tinti

TINTI E TONTI – BRUNO TINTI REPLICA E CONFERMA LA MAIL RIVELATA DA DAGOSPIA – “LA MIA NON SOPPORTAZIONE DEL “FATTO” SU CUI SCRIVO ERA UN’IPERBOLE SCHERZOSA”. SARA’, MA DAL TONO DELLA MAIL (VEDI) SEMBRA LA CLASSICA TOPPA PEGGIO DEL BUCO...

TINTI _0650TINTI _0650

MAIL DI BRUNO TINTI A DAGOSPIA

 

Egregio Direttore

Le scrivo con riferimento al vostro articolo “Editoria in allegria”, pubblicato oggi alle 14,15. La mail che avete pubblicato è vera; l’interpretazione che ne avete dato necessita di un chiarimento. Ciò perché Dagospia ne ignora il contesto.

Bruno TintiBruno Tinti

 

Felice Lima e io siamo molto amici; condividiamo idee e principi. E’ avvenuto però che, qualche giorno dopo la pubblicazione su Il Fatto di un articolo di Antonio Massari dal titolo “Milo, il giudice che già salvò Craxi” (12 marzo), ci siamo messi a litigare (amichevolmente).

 

marco travaglio foto andrea arrigamarco travaglio foto andrea arriga

Io sostenevo che si trattava di un pezzo insinuante, ammiccante e malizioso (esattamente in questi termini avevo espresso la mia opinione al Direttore Travaglio); Lima ne condivideva il contenuto, mi ricordava la sua amicizia con Massari e il suo apprezzamento per Il Fatto cui è entusiasticamente abbonato. La discussione è stata accesa e irriverente, come avviene tra amici.

TINTITINTI

 

Un paio di giorni dopo Lima ha commentato negativamente una mail di un collega, Carrelli Palombi, apparsa sulla lista dell’ANM; una delle (sue e mie) tante critiche al CSM. Gli ho scritto “Felice, sei grande” e, con l’occasione gli ho scherzosamente ricordato il nostro dissenso di qualche giorno prima: “se vuoi ti mando i miei articoli così non devi comprare il Fatto che io ritengo insopportabile”.

IL FATTO CARTA STRACCIAIL FATTO CARTA STRACCIA

 

Mi riferivo ovviamente all’articolo di Massari e, come ho detto, si trattava di uno scherzo: Lima non compra il Fatto, è abbonato, non avrebbe avuto senso l’invito a non acquistarlo. La mail era privata: io non scrivo più sulle mailing list dei magistrati da quando sono in pensione. Ma ho sbagliato e, invece di cliccare su “rispondi” ho cliccato su “rispondi a tutti”.

 

Ecco perché la mail è divenuta pubblica, non è stato Lima a divulgarla. E infatti, subito dopo, quando altro collega, Scotto Di Luzio, mi ha pubblicamente risposto in maniera molto aggressiva, mi sono reso conto di quello che era successo e ho chiarito che avevo commesso un errore di spedizione. 

marco travaglio-marco travaglio-

 

Dunque la mia non sopportazione del giornale su cui scrivo era un’iperbole scherzosa, diretta a un amico che invece lo apprezzava sopra ogni altra cosa, con cui avevo avuto un contrasto d’opinioni limitatamente a un articolo (quello di Massari); l’intento era di ricordargli il nostro amichevole ma vivace dissenso su di esso e solo su di esso. 

 

Dagospia non conosceva, ne poteva conoscere, questo contesto. Poiché però, la notizia, come è stata pubblicata, è in effetti pregiudizievole per il mio giornale vi prego di pubblicare questa mia precisazione. 

bruno tintibruno tinti

Cordiali saluti.

Bruno Tinti

 

2. L’ARTICOLO DI DAGOSPIA: “NON COMPRARE IL FATTO CHE È DIVENTATO INSOPPORTABILE”, PAROLA DI COLLABORATORE (E AZIONISTA)

 

Dagonews

 

Penne ingrate al Fatto Quotidiano. Una mail dell’ex magistrato Bruno Tinti, fondatore e collaboratore del giornale diretto da Marco Travaglio, è finita per errore nella bacheca della mailing list dei magistrati italiani e farà discutere.

 

Tinti scrive all’ex collega Felice Lima: “Ti segnalo che ti ho messo nella piccola lista delle persone cui mando i miei articoli in anteprima. Se ti va li puoi leggere senza comprarti il Fatto che, almeno per me, è diventato una lettura insopportabile”.

TINTITINTI

 

Una conversazione che doveva restare privata, ma che per una disattenzione di Lima è finita nella mailing generale dell’Anm.

 

L’imbarazzo della vicenda non è dato solo dal fatto che Tinti sia lo storico commentatore di fatti di giustizia del giornale, ma anche dalla considerazione che ne è importante azionista (a dicembre 2013 aveva l’8% delle quote). Visto l’entusiasmo che manifesta per la qualità del quotidiano che pubblica (pagandoli) i suoi articoli non sarà probabilmente lui il prescelto per la campagna pubblicitaria della quotazione in Borsa. Anzi, sotto quotazione sarà forse prudente requisirgli la mail. Con un testimonial-azionista così tutto può succedere.

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?