giorgia meloni rai cavallo viale mazzini

TERREMOTO RAI – LA MELONI ALLA CONQUISTA DELLA RAI DOVE FDI È FUORI DAL CDA E DALLE POSIZIONI APICALI: IN PRIMIS VA SOSTITUITO SANGIULIANO, NEO MINISTRO DELLA CULTURA, ALLA DIREZIONE DEL TG2 – MA LA “DUCETTA” MARCIA VERSO IL TG1 DOVE VUOLE PIAZZARE NICOLA RAO. SE COSÌ FOSSE LEGA E FDL DOVRANNO CONTENDERSI IL TG2 MENTRE ORFEO RIMARREBBE AL TG3 – NESSUN AVVISO DI SFRATTO (AL MOMENTO) PER FUORTES CHE POTREBBE ESSERE AFFIANCATO DA ROSSI COME DG…

Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

il cavallo della rai di viale mazzini

Il primo tassello della nuova Rai targata Meloni dovrebbe andare a posto nell'arco di una settimana, dieci giorni al massimo. È il tempo che Fratelli d'Italia ha dato all'amministratore delegato Carlo Fuortes per sostituire il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, entrato a far parte della squadra di governo.

L'interim, affidato al vice Carlo Pilieci, potrebbe in realtà durare tre mesi, scavallare Natale e arrivare a ridosso della "rivoluzione conservatrice" che si abbatterà sugli assetti della Tv di Stato all'inizio dell'anno prossimo, ma la presidente del Consiglio non ha alcuna voglia di aspettare.

 

GIORGIA MELONI ALLA CAMERA

Sulla tolda del notiziario cadetto intende piazzare subito il vicedirettore del Tg1 Nicola Rao (o in alternativa il numero 1 di Rainews Paolo Petrecca) «in funzione di riequilibrio, visto che il primo partito del Paese è totalmente assente dal Cda e dai vertici del servizio pubblico», spiega chi per lei sta seguendo da vicino il dossier. «C'è un problema di compensazione e di pluralismo che va risolto in tempi brevi».

 

carlo fuortes foto di bacco

Al momento, infatti, FdI è fuori sia dal Cda sia dalle posizioni apicali di Viale Mazzini. Quasi tutte occupate dall'ex maggioranza d'unità nazionale, oltre che dai tecnici d'area draghiana, che a suo tempo ne fecero man bassa escludendo l'unica forza d'opposizione. Assetto che, con tutta evidenza, non può durare a lungo.

 

GENNARO SANGIULIANO

E sebbene Meloni non abbia ancora avuto modo né tempo per metterci la testa - la sola volta che ha incontrato Fuortes è stata prima dell'estate, a una cena a casa di Bruno Vespa, poi non si sono più sentiti - la Rai resta una delle sue priorità: da sempre sismografo di ogni mutamento politico e dunque destinata a cambiare in base alla nuova geografia del potere. Da cui emerge che FdI non è solo il primo partito in Parlamento, ma pure largamente in vantaggio sugli alleati, specie la Lega, che andrà ridimensionata. Come il centrosinistra, al quale resterà poco o nulla.

 

NICOLA RAO

Senza fretta, però. La linea della premier è evitare strappi. Per cui, salvo cataclismi, nessun avviso di sfratto verrà notificato al capo azienda: sarà lui a fare un passo indietro, se vorrà. Tutt' al più gli verrà affiancato un direttore generale nella persona di Giampaolo Rossi, l'ex consigliere fedelissimo della premier che, se succedesse adesso a Fuortes - almeno finché la legge non subirà modifiche (ma c'è già chi ci sta pensando) - potrebbe restare al vertice Rai solo per un anno e mezzo, fino alla scadenza naturale del Cda, così come imposto dal limite dei due mandati consecutivi. Tandem che consentirebbe a FdI di mantenere una certa continuità con la gestione Draghi e d'iniziare contestualmente a ridisegnare il Servizio pubblico a immagine della nuova destra.

GIAMPAOLO ROSSI

 

Quel che si prospetta è un autentico terremoto. L'obiettivo principale di Meloni è difatti il Tg1, mai fin qui appaltato agli eredi dell'Msi. L'idea, non appena l'attuale direttrice avrà trovato una sistemazione adeguata al suo curriculum, è promuovere Nicola Rao, che dal Tg2 rientrerebbe alla casa madre. Ma solo se Monica Maggioni otterrà o un programma d'approfondimento in prima serata (ipotesi tuttavia complicata: Vespa è in fase di rinnovo di contratto per due anni e ha tre seconde serate a settimana, resterebbero liberi solo il lunedì e il venerdì) oppure l'ufficio di corrispondenza di New York.

angela mariella

 

In tal caso il Tg2 tornerebbe alla Lega, con Angela Mariella (favorita su Roberto Pacchetti in quanto donna) in arrivo da Isoradio, dove invece approderebbe Giuseppe Carboni (in quota 5S) che verrebbe risarcito dopo la defenestrazione dal Tg1 a opera del governo Draghi.

 

giuseppe carboni 2

C'è però chi dice che Salvini, avendo già Casarin alla testa della TgR, potrebbe dover cedere il Tg2 a Forza Italia: avanzerebbe perciò Antonio Preziosi da RaiParlamento, con Carboni pronto a sostituirlo. Al Tg3, forte di ascolti in crescita e rapporti trasversali, Mario Orfeo resterebbe a presidio dell'ultimo fortino della sinistra. Mentre Petrecca, finora unico direttore di FdI, manterrebbe la guida di RaiNews. Antipasto della grande abbuffata che, a inizio anno, interesserà la guida dei Generi.

 

MARIO ORFEO - IL PATRIARCA KIRILL DEL PD (COPYRIGHT PAOLO MIELI) - FOTOMONTAGGIO VERITA E AFFARI

A febbraio, quando Antonio Di Bella andrà in pensione, alla cloche dell'Approfondimento giornalistico sbarcherà il vice Paolo Corsini. Al Day Time scalda i motori Angelo Mellone, che subentrerebbe a Simona Sala (da tempo in sofferenza), diretta al coordinamento dell'offerta informativa in sostituzione della pensionanda Giuseppina Paterniti. E così, dopo il governo, i Fratelli sono pronti a prendersi pure la Rai.

IL DISCORSO DI GIORGIA MELONI ALLA CAMERA PER LA FIDUCIA mario orfeoGIUSEPPE CARBONIGIORGIA MELONI - PRIMO DISCORSO ALLA CAMERAgennaro sangiuliano gennaro sangiuliano al quirinale con la moglie federica corsini federica corsini gennaro sangiuliano GIORGIA MELONI AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)