A LA7 LO SCIOPERO NON E’ URBANO – ASTENSIONE DEI TECNICI, SALTANO I PROGRAMMI DEL MATTINO E CAIRO CORRE AI RIPARI – MENTANA TRASMETTE DA MILANO E HA GIA’ REGISTRATO ‘BERSAGLIO MOBILE’ – BRACCIO DI FERRO CON CROZZA (PRODUZIONE ESTERNA) CHE SI RIFIUTA DI MANDARE IN ONDA GLI SPOT

Dagoreport
Urbanetto Cairo in trincea, costretto a una nuova trattativa con Crozza. Chicco Mentana paracadutato a Milano pur di mandare in onda i Tg. Lo sciopero dei lavoratori non giornalisti terremota il palinsesto de La7 e manda su tutte le furie il Faraone granata e Chicco Mitraglia.
Gli studi di Roma sono stati disertati in massa dai tecnici che chiedono a Cairo il rispetto degli accordi aziendali, e l'applicazione dell'integrativo (buono mensa incluso) anche a contratti a termine e ultimi assunti, oltre che lo stop ai tagli indiscriminati. Uno sciopero mai ricordato nell'emittente, nemmeno ai tempi di Tmc. Niente notiziario antelucano e nessun tg alle 7 e 30, sostituiti da un ipnotico rullo oroscopo-meteo.
A bocca asciutta sono rimasti anche i fan delle irresistibili Urban's Angels del mattino, Alessandra Sardoni, Tiziana Panella e Myrta Merlino. Al posto di Omnibus un western d'annata, invece di Coffee Break una pellicola nostalgia con Alberto Sordi e Monica Vitti, e una replica con collage di servizi per "l'Aria che tira". Una debàcle che è un pessimo segnale per gli investitori pubblicitari e che ha mandato su tutte le furie l'oculatissimo Cairo, che si è steso ventre a terra con Mentana per blindare i tg di pranzo e cena con i loro pagatissimi break pubblicitari, e i programmi della serata.
Così ieri il direttore, abituato a tutt'altro clima a Mediaset, è volato a Milano da dove ha condotto il tg già ieri sera, come gli capita ogni tanto (e che non si dica che lo ha fatto solo per vanificare lo sciopero dei precari che chiedono il buono pasto, lui ci tiene alla reputazione!), perché nella sede lombarda è un fornitore esterno ad assicurare gran parte dei servizi tecnici, e lo sciopero non è un problema.
Chicco scatenato ha chiamato da Roma in mattinata anche le truppe aviotrasportate, convocando in fretta e furia la conduttrice Caterina Bizzarri, e ha reclutato tutti i plotoni lumbard, per mandare in onda tutto ( o quasi) come se niente fosse, compreso il suo programma di seconda serata Bersaglio Mobile. Ma per Cairo (già registrata appositamente la puntata di Otto e mezzo di Lilli Gruber) l'osso più duro è stato Crozza.
Il comico genovese, che si serve di una struttura esterna e quindi può produrre il suo show anche con lo sciopero, voleva non andare in onda viste le rivendicazioni dei lavoratori. Cairo ha minacciato di fargli pagare una salatissima penale e gli ha chiesto di mettere in onda lui (viste le difficoltà tecniche a La7 in sciopero) le cassette delle pubblicità. Crozza ha deciso di andare in onda, ma si è rifiutato di mandare gli spot, così Cairo si è dovuto rivolgere per questo a una struttura esterna.
Il patron del Toro per ora ci ha messo una pezza, ma la situazione potrebbe diventare ancora più critica. L'assemblea dei giornalisti, che chiedono la corretta applicazione del contratto nazionale di lavoro, un piano industriale ed editoriale e chiarezza su conti e investimenti, ha votato un pacchetto di cinque giorni di sciopero. La prossima volta a La7 potrebbero fermarsi davvero tutti. Un danno economico, una macchia, una grana grande per l'editore che aspira alla purezza e a un posto nel club che conta di Rcs, o almeno - concretezza di un alessandrino - all'affidamento della sua raccolta pubblicitaria.

urbano cairo q dip27 banfi urbano cairola7 COPERTINA IL FANTASMA DEL LEADER ALESSANDRA SARDONIVeltroni saluta Myrta Merlino

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”