santoro campo dall orto bonolis

IL SOLONE DEL LIBRO - SANTORO CONTRO RENZI E CAMPO DALL'ORTO: ''IN 10 MESI L'UNICA GRANDE IDEA È BONOLIS?''. BEH, DOPO 10 ANNI L'UNICA GRANDE IDEA DI MICHELONE È LUTTAZZI: ''DEVE TORNARE IN RAI''. E DIFENDE NICOLA COSENTINO (VIDEO) - SANTORO PREPARA ''UN NUOVO POLO EDITORIALE'' PER FARE LA GUERRA A RENZI E AL REFERENDUM, CON IL ''FATTO'' E UN NUOVO CANALE TV - PURE PIGI BATTISTA SI SCHIERA CONTRO LA RAI RENZIANA

VIDEO - SANTORO AL SALONE DEL LIBRO: ''LA RIFORMA DELLA RAI DI CAMPO DALL'ORTO? È UN BLUFF, FATTA SOLO DI BONOLIS''

 

 

 

1. RAI, SANTORO: ‘RIFORMA DI RENZI E CAMPO DALL’ORTO? FATTA DI SOLO BONOLIS, UN BLUFF’

Cosimo Caridi per www.ilfattoquotidiano.it

 

michele santoro salone del libro michele santoro salone del libro

“La Rai è il primo vettore da cui si può capire di che segno è il riformismo di Renzi”. Michele Santoro, giornalista e già conduttore di Servizio Pubblico, ha presentato al Salone del Libro di Torino ‘Il potere dei segreti’ il primo libro pubblicato dalla Paper First del vicedirettore de il Fatto Quotidiano, Marco Lillo. Parlando del ruolo della televisione pubblica, Santoro si è scagliato contro il direttore generale di viale Mazzini:

 

“Perché devo sentire che si augura di avere Bonolis l’anno prossimo. Te lo auguro anche io, è questa la televisione che tu ci prometti? Sono 10 mesi che stai studiando per capire cosa fare e alla fine hai capito che devi fare Bonolis!”. Per Santoro il problema è ben più grave che la sola Rai: “Il cambiamento per la televisione pubblica non è costoso, come sono costosi gli altri passi in avanti che il Paese deve fare. Se questo cambiamento non si vede in Rai, vuol dire che è un bluff anche all’interno del resto del Paese”.

 

michele santoro salone del libro  michele santoro salone del libro

Sulla tv di Stato dal palco aggiunge: “Metti a lavorare i giornalisti più indipendenti, gli autori più bravi, chiamare Daniele Luttazzi e gli dici: ‘Sei in esilio da tanti anni, adesso non rompere le scatole, vuoi dire: ‘Merda, merda, merda’. Bene lo dici una sola volta, ma vai in onda, ti aspettiamo’. No, questo non si fa – continua Santoro – si chiamano in Rai quelli che devono dire che ‘tutto va bene, così va bene, si deve una visione ottimista della vita’.

 

Questa polemica dei talk scomodi – conclude ai microfoni de ilfattoquotidiano.it -, nasconde il fatto che il governo ha il sostanziale monopolio dell’attenzione dei telegiornali, quindi enfatizzare un nemico nei talk, vuol dire far dimenticare che c’è questo strapotere nei Tg”

 

 

2. "LA RAI DI DALL' ORTO È UN BLUFF. PROPRIO COME L' ITALIA DI RENZI"

Estratti dall'articolo di Francesco Musolino per ''il Fatto Quotidiano''

 

(...)

 

campo dall orto alla leopoldacampo dall orto alla leopolda

L' occasione propizia è stata la presentazione de Il potere dei segreti del giornalista e scrittore Marco Lillo, il primo libro della neonata casa editrice del Fatto Quotidiano, "Paper First" svoltasi ieri alla 29esima edizione del Salone di Torino.

 

La casa editrice è nata con l' intento di raccontare ai lettori il dietro le quinte delle indagini più importanti e del mondo dell' informazione, con un occhio verso il futuro, ribadendo con orgoglio sin dal nome, il primato della carta.

 

(...)

 

paolo bonolis al mare  paolo bonolis al mare

"Non vi scandalizzate, ma non sopporto il fatto che Nicola Cosentino sia in galera da tempo senza processo. Le sue responsabilità politiche e morali nei confronti dei Casalesi mi sono chiare ma lo Stato di diritto non può venire meno".

 

E sul futuro, annuncia: "Credo sia il momento propizio per far nascere un polo giornalistico indipendente, capace di mettere insieme pensatori coraggiosi e diversi. Oggi, una forza così farebbe vedere i sorci verdi a tutti". Marco Lillo, vicedirettore del Fatto Quotidiano, ha ribadito infine l' importanza delle intercettazioni, cardine del suo libro che scoperchia le carte segrete dell' indagine "Breakfast" della Dia di Reggio Calabria: "Le intercettazioni squarciano il velo del potere, smascherano i teatrini.Per questo, le forze politiche si stanno coalizzando per mettere il bavaglio ai giornali con una stretta alla possibilità di pubblicarle paventando sanzioni salatissime". Il risultato sarà più garantismo?

 

 

3. SE LA POLITICA SPEGNE «VIRUS» E «BALLARÒ»

Pierluigi Battista per il “Corriere della Sera

NICOLA COSENTINO jpegNICOLA COSENTINO jpeg

 

Un po’ ci avevamo creduto. Davvero abbiamo pensato che nel suo slancio rottamatore, nel suo ripudio della vecchia politica, nel suo afflato liberalizzatore, Matteo Renzi volesse mantenere la promessa di farla finita con la politica e i partiti che occupano militarmente la Rai, con il governo e il Parlamento che lottizzano, con la tv pubblica che prende ordini dal suo «editore di riferimento».

 

Per un momento, ma solo per un momento per carità, abbiamo creduto addirittura alla tentazione renziana di una sia pur parziale privatizzazione della Rai, prologo di un ripensamento sul ruolo del servizio pubblico televisivo che potesse legittimare il pagamento della tassa che i cittadini sono costretti a sborsare anche se non desiderano guardare programmi della tv di Stato. Niente, c’eravamo sbagliati anche questa volta. L’occupazione di Viale Mazzini ha continuato a essere lo sport più praticato a Palazzo Chigi.

renzi nomine rairenzi nomine rai

 

 La politica si è ripresa i suoi diritti. Per il resto, pagare il canone in silenzio, per foraggiare la tv lottizzata e svantaggiare i concorrenti delle tv private che non possono usufruire dei proventi di una tassa oramai priva di ogni legittimazione. Peccato. I meccanismi e le consuetudini del controllo politico della Rai evidentemente sono troppo forti per essere elusi con un semplice atto di volontà. Si impone invece come inevitabile corollario della smania occupatrice della Rai la tentazione del silenziatore sui programmi non allineati, come sempre, come prima, come tutti gli altri predecessori. Si alimenta attorno a Massimo Giannini l’irritazione del governo per la sua conduzione di «Ballarò».

campo dall'orto renzi raicampo dall'orto renzi rai

 

 Dicono: ma gli ascolti sono insoddisfacenti. Bene, vedremo i risultati brillanti di un talk show a conduzione improntata alla più affidabile ortodossia renziana («Buonasera, anche questa settimana l’Italia ha cambiato verso»: davvero uno share da boom). Si licenzia via intervista, senza nemmeno un atto formale, un conduttore come Nicola Porro, che con «Virus» ha dato espressione all’unica trasmissione politica di stampo «liberale», senza urla, gabbie, prediche da guru, piazze in fiamme.

 

Via quello troppo «di sinistra», via quello troppo «di destra». E meno male che la Rai doveva essere lasciata in pace. Meno male che i partiti avrebbero allentato la presa. E si illudono che controllando la Rai vinceranno le elezioni. Sbagliano: basta vedere cosa è accaduto nei vent’anni precedenti. Peggio per loro.

luttazzi rai per una notteluttazzi rai per una notte

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...