salvatore baiardo massimo giletti urbano cairo

“HO SOFFERTO, MI AVEVANO ABBANDONATO TUTTI” – MASSIMO GILETTI: “CAIRO MI HA FERITO. UN GIORNO SPERO MI VORRÀ DIRE LA VERITÀ. UN SOSPETTO CE L’HO, ANZI UNA CERTEZZA. MA NON LA DICO” – IL CASO BAIARDO? “L’UNICA COSA CHE CITERÒ È L’INTERCETTAZIONE DELLA DIA DI UNA TELEFONATA DEL DOTTOR DELL’UTRI ALL’UFFICIO LEGALE DI FININVEST. CI DEFINIVA DELINQUENTI. BASTA QUESTO PER DIMOSTRARE QUANTO FOSSI RITENUTO SCOMODO. IL RESTO SONO CHIACCHIERE” – E SU MENTANA…

Giulia Cazzaniga per "La Verita" - Estratti

 

È determinato ad andare fino in fondo.

 

massimo giletti ospite di donne sull'orlo di una crisi di nervi

La sua voce tradisce a tratti anche un po’ di agitazione. Domani torna in tv, domani torna in Rai. Le anticipazioni di quello che farà vedere al pubblico hanno già fatto molto rumore. «E c’è molto di più di quel che avete già visto e letto», assicura alla Verità.

 

Su Rai 3, alle 21,20, martedì sera Massimo Giletti conduce Ustica, una breccia nel muro, una puntata speciale sui misteri della tragedia dell’aereo DC 9 dell’Itavia, precipitato il 27 giugno 1980 nel mar Tirreno meridionale con 81 passeggeri, di cui 13 bambini. Una delle tesi circolate negli anni è che l’aereo fu abbattuto da un missile francese.

massimo giletti

 

Ieri l’anticipazione: domani su Rai 3 andranno in onda le affermazioni registrate da Giletti di un ex addetto militare dell’ambasciata francese a Roma alla fine degli anni Ottanta, un uomo dei servizi.

 

Dice che gli fu ordinato di non consegnare agli italiani i tracciati radar della base di Solenzara in Corsica e che quindi all’Italia non sono mai arrivate alcune informazioni. Mentì: gli fu detto di riferire che il radar era in manutenzione. L’intervista si è svolta in Francia, dove il giornalista ci racconta di aver cercato a lungo lo 007 francese.

URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTI

 

Ci dobbiamo aspettare altri colpi clamorosi dalla sua inchiesta?

«Quel che ancora nessuno sa è che spero di poter far ascoltare la testimonianza di un uomo dell’Aeronautica che sarà decisiva. Sarò in diretta, e fino all’ultimo non so ancora che cosa accadrà, ma è un uomo che sono convinto possa decidere di mantenere la sua parola. Certo, il tema è delicato e tragico».

 

(...)

Le sentenze su Ustica però ci sono.

URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTI

«A Boston un secolo fa giustiziarono sulla sedia elettrica gli italiani Ferdinando Sacco e Bartolomeo Vanzetti con una sentenza totalmente falsa. C’è ancora libertà di indagare su questa vicenda, nonostante le sentenze».

 

Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi si sono rivolti ai vertici Rai ancor prima delle anticipazioni: il servizio pubblico, dicono, non può fare da megafono di tesi infondate.

«Non amo le critiche preventive. Sono tornato a fare un’inchiesta, ed è il mio modo di vivere la televisione. Sono un eretico che cerca la verità. Proporremo al pubblico le verità di alcune persone in cui mi sono imbattuto e che su una vicenda dai contorni inquietanti hanno qualcosa da dire».

 

Perché hanno deciso di parlare ora, con lei?

urbano cairo foto barillari

«Sarà che hanno trovato una sintonia, che credono nell’idea del programma… Non è la prima volta che mi accade in carriera. Sono uno che va a incontrare le persone, le corteggio, creo un rapporto».

 

Torna in Rai, ed è la seconda volta nel 2024 dopo lo show per i 70 anni dell’azienda. Come l’hanno accolta?

«Quella serata di febbraio è stata un grande successo. Questa volta ci torno con un piccolo e agguerrito gruppo di lavoro, dimostrando anche che è ancora possibile lavorare con una produzione interna. Ho ritrovato Gabriella Oberti, con cui iniziai la carriera a Mixer con Giovanni Minoli, ora capostruttura della direzione Approfondimento».

mentana cairo giletti 2

 

Meno di un mese alla presentazione dei palinsesti, si parla di un suo nuovo programma da più di sei mesi… ci svela finalmente qualcosa?

«Facciamo che varchiamo il mare di Ustica e poi si vede. Sono giorni difficili perché io non do mai niente per scontato».

 

massimo giletti

Ma il programma ci sarà?

«Quando lo vedremo in onda sarà ufficiale. Per ora sorrido e ci credo».

 

Sarà un talk show?

«A 62 anni non posso rinunciare a fare inchieste. Ce n’è bisogno, e il successo di programmi come Report lo dimostra. L’importante è che non siano mai ideologiche e non mirate a colpire una precisa area politica. Questo è il mio mestiere, voglio continuare a farlo e quel che mi è successo mi ha dato il coraggio per andare avanti, fare giornalismo seriamente e non girare la testa dall’altra parte».

 

massimo giletti urbano cairo

La Cassazione ha confermato la decisione del tribunale di Firenze sugli arresti domiciliari per Salvatore Baiardo per la calunnia ai suoi danni per la presunta foto di Berlusconi con il boss Giuseppe Graviano.

«Guardi, io su questa vicenda ho parlato il meno possibile in due anni e ho lasciato fare il loro lavoro ai giudici. L’unica cosa che citerò è l’intercettazione della Direzione investigativa antimafia di una telefonata del dottor Marcello Dell’Utri all’ufficio legale di Mediaset (in realtà è Fininvest, ndr). Diceva che il mio programma avrebbe potuto influenzare il lavoro della magistratura in vista del processo. Ci definiva delinquenti. Basta questo per dimostrare quanto fossi ritenuto scomodo. Il resto sono chiacchiere».

la tv fa 70 con massimo giletti 3

 

Nel corso delle indagini sui presunti mandanti delle stragi, la hanno intercettata con un trojan nel cellulare, senza che fosse indagato.

«Ecco, questo è un fatto a mio parere gravissimo. E la cosa più spiacevole è stato il silenzio dell’Ordine dei giornalisti su questa vicenda. Mai mezza parola per difendermi».

 

Essere stato intercettato l’ha fatta sentire meno libero? Meno al sicuro?

«Vivo sotto scorta da anni, e so che al telefono può sempre succedere qualcosa. È faticoso, fa parte del meccanismo, non ci si può fare granché. Negli ultimi anni un bel po’ di cose sono successe. Occorre essere forti. Certo, se spariscono tutti… la sofferenza c’è».

 

Chi è sparito?

floris cairo giletti mentana

«Faccio prima a dirle chi è rimasto. Non dimenticherò mai Michele Santoro che da Lilli Gruber su La7 disse che era inutile parlare di libertà di stampa in Russia mentre chiudevano Non è l’Arena senza apparente motivazione. E non dimentico l’articolo scritto da Francesca Fagnani per sostenermi. Sono stati gli unici che hanno avuto il coraggio di esporsi».

 

Pensa che attraverso la penna della Fagnani sia arrivata anche la solidarietà del suo compagno?

«Con Enrico Mentana ho sempre avuto un rapporto solido, che questa vicenda non ha incrinato. A differenza di quello con altri dirigenti di La7».

 

Cosa le piace guardare in tv?

MASSIMO GILETTI RITA DALLA CHIESA MICHELE GUARDI

«Trovo straordinaria la bravura di Maria De Filippi».

 

Giletti che guarda cantanti e ballerini di Amici?

«Ma pure Uomini e donne: dal punto di vista sociologico è di estremo interesse. Non dimentico che Maurizio Costanzo è stato il re dell’alto e del basso, ne ha fatto una scuola. Mi piace poi il sorriso di Gerry Scotti, l’ironia di Piero Chiambretti. Al di là dei soliti noti… come Fiorello, ovvio».

 

Siete amici?

«Si professano tutti suoi amici, io non oso ma non dimentico di quando finì l’esperienza in Rai: aprì la sua “edicola” solo per me, per dire che era una vergogna».

il video di giuseppe de donno a non e l'arena 3

Dicono lei sia caratteriale.

«Sono diretto, senza filtri. Pretendo moltissimo da me stesso, e chi sta con me deve stare al passo.

 

 

(…)

 

Con gli anni è diventato più cinico?

«No, altrimenti avrei appeso la telecamera al muro. Le emozioni sono importanti. Lavorare in Rai in questi mesi è stato tornare a casa, perché io sono cresciuto qui. Ma anche La7 mi ha dato molto: guardo sempre al lato migliore delle cose».

 

Non è finita bene.

salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 6

«Lo dico lo stesso, anche se Urbano Cairo mi ha ferito perché pensavo avessimo un rapporto fraterno. Nel mio cuore, avevo una visione molto positiva di lui, e in realtà quella resta. Un giorno spero mi vorrà dire la verità. L’odio o il rancore non mi appartengono, ho valori cristiani e senza la capacità di perdonare sarebbe inutile andare a messa tutte le domeniche».

 

Ha già perdonato?

«Verrà il momento in cui saremo io e lui e mi racconterà cosa è davvero successo. Un sospetto ce l’ho, anzi una certezza. Ma non gliela dico».

salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 5salvatore baiardo massimo giletti non e l'arena 1massimo giletti urbano cairo

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO