dario franceschini

LO STREGA DELLE POLEMICHE! NON SOLO VERNA (EINAUDI), A RESTARE FUORI DALLA DOZZINA ANCHE MICHELE MASNERI CON PARADISO (ADELPHI) E DARIO FRANCESCHINI (CON AQUA E TERA, LA NAVE DI TESEO): PUÒ UN EX MINISTRO DELLA CULTURA PARTECIPARE AL PIÙ IMPORTANTE PREMIO LETTERARIO ITALIANO SENZA CHE QUESTO RISULTI ALMENO PROBLEMATICO? GRANDE DIBATTITO -  DI FATTO QUESTO STREGA “RIVOLUZIONARIO” GHIGLIOTTINA L’ANCIEN RÉGIME DELLE MAJOR EDITORIALI ACCOGLIENDO NELLA DOZZINA TANTI PICCOLI EDITORI CHE…

Raffaella De Santis per Repubblica.it - Estratti

nicoletta verna

(…) La dozzina di ieri vede in pole position tre nomi: Andrea Bajani con L’anniversario (Feltrinelli), Nadia Terranova con Quello che so di te (Guanda) e Paolo Nori con Chiudo la porta e urlo (Mondadori). Che Verna potesse disturbare qualcuno? In ogni caso a questo punto è più che possibile una cinquina con Elisabetta Rasy (Perduto è questo mare, Rizzoli) o Wanda Marasco (Di spalle a questo mondo, Neri Pozza) a cui si aggiungerà qualche nome nuovo di cui la dozzina è ricca.

 

Tirava un vento scombinatore sul palco ieri mentre Melania Mazzucco, presidente del comitato selezionatore, leggeva uno per uno i nomi, amplificata dallo spazio vuoto tra le maestose colonne del Tempio di Adriano, in una delle piazze più belle di Roma. Paolo Repetti, direttore editoriale di Einaudi Stile Libero, assisteva serio a un copione che avrebbe desiderato diverso, pur conoscendo bene l’ambiente che naviga da protagonista. Il suo commento è secco: «L’esclusione di Verna sorprende e dispiace. Non si tratta di una svista, ma di una scelta difficile da comprendere per chi riconosce in lei una delle voci più solide e originali della narrativa italiana contemporanea».

 

nicoletta verna cover

Sembra chiudere qui, poi ci ripensa: «I giorni di Vetro ha avuto un’eccezionale accoglienza critica e, giorno dopo giorno, ha conquistato un pubblico sempre più ampio. È un libro politico, che in un’epoca minacciosa come quella che viviamo ci racconta la guerra con tutta la sua ferocia, il modo in cui agisce sulle vite delle persone comuni. E lo fa con una capacità di costruzione narrativa degna dei romanzieri classici». Le altre parole sono indirizzate al comitato selezionatore: «Chi ha preso questa decisione – legittimamente, secondo le regole del premio – ha adottato un criterio che non condivido, ma che rispetto. Per fortuna, la letteratura ha un tempo e un pubblico che vanno oltre qualsiasi giuria».

 

Il comitato in realtà si mostra sereno. La polemica è dietro l’angolo e le scelte vanno difese fino in fondo. Melania Mazzucco, che lo presiede e perlopiù è autrice Einaudi, allarga lo sguardo: «Non la vedrei come un’esclusione. Siamo rimasti sorpresi invece dalle proposte dei molti micro, piccoli e medi editori. Ci ha spiazzati la qualità delle nuove voci autoriali. C’è un grande fermento nell’editoria italiana e abbiamo cercato di rispecchiarlo».

 

paolo repetti

Alla domanda diretta sul siluramento di Einaudi, Mazzucco non si tira indietro: «Nessuna mossa contro Einaudi, che è tra l’altro il mio editore. Il libro di Verna è fortunatissimo e avrà la strada spianata. Inoltre non è l’unico libro importante escluso, inviterei a guardare la lista degli 81». In effetti questo Strega rivoluzionario ghigliottina l’ancien régime delle major editoriali senza colpo ferire, accogliendo nella dozzina tanti piccoli editori che ne bilanciano la presenza. 

 

(...)

 

STREGA A SORPRESA

Simonetta Sciandivasci per la Stampa - Estratti

 

 

MICHELE MASNERI - PARADISO

(...) Per la prima volta dopo molto tempo, Einaudi non arriva in dozzina.

L'editore aveva puntato tutto su Giorni di vetro di Nicoletta Verna, che ha avuto un enorme successo di pubblico (ha venduto oltre 50mila copie) e di critica. «Una scelta difficile da comprendere per chi riconosce in lei una delle voci più solide ed originali della narrativa italiana contemporanea. Chi ha preso questa decisione, legittimamente, secondo le regole del Premio, ha adottato criteri che non condivido ma che rispetto. Per fortuna, la letteratura ha un tempo e un pubblico che vanno oltre qualsiasi giuria», dice alla Stampa Paolo Repetti, direttore editoriale di Einaudi Stile Libero, sponda romana della casa torinese.

DARIO FRANCESCHINI - AQUA E TERA

 

Un'altra esclusione eccellente è quella di Michele Masneri con Paradiso (Adelphi), autore e giornalista molto amato dai giornalisti, che difficilmente amano altro dio all'infuori di sé. Un'altra è quella di Dario Franceschini: può un ex ministro della Cultura partecipare al più importante Premio letterario italiano senza che questo risulti almeno problematico? Grande dibattito.

 

Una cosa che lo Strega fa da diverso tempo è disinnescare i potentati: non sempre a vantaggio della letteratura (in fondo sarebbe impossibile), ma sempre a vantaggio della sua propria credibilità. Il Premio non è controllabile: è il dato dello Strega, lo è ogni anno di più.

dario franceschini

Stappano bottiglie Neri Pozza e Mondadori (Segrate negli ultimi anni ha spesso visto maltrattare i suoi autori di punta), che intascano dozzina e Strega Europeo. Questi i candidati eu: Brokken con La scoperta dell'Olanda (Iperborea); Cartarescu con Theodoros (Il Saggiatore); Mora con La metà della vita (Feltrinelli Gramma); Murray con Il giorno dell'ape (Einaudi); Turpeinen con L'ultima sirena (Neri Pozza).

 

La scrittrice Durastanti, che ha presentato la cinquina insieme allo scrittore Lagioia, ha detto che si tratta di «Romanzi polifonici in esilio dalla trama», cioè libri che puntano più sullo stile che sulla storia: un lusso che possono permettersi perché dispongono di un pubblico (quello europeo) giovane che «accetta ancora la lettura come atto contemplativo».

 

 

(...)

michela di biase dario franceschini ricevimento quirinale 2 giugno 2024

MICHELE MASNERI - FOTO DI MASSIMO SESTINI

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....