spazzatura

LA SCORIA SIAMO NOI - DA BECKETT A SERGIO LEONE FINO A “GUERRE STELLARI”: IN UN LIBRO IL VALORE DELL’IMMONDIZIA NELL’ARTE - NELLA SUA ACCEZIONE DI TRASH E GOSSIP, LA SPAZZATURA È L'INTRATTENIMENTO MIGLIORE CHE C'È - ED E’ ANCHE UN BUSINESS: ‘A MUNNEZZA E’ ORO...

FINALE DI PARTITAFINALE DI PARTITA

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

In Finale di partita, opera splendida e difficile di Samuel Beckett, 1956, il protagonista, Hamm, rinchiude i vecchi genitori, Nagg e Nell, privi di gambe, in due bidoni dell'immondizia: per dire che la spazzatura, lo scarto, ci tiene prigionieri, è un peso che ci tira a fondo.

 

Bruno Mouron e Pascal Rostain, due paparazzi francesi riciclatisi in artisti, da anni portano in giro per il mondo una mostra, Autopsie, con le foto dei rifiuti rubati fuori dalle ville delle star, da Madonna a Damien Hirst, con un effetto di «antropologia della fama» non indifferente: per dire quanto ciò che buttiamo via dica di noi molto più di quello che teniamo.

 

MOURON ROSTAINMOURON ROSTAIN

E, nel reality Grande Fratello, a partire dal 2007, la produzione ha aggiunto all'abitazione in cui vivono i concorrenti una «discarica», luogo in cui vengono cacciati i peggiori della settimana, dando vita, dal punto di vista del trash televisivo, alla parte migliore dello show: per dire come l'immondizia abbia notevoli potenzialità spettacolari. Come disse quel boss della camorra - e in Gomorra è famosa la scena del traffico di rifiuti tossici - 'a munnezza è oro.

 

Ancora. Nel cinema la spazzatura è un elemento visivo e narrativo straordinario: il finale di C'era una volta in America (1984), con Max-James Woods che sparisce tra le lame del camion della nettezza urbana (ecco la spazzatura che dà morte) poco dopo che Noodles-Robert De Niro, rifiutandosi di sparargli, gli suggerisce di non gettare nella spazzatura tutto quello che fin qui ha costruito, spiega tutto il film.

fiume di spazzaturafiume di spazzatura

 

E una delle scene-chiave di Guerre Stellari (1977) è quella in cui i nostri eroi, intrappolati nelle viscere della Morte Nera, si salvano gettandosi nel condotto dei rifiuti (ecco la spazzatura che dà vita). Per tacere della letteratura: nell'Ulisse di James Joyce il viaggio di Leopold Bloom prende le mosse dal suo water, luogo deputato per la deiezione;

 

in Underworld di Don DeLillo (1997), romanzo-chiave del postmodernismo (qualsiasi cosa significhi), la spazzatura è una componente fondamentale; e nell'opera di Italo Calvino (ad esempio Le città invisibili, dove Leonia allude alla società dei rifiuti) e di Pier Paolo Pasolini (ad esempio Ragazzi di vita, dove lo squallore urbano è la faccia visibile della rovina moderna), la pattumiera-poubelle-lordura-monnezza è onnipresente.

LEONELEONE

 

E ci fermiamo qui, senza citare il cartoon-capolavoro della Disney WALL-E, il robot programmato per ripulire il pianeta dai nostri rifiuti; o l'ossessione dell'arte contemporanea per scarti/spazzatura (da Piero Manzoni al letto di Tracey Emin...); o il mostruoso Great Pacific Garbage Patch che minaccia, da qualche parte, gli oceani della Terra.

 

Tutto ciò per dire il carico creativo, simbolico, metaforico, filosofico e anche poetico dell'unica cosa che (a parte i televisivamente molto richiesti «accumulatori seriali») non piace a nessuno: l'immondizia. E lo dice, in un ricchissimo saggio interdisciplinare, tra i più originali dell'anno, Alessandro Zaccuri nel suo Non è tutto da buttare. Arte e racconto della spazzatura (Editrice La Scuola). Sì.

star wars   rogue one  8star wars rogue one 8

 

La spazzatura fa parte del nostro mondo, della nostra vita quotidiana, della nostra Storia e delle storie che raccontiamo. È ineliminabile: per quanto ci si sforzi rimane non smaltibile («Degli avanzi, infatti, è proprio l'avanzare, così come dei resti è tipico il restare»). Non perdona: Thomas Hirschhorn alla Biennale di Venezia 2015 ha portato Roof Off, un cumulo di cartacce, che però sono pagine strappate dai capolavori della letteratura classica... Apparentemente non significa nulla, eppure romanzieri, sociologi, artisti, politici e scienziati non fanno, ogni giorno, che occuparsene, parlarne, combatterla.

COVER SPAZZATURACOVER SPAZZATURA

 

La spazzatura è sinonimo di «cosa senza valore», eppure è un business micidiale (le multinazionali vivono sul fatto che noi buttiamo i pc, gli smartphone, i vestiti e mille altri oggetti perché sono «cose vecchie» anche se «funzionanti»). La spazzatura, nella sua accezione di trash e gossip, è l'intrattenimento migliore che c'è. La spazzatura è insieme la nostra fantascienza e la nostra preistoria («eccedenza del futuro e permanenza del passato»).

 

E la spazzatura, intesa come «scarto», ha un valore spirituale altissimo: «La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo». E l'urgenza di invertire il «processo dello scarto» innescato dalla nostra epoca - accogliendo cioè le persone «rifiutate», «scartate», «sfruttate» dalla società - è tra le più sentite preoccupazioni del Papa che porta il nome del santo dei poveri, degli umili, degli esclusi: Francesco.

 

Perché - ecco il senso ultimo di ciò che consideriamo «spazzatura», e la tesi del libro - non tutto è destinato a finire nell'immondizia. Escludere la spazzatura dall'orizzonte della nostra umanità - i rifiuti sono quello che rimane quando noi siamo morti - è impossibile. Immondizia, rimasugli, risulta, scorie - come dimostrano letteratura, arti visive, filosofia ed economia - fanno parte del reale. «Chi prova a negarlo - scrive l'autore alla fine del suo saggio, e crediamo che abbia ragione - è condannato a trasformare in uno scarto la sua stessa esistenza».

5 monnezza a roma dal sito romafaschifo5 monnezza a roma dal sito romafaschifoSPAZZATURASPAZZATURAmontagne di spazzatura 2montagne di spazzatura 2spazzaturaspazzatura

 

Insomma, fidatevi. Nella vita non è tutto a buttare.

ROSTAIN E MOURON- DAMIEN HIRSTROSTAIN E MOURON- DAMIEN HIRST

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO