TRUMP APPLICA LA VECCHIA REGOLA BERLUSCONIANA: IL NEMICO SI COMPRA - È QUELLO CHE INTENDE FARE IL PRESIDENTE AMERICANO CON LA "CNN": CIOE' FARLA ACQUISTARE DALLA PARAMOUNT DEI SUOI AMICI LARRY E DAVID ELLISON CHE HA PROMESSO A "THE DONALD" DI SMEMBRARE IL CANALE TELEVISIVO CHE DA ANNI LO ATTACCA UN GIORNO SÌ E L'ALTRO PURE - PER CAPIRE COME OPERANO GLI ELLISON BASTA VEDERE LA CBS, ACQUISTATA DA LORO E FATTA A PEZZI. CENTO GIORNALISTI SONO STATI CACCIATI E SONO STATI ASSUNTI UN MUCCHIO DI CRONISTI FILO-CONSERVATORI...
Estratto dell'articolo di Damiano D'Agostino per “Domani”
L’immensa libreria di contenuti, certo. Il servizio streaming HboMax (in arrivo in Italia il 13 gennaio), anche. Ma c’è un terzo oggetto del contendere nell’acquisizione di Warner Bros Discovery. Tre lettere: Cnn. Nell’accordo raggiunto tra la casa cinematografica di Burbank e Netflix non c’è. Insieme ad altri canali come Tnt, la cable news sarà inglobata in un’altra società chiamata Global Network, non compresa nel chiacchierato pacchetto di 82,7 miliardi di dollari.
Paramount, che era invece uscita sconfitta dalla guerra di offerte insieme al gigante Comcast, è tornata direttamente dagli azionisti Warner con 108,4 miliardi di dollari in contanti, per tutto il gruppo. Il punto è che vuole la Cnn, disperatamente. L’obiettivo è certamente quello di accomodare le volontà di Donald Trump, che non a caso si è detto «scettico» sulla proposta di Netflix ed è molto vicino alla famiglia Ellison, cioè a David e Larry. Il primo è il proprietario di Paramount Skydance, il secondo è il padre, fondatore della big tech Oracle e imprenditore chiave nel consorzio per rilevare le azioni di TikTok negli Stati Uniti.
Le urla del tycoon
RUPERT MURDOCH E LARRY ELLISON (A DESTRA) MENTRE TRUMP FIRMA L ORDINE ESECUTIVO SUL FONDO SOVRANO
«La Cnn deve essere venduta», ha urlato il presidente americano. E in un incontro alla Casa Bianca, scrive il Wall Street Journal, David Ellison ha rassicurato il tycoon di voler apportare cambiamenti radicali all’emittente di Atlanta e alla sua programmazione, sempre che riesca a metterci sopra le mani.
Al tycoon questo scenario farebbe indubbiamente comodo, poiché negli anni la Cnn è stata tutto fuorché allineata al mondo trumpiano, perciò da lui spesso tacciata di essere «il braccio armato dei democratici» e «fake news». L’ennesima aperta ostilità all’informazione, come testimoniano le cause temerarie del presidente contro New York Times, Wall Street Journal e Abc.
Ma quali sono i cambiamenti che intende Ellison? In ciò sta facendo scuola di autoritarismo il caso della Cbs News, acquisita da Skydance quando si è fusa con Paramount a fine agosto di quest’anno. Nelle ultime settimane, la redazione è stata sconvolta: fuori cento giornalisti e politiche di diversità e inclusione, dentro la nuova direzione della giornalista filo-conservatrice e anti-woke Bari Weiss (ex editorialista del Nyt e fondatrice della newsletter destrorsa The Free Press, acquistata da Ellison per 150milioni di dollari).
Cambi di volto anche sul notiziario della sera: i due anchorman Maurice DuBois e John Dickerson – visti gli sviluppi – hanno lasciato il network. E nei giorni scorsi è arrivata la nomina del conduttore Tony Dokoupil, spostato dal tg della mattina alla prima serata, prendendo quella che fu la scrivania dello storico giornalista americano Walter Cronkite.
Contemporaneamente all’offerta ostile per Warner, Paramount ha poi imbastito una campagna dai toni altisonanti, cercando il favore degli azionisti e del pubblico per una sua presa del gruppo. Lo ha fatto lanciando il sito internet «Building a stronger Hollywood». Retorica spicciola dal retrogusto Maga, ma che gioca sull’idea che una loro presa degli studi di Burbank sarebbe a favore dei consumatori, e che avrebbe il via libera “facile” dal dipartimento di giustizia Usa. [...]
E mentre una portavoce della Commissione europea ha chiarito a Domani che Netflix e Warner «non hanno ancora formalmente segnalato l’acquisizione alla Commissione», a Washington sono iniziate le visite a corte.
donald trump durante il dibattito con biden alla cnn
Sia gli Ellison che Ted Sarandos, co-Ceo di Netflix, si sono incontrati con Donald Trump. Il tycoon ha confermato di essere «coinvolto nella decisione», ma è riduttivo. Lui è invischiato in questo caso fino al collo, per amicizie e parentele. A coprire larga parte di quei 108 miliardi sono infatti diversi consorzi, tra questi ecco sbucare alcuni fondi sovrani mediorientali (Arabia Saudita, Abu Dhabi e Qatar) e Jared Kushner, il genero del presidente (quindi marito di Ivanka Trump).
Il quadro di influenze di questo Monopoli ora è un po’ più chiaro, ma non per questo meno preoccupante. E, a ben vedere, in questa lotta all’ultimo verdone non è veramente importante chi vince. Lavoratori e analisti sono concordi nel dire che la situazione è rischiosa per l’intera industria dello spettacolo. [...]



