sartre celine

VIAGGIO AL TERMINE DELLO SCAZZO - QUANDO SARTRE ACCUSO’ IL VECCHIO MAESTRO CELINE, MALATO E IN CARCERE, DI ESSERE UN ANTISEMITA PREZZOLATO DAI NAZISTI - LA FULMINANTE REPLICA DELL'AUTORE DI "VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE": "SEI UN PARASSITA USCITO DALLA MIA CACCA"

SARTRESARTRE

Giordano Tedoldi per Libero Quotidiano

 

Era una calunnia, ma non erano tempi in cui ci si facesse scrupolo di provare un' accusa: Se Céline ha potuto sostenere le tesi socialiste dei nazisti, è perché era pagato. La frase arrivava come una stilettata in un scritto tendenziosamente antropologico, in realtà un regolamento di conti, il Portrait de l' antisémite (Ritratto dell' antisemita) di Jean-Paul Sartre, uscito sul terzo fascicolo di Temps modernes, del dicembre 1945.

 

Rivalità letteraria e lotta ideologica, nella Francia in via di denazificazione, si mescolavano in veleni mortali. Brasillach era stato fucilato a febbraio, nonostante De Gaulle avesse ricevuto petizioni di grazia da mezza intellighenzia, parte della quale, vedi Cocteau, non aveva brillato per ostilità all' invasore; Drieu La Rochelle aveva risolto di farla finita a marzo, e nel suo caso il marchio di collaborazionista era stato l' ultimo pretesto di una natura decadentemente votata all' annichilimento. Ma con Céline, che di decadente non aveva nemmeno il gatto Bébert, la faccenda era diversa.

CELINECELINE

 

Sartre, per attaccar briga con quel maestro da cui aveva tratto l' epigrafe per La nausea, maestro che dal canto suo non aveva mai ricambiato le attenzioni, e per tacciarlo di essere stato al soldo degli occupanti, partiva da considerazioni psicologiche e di storia religiosa: Prendete Céline, la sua visione dell' universo è catastrofica; l' Ebreo è ovunque, la terra è perduta, e per l' Ariano la questione sta nel non compromettersi, di non scendere mai a patti.

CELINE CONTRO SARTRECELINE CONTRO SARTRE

 

Ma attenzione: se respira, ha già perduto la sua purezza, poiché l' aria stessa, penetrandogli nei bronchi, è contagiosa. Non si direbbe la predicazione di un Cataro?. E quindi Céline non è che fosse intimamente nazista, solo avido: una prostituta intellettuale: Al fondo del suo cuore, non ci credeva: per lui non c' è soluzione se non il suicidio collettivo, la non procreazione, la morte.

 

Dopodiché, se l' analisi di Sartre tenesse, e Céline fosse un manicheo che proietta nel Giudeo il male assoluto, dove individuare il complementare principio del bene? Si fa fatica a trovarne una scintilla in tutta la produzione céliniana fin dall' esordio clamoroso del Viaggio al termine della notte. Che "predicazione" è quella di Céline, in cui l' unica salvezza è nella petite musique di una prosa fantasmagorica?

 

All' attacco di Sartre, Céline risponderà immediatamente dall' infermeria del carcere danese di Vestre Faengsel (in attesa dell' estradizione in Francia e con la condanna a morte per collaborazionismo pendente), malato di pellagra, come Filippo Augusto al ritorno dalle Crociate, noterà in Pantomima per un' altra volta del 1952, primo libro pubblicato da Céline rimpatriato nel '51 ma in gran parte scritto anch' esso nel periodo danese.

CELINECELINE

Da Copenaghen Céline legge la calunnia di Sartre e contrattacca: Non è che io legga tanto, non ho tempo. Sono già troppi gli anni persi tra sciocchezze e prigione! Ma insistono, mi pregano, mi assillano... a quanto pare, bisogna che io legga assolutamente una specie di articolo, il Ritratto dell' antisemita, di Jean-Baptiste Sartre.

 

La replica, pubblicata nel 1948 dall' editore d' arte Pierre Lanauve de Tartas, costituisce uno di quei libellini semiclandestini del corpus céliniano, À l' agité du bocal, già edito in italiano con vari titoli, ora riproposto come Al forsennato del barattolo in una preziosa pubblicazione per i cultori di Céline: Arletty, Sartre e Louis-Ferdinand Céline di Marco Fagioli e Stefano Lanuzza (Aion, pp. 112, euro 14).

 

CELINECELINE

Leggendo Al forsennato, la si scopre la migliore confutazione delle accuse di Sartre, che viene sì storpiato in Tartre, alludendo al tartaro dentale del Sartre fumatore accanito (come poi in Pantomima sarà deformato in Lartron, da latron, ladro, ossia pedissequo scrittore Allamanieradì, e l' elenco dei derubati va da La Bruyere e Molière), ma il clou della replica céliniana è curiosamente debole e frettoloso: Lo vedo in fotografia, quei grossi occhi sporgenti... quell' uncino... quella ventosa bavosa... è un cestode! Cosa non s' inventerebbe, il mostro, perché mi si assassini! A malapena uscito dalla mia cacca, eccolo che mi denuncia!.

 

Il cestode, per chi non avesse la preparazione biologica di Céline, è la classe cui appartiene il parassita per eccellenza: la tenia. Un insulto bambinesco, e come tale innocuo, che smentisce la concezione sartriana che vede in Céline un apocalittico predicatore, spietato fustigatore del Nemico.

 

Dico che ho vissuto nella violenza, ma io personalmente non la voglio assolutamente...

CELINE 6CELINE 6

I libri tanto deplorevoli che ho potuto scrivere sono stati fatti proprio contro la violenza...

, dichiara Céline in un' intervista, a quattro anni dalla morte nel 1961, inclusa nel libro. Così, nonostante l' esibita virulenza espressiva, la risposta a Sartre si può leggere come un, non meno bambinesco, ma che vuoi, ma che t' ho fatto?.

 

Nello stesso libro, i curatori hanno incluso la traduzione di un trattamento cinematografico, mai realizzato, che Céline scrisse per Arletty, la splendida interprete di Garance del capolavoro di Marcel Carné, Les enfants du Paradis. Più bello assai di questo Arletty, fanciulla delfinosa, sono le foto che ritraggono lo scrittore, vestito dei tipici stracci nel suo ultimo ritiro di Meudon, con l' attrice invece elegantissima in tailleur chiaro e il pappagallo Toto.

SARTRE CELINESARTRE CELINECELINECELINE

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....