glielo ha detto, ma nella sostanza ne ha raccolti un bel po'.

 

2 - DALLA PAGINA FACEBOOK DI “SERVIZIO PUBBLICO”

 

"CARI AMICI": LA LETTERA DEL VENERDÌ DI SANTORO

renzi a servizio pubblico 2renzi a servizio pubblico 2

“Evviva Trump!” strilla Grillo. “È stato un vaffanculo generale. L’apocalisse dell’informazione, della televisione, degli intellettuali”. E del sistema politico. Finalmente qualcuno ammette autorevolmente che l’apocalisse non è un’invenzione di Renzi e si può concretamente verificare. Non solo, ma è proprio quello l’obiettivo per cui si batte: il crollo della democrazia per come l’abbiamo conosciuta in Occidente. Vi sembra coerente con ciò la difesa della Costituzione? I nostri mai così tanto citati padri costituenti l’hanno scritta aspettando Trump?

 

Non a caso avevo chiesto a voi, in una delle scorse lettere, se Salvini e Grillo condividano i principi fondamentali della Carta, il rifiuto del razzismo, l’antifascismo, il ruolo fondamentale dei partiti. La replica di Carlo è stata: ”Ma perché, Renzi li condivide?”, a parte che io penso di sì, rispondendo a una domanda con un’altra domanda pensa di cavarsela, alla maniera dei Cinque Stelle, senza pagare dazio.

santoro-renzisantoro-renzi

 

C’è poi chi suggerisce che Renzi non sia mai stato eletto, avendo semplicemente vinto le primarie di un partito, ma costui difende una Costituzione che non conosce. La nostra è una repubblica parlamentare e non presidenziale, e a eleggere il nostro attuale Presidente del Consiglio sono stati i due rami del Parlamento, come la Costituzione appunto prevede. Sarebbe stato meglio che fosse passato al vaglio di un voto popolare? Certo, sarebbe stato meglio. Ma questo è un ragionamento politico che non ha nulla a vedere con la legittimità.

 

Politiche erano anche le critiche al modo con cui è stato formulato il quesito referendario. Ora che i giudici si sono pronunciati sulla sua piena legittimità qualcuno farà autocritica?

renzi a servizio pubblicorenzi a servizio pubblico

Poi ci sono le osservazioni di merito. La principale è che con la riforma il Parlamento perderebbe potere. Direi invece, senza ombra di dubbio, che ne guadagna perché può togliere la fiducia al Presidente del Consiglio con un percorso più trasparente. Il problema, lo ripeterò fino allo sfinimento, è il modo in cui verranno scelti i parlamentari, ovvero l’Italicum. Una legge perfetta per Grillo, che i rappresentanti del suo movimento li capa uno per uno personalmente.

 

Dunque non preoccupatevi della mia carriera, alla quale ho sempre badato da solo continuando a pensare con la mia testa, e concentratevi sulla vostra scelta. Io delle mie sono abituato ad assumermene le responsabilità. E smettetela di usare argomenti spuntati. La Corte Costituzionale ha detto che quelli che Ubaldo chiama “i politici non eletti”, leghisti e grillini compresi, per via della bocciatura del Porcellum giudicato incostituzionale, avrebbero potuto e dovuto comunque governare, proporre leggi e perfino modifiche costituzionali.

michele santoromichele santoro

 

Intanto non mi risulta che qualcuno abbia presentato dimissioni. Ma, nonostante questo, anch’io penso che un percorso di riforma costituzionale dovesse essere più condiviso. Lo avrei perciò affidato a una nuova Assemblea Costituente, eletta dai cittadini, limitandomi a varare una nuova legge elettorale e basta. Allo stesso modo condivido le osservazioni sul Senato e tante altre critiche che voi avanzate, e ha perfettamente ragione chi dice che le mie osservazioni non portano necessariamente a votare Sì .

 

Infatti il mio scopo non è dare indicazioni di voto ma cercare di farvi ragionare sul fatto che, mentre si potrà trovare il modo di correggere ciò che non funzionerà della riforma alla luce dell’esperienza, il voto sarà fondamentale su un solo capitolo: Renzi. Secondo tanti che scrivono io dovrei votare No e non avere il timore di ciò che accadrà dopo. Aspettando Trump. Non sono un romantico sognatore ma penso che Bersani, dicendo che non accadrà niente, sia ipocrita e irresponsabile.

 

beppe grillobeppe grillo

Comunque la pensiamo, abbiamo il dovere, e ripeto il dovere, di chiedere cosa si propongono di fare le forze politiche che si battono per accelerare la fine di Renzi. Dobbiamo smetterla con la renzidipendenza dei nostri ragionamenti, altrimenti meglio tenercelo. Fate finta che il No abbia già vinto e che Renzi sia scomparso dalla scena. E provate a immaginare cosa accadrà, in che maniera il Paese ne uscirà più forte e le istituzioni più solide e più democratiche. Con un’altra apocalisse?

 

La riforma poteva essere più condivisa? Certo. Scritta meglio? Certo. Ma se vince il No i diritti di noi cittadini si rafforzeranno? La democrazia sarà più forte? Il governo più capace di affrontare le sfide internazionali? Vi prego, non rispondete con un’altra domanda. O col solito vaffanculo.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...