NO VASCO, HAI FATTO FIASCO - DENUNCIANDO PER DIFFAMAZIONE NONCICLOPEDIA, “HA PESTATO UNA MERDA ENORME” REGALANDO AL SITO SATIRICO UN SUPER-SPOT A COSTO ZERO - A VASCO SAREBBE BASTATO IL SILENZIO MA I CHITARROSI ITALICI NON SONO QUASI MAI INTACCATI DALL’AUTOIRONIA. LIGABUE SE LA PRESE CON GIALAPPA’S E NERI MARCORÈ E LO STESSO VASCO TUONÒ CONTRO EDMONDO BERSELLI - TUTTI LIBERI E RIBELLI, MA SOLO FINO A QUANDO LI SI ADULA…

1 - L'AUTOGOL DI VASCO...
Andrea Scanzi per "il Fatto Quotidiano"

Passando ormai gran parte del tempo su Facebook, Vasco Rossi avrebbe dovuto capire come funziona la Rete. Invece no: ha pensato bene di querelare per diffamazione il sito Nonciclopedia (che, per scelta autonoma, si è poi auto-oscurato). Ovviamente è stato sommerso da sberleffi e strali. Da ieri mattina la querelle ha invaso il web con effetto virale, come accadde per il caso Pisapia a Red Ronnie (che infatti, insieme a Capezzone, ha difeso l'amico Blasco: vedi te le coincidenze).

Sinora l'unico quotidiano a occuparsi di Nonciclopedia era stato proprio Il Fatto Quotidiano, lo scorso 17 settembre: a Vasco sarebbe bastato il silenzio. Complimenti per l'autogol, e per i finissimi strateghi che lo circondano. Persino Fiorello, non certo un pasdaran, ha ricordato su Twitter che "La libertà di satira deve valere sempre, anche quando non ci piace". Frankie HiNrg ha invece distinto: "Vasco ha pestato una merda enorme", ma "una scureggia non è satira, altrimenti Bombolo è Plauto".

Su Facebook furoreggiano "Meglio un giorno da Nonciclopedia che 100 da Vasco" e "Non prendere in giro Vasco altrimenti lo dice alla mamma". La pagina Nonciclopedia (cattiva come le altre) su Rossi è stata rilanciata ovunque, ottenendo l'effetto contrario a quello auspicato da Vasco. Il quale, ancora su Facebook, si è fatto difendere dalla cazzuta agente stampa Tania Sachs: "Prima di tutto fatti e non solo parole" (toh, che cipiglio); "La libertà di stampa non è libertà di offendere" (toh, come Berlusconi). Dall'Ukase Bulgaro all'Editto di Zocca: non esistono più i rocker di una volta.

La decisione fantozziana di Vasco ha messo in imbarazzo persino i suoi fan (o "fun", come li chiama Nonciclopedia tratteggiandoli alla stregua di caricaturali bimbominkia). Malinconica parabola, quella da rocker a nerd attempato che tradisce la permalosità di una mina (direbbe Luttazzi).

Nulla di nuovo: i divi italici non sono quasi mai intaccati dall'autoironia. Ligabue se la prese con Gialappa's e Neri Marcorè e lo stesso Vasco tuonò contro Edmondo Berselli perché lo aveva ironicamente definito "un tacchinone". Tutti liberi (liberi) e ribelli, ma solo fino a quando li si adula. Vasco sembra essersi dimesso da rockstar per diventare un querulo reduce di se stesso che sbraita a casaccio contro il mondo. Forse è tutta colpa dell'avvocato. O di Pisapia. O di Alfredo. Si attende un clippino in merito. Eeeeehhhhh.


3 - FACCHINETTI: CHE ERRORE NON AVER CAPITO LA RETE
R. Fra. per il "Corriere della Sera"
- «Vasco ha capito a metà la Rete. Da una parte è riuscito a raccogliere 2 milioni e 600 mila fan su Facebook, una cifra impressionante, dall'altra dovrebbe capire che la lunghezza d'onda della Rete è diversa da quella della realtà: la Rete è regolamentata nel suo non essere regolamentata. Quando vai contro la Rete, questo è quello che succede». Francesco Facchinetti, conduttore di «Star Academy», 31 anni, è cresciuto con Internet, ha l'account su Twitter, conosce i meccanismi del web.

«Vasco può star tranquillo: non è che dura dieci anni questa sollevazione contro di lui, tra due giorni la gente se lo dimentica». Aggiunge: «La Rete vive di regole non scritte, è un luogo dove uno si sente libero di dire quello che vuole. Io ho migliaia di detrattori e ci gioco, è una forza propulsiva per i miei fan.

L'errore di Vasco è stato non capire che tutti si sentono padroni e in dovere di difendere i diritti del web. Se avesse querelato un giornalista non sarebbe successo niente». Sintetizza: «Vasco non ha capito in pieno la Rete. Portare chi non conosce il mezzo su Internet è come invitare una vergine a Gomorra».

4 - E SE FOSSE UNA DIABOLICA INIZIATIVA DI PROMOZIONE A COSTO ZERO?
Vito d'Eri per "Affari Italiani"

[...] rimane un dubbio; visto che non ci sono al momento elementi ‘pratici' per cui Nonciclopedia debba chiudere, non è che forse ci troviamo di fronte ad una delle più ingegnose iniziative di promozione a costo zero degli ultimi anni?

Questi simpatici ‘brufolosi ragazzini quindicenni' (come si sono definiti nel comunicato in cui si annunciava la chiusura) sono davvero vittime di una società che non è in grado di garantire una piena libertà di espressione o sono piuttosto dei ‘simpatici furbacchioni' che hanno saputo sfruttare nel migliore dei modi questo assist che (con grossissima ingenuità, questo va detto) Vasco Rossi gli ha involontariamente passato? Forse Nonciclopedia chiuderà davvero, magari perché ai quindicenni di cui sopra non va più di lavorarci su... Se così fosse, hanno trovato il modo migliore per concludere in bellezza. Diabolici!

 

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