il viaggio di arlo -5

UN'ALTRA SETTIMANA DI INCASSI MOSCI IN GENERALE, E DISASTROSI PER IL CINEMA ITALIANO: SUL PODIO CI SONO I DINOSAURI VERDI, 'HUNGER GAMES' E 'THE VISIT'. CALA PARECCHIO 'SPECTRE', IL PRIMO DEI FILM NOSTRANI È IL PRE-CINEPANETTONE CON BOLDI (415MILA) SEGUITO DA 'LORO CHI?' (341MILA)

Marco Giusti per Dagospia

il viaggio di arlo  4il viaggio di arlo 4

 

L’unica speranza sono i dinosauri verdi. Insomma, i dinosauri buoni della Pixar, cioè Il viaggio di Arlo, e l’eroina frecciarola di Hunger Games – Il canto della rivolta 2 dominano la settimana. Da noi vince il cartone animato grazie agli incassi di sabato e domenica, con 1 milione, 916 mila euro, contro il milione e 591 mila euro di Hunger Games, in America, invece, vince Hunger Games – Il canto della rivolta 2, alla sua seconda settimana, con 51,6 milioni di dollari (75 se consideriamo i cinque giorno della Festa del Ringraziamento) contro i 39 milioni di Il viaggio di Arlo (55 se consideriamo 5 giorni).

il viaggio di arlo  1il viaggio di arlo 1

 

Hunger Games arriva così a un totale americano di 198 milioni di dollari e internazionale di 440, mentre da noi si ferma a 6 milioni e 629 mila euro. Diciamo che in Italia è stata un’altra settimana di incassi piuttosto moscetti e, per il cinema nazionale, alquanto disastrosi. Al terzo posto, comunque, troviamo da noi l’ottimo The Visit di M. Night Shyamalan con 905 mila euro, grande ritorno all’horror psicologico coi ragazzini del maestro di Il sesto senso. E’ andato benissimo anche in patria, visto che ha incassato 65 milioni di dollari con un budget di soli 5 milioni.

hunger games il canto della rivolta parte 2  4hunger games il canto della rivolta parte 2 4

 

Esordio discreto, 823 mila euro, anche per Il sapore del successo con Bradley Cooper cuoco, mentre scende di parecchio 007 – Spectre, quinto con 583 mila euro per un totale però di 11, 8 milioni. Il primo dei film italiani della settimana è ancora una volta Matrimonio al sud con Massimo Boldi con 415 mila euro, seguito da Loro chi? con 341 mila e  dalla new entry La felicità è un sistema complesso di Gianni Zanasi con 289 mila euro. Disastro per A Bigger Splash di Luca Guadagnino, finito molto più giù. Si rifarà all’estero, speriamo, quando uscirà fra febbraio e questa primavera.

hunger games il canto della rivolta parte 2  5hunger games il canto della rivolta parte 2 5

 

In America, quindi Hunger Games – Il canto della rivolta 2 incassa altri 75,8 milioni di dollari con il Thanksgiving e arriva a un totale di 198 milioni. Il viaggio di Arlo è buon secondo con 55,5 milioni di dollari. Il film ne costa tra i 175 e i 200 e per la Pixar questo è il primo anno che si producono ben due film al posto di uno.

 

spectre   1spectre 1

Trionfa al terzo posto una sorta di spin off della saga di Rocky, Creed, diretto da Ryan Coogler e interpretato da Michael B. Jordan, cioè il regista e protagonista del notevole Fruitvale Station, ma a fianco di Jordan, troviamo proprio lui, Rocky, il grande Sylvester Stallone, che allena il figlio dell’avversario di un tempo, Apollo Creed.

 

matrimonio al sudmatrimonio al sud

Il film, costato 37 milioni, ne ha incassati già 30,1 milioni nei tre giorni del weekend e 42,5 nei cinque giorni di festa, ma è stato molto amato anche dalla critica. Per Stallone è un grande ritorno di gloria. Seguono, nella classifica settimanale, 007 Spectre, che si dimostra sempre più deboluccio, con 12,8/17,6 milioni di dollari con un totale di 176, e Snoopy&Friends con altri 9,7/13 milioni per un totale di 116.

 

E’ andato molto male Victor Frankenstein di Paul McGuigan con James McAvoy come Frankesntein e Daniel Radcliffe come Igor, solo 2,6/3,4 milioni di dollari malgrado un budget da 40 milioni di dollari. Il fatto è che non si può tirar fuori un film di Frankenstein ogni sei mesi. Tra le uscite limitate stanno funzionando The Danish Girl di Tom Hooper e Carol di Todd Haynes, due film che scaldano i muscoli per la corsa all’Oscar.

creedcreed

 

creed    creed creed   creed creed creed

E il 5 dicembre esce in America anche con la distribuzione di Fox Searclights Youth di Paolo Sorrentino mentre 01 sbarca a New York per una settimana di cinema italiano che vedrà protagonisti al Moma Matteo Garrone con Il racconto dei racconti e Valerio Mastandrea con Non essere cattivo.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”