maurizio zamboni

VI RICORDATE DI MAURIZIO ZAMBONI, STORICO POSTINO DI “C’È POSTA PER TE”? – DOPO QUASI VENT’ANNI NELLO SHOW HA MOLLATO LA TV PER TORNARE A FARE L’ANIMATORE NEI VILLAGGI TURISTICI: “NON HO PIÙ CONTATTI CON LA TV. PERCHÉ HO LASCIATO? SENTIVO DI AVER CHIUSO IL CERCHIO. LA CONSEGNA PIÙ EMOZIONANTE? QUELLA A MARADONA. IL RITUALE PREVEDEVA LE TRE DOMANDE PER CAPIRE SE FOSSE IL DIEGO CHE CERCAVO E RICORDO ANCORA IL SUO SGUARDO. PENSÒ: “MA QUESTO È SCEMO!”. MARIA DE FILIPPI? LAVORARE AL SUO FIANCO È COME…”

Estratto dell'articolo di Mazzimo Falcioni per www.tvblog.it

 

maurizio zamboni 9

Villaggi turistici, andata e ritorno. In mezzo a questo lungo viaggio un’esperienza televisiva che gli ha regalato la notorietà nelle vesti di portalettere a C’è posta per te, programma che ha dominato l’ultimo ventennio di Canale 5. Maurizio Zamboni ha visto nascere lo show, all’inizio del 2000, e ha assistito alla sua crescita, fino alla consacrazione definitiva.

 

“Era la fine del 1999 e Maria De Filippi stava testando le prime consegne per una nuova trasmissione – racconta Zamboni a TvBlog – inizialmente provò con dei modelli, ma notò che davanti alle persone facevano fatica a creare una relazione, a generare empatia. Fu Maurizio Costanzo a suggerirle di chiamare qualcuno dai villaggi”.

maurizio zamboni 8

E fu così che quello di Zamboni divenne uno dei volti (e pizzetti) più popolari del piccolo schermo. Sorridente, estroverso, simpatico. Una centralità avvantaggiata dal fatto che i postini, all’epoca, erano pochissimi: “C’eravamo io, Rossella Brescia e Walter Nudo. Poi in una seconda fase si aggiunse pure Walter Zenga”.

 

La primissima consegna non andò mai in onda, in quanto inclusa in una puntata zero: “Venni mandato al luna park dell’Eur, dovevo consegnare la posta ad una signora e si trovò subito a suo agio. Si tratta di un gesto molto delicato, perché vai a toccare l’intimità di un individuo che ha qualcosa da risolvere. Bisogna portare rispetto e pensare che si sta portando un messaggio di pace, da parte di qualcuno che vuole chiedere scusa. Devi andarci con i piedi di piombo”.

 

La De Filippi rimase soddisfatta del ‘provino’?

Sì, lo vide e lo considerò perfetto come tempi, modi e impatto. Mantenne dunque quella traccia.

maurizio zamboni 6

 

Nei primi tempi eravate dei perfetti sconosciuti per il pubblico. Immagino che la consegna delle lettere fosse più complicata.

E’ vero, c’erano molti interrogativi. La gente si chiedeva chi fossero quegli inviati vestiti da postini. A quel punto spiegavamo la dinamica della trasmissione, ovviamente senza mai rivelare chi li aveva fatti chiamare. Le storie di C’è posta per te sono sempre state vere, ci tengo a sottolinearlo.

 

I destinatari quindi non vengono mai avvisati in anticipo.

maurizio zamboni 5

Nessuno sa che arriviamo, te lo assicuro. Per C’è posta per te la verità è l’aspetto più importante. Giunti nella città stabilita, andiamo alla ricerca dell’abitazione della persona, sperando di trovarla in casa. Non è scontato che ci sia. Le riprese in bicicletta magari si girano successivamente, in modo da evitare di dare nell’occhio. Non ho mai ricevuto accoglienze sgradevoli, mi sono posto sempre con la massima educazione.

 

Una consegna che le è rimasta nel cuore?

maurizio zamboni 4

La più incredibile fu quella a Diego Armando Maradona, all’aeroporto di Fiumicino. Quando si aprirono le porte gli arrivarono incontro 3 mila persone. Dovevo bloccare Maradona in mezzo alla folla che lo trascinava. Il rituale prevedeva le tre domande per capire se fosse il Diego che cercavo e ricordo ancora il suo sguardo. Pensò: ‘ma questo è scemo!’. Fu un’emozione mostruosa.

 

Il successo dello show fu fulminante.

Partimmo fin da subito bene, per arrivare ad una vera esplosione. In origine C’è posta per te andava al mercoledì. Passò al venerdì e infine al sabato. Sfidammo e battemmo Fiorello, Morandi, Panariello.

Maria De Filippi [….] Mi ha aiutato e insegnato tantissimo.

maurizio zamboni 3

 

Quali pregi le riconosce?

E’ intelligentissima e molto sensibile. Ha un grande dono: la capacità di sintesi. Riesce a parlare poco senza perdere di autorevolezza. Ha tempi comunicativi eccezionali. Lei e le persone che la affiancano sono straordinarie.

 

Non si fece mancare nemmeno la partecipazione come tronista a Uomini e donne.

Fu un gioco che durò pochi mesi. Maria amava mettermi in difficoltà proponendomi situazioni comiche per vedere come ne uscivo. Pure in quel caso portai un po’ di clima da villaggio turistico. Non mi innamorai, l’anima gemella l’ho trovata in seguito. Mi sono sposato con Linda nel giugno 2022, dopo sette anni di convivenza. E’ tutta la mia vita.

maurizio zamboni 2

 

[…] L’impegno a C’è posta per te durò fino al 2019. Perché abbandonò?

Lasciai poco prima dell’arrivo del covid. Dopo venti anni di fila sentivo di aver chiuso il cerchio. Ho preferito concentrarmi anche su altre cose.

 

In vent’anni la trasmissione si è trasformata, pur mantenendo i suoi punti fermi.

[…] Il segreto della lunga vita del programma sta nella preparazione, nell’attenzione e nella sincerità con cui si raccontano le storie.

 

Ha mai percepito come limitante il ruolo del ‘postino’?

No. Davo una mano alle persone per fare la pace. Inoltre, avere la possibilità di lavorare fianco a fianco con la De Filippi è stato come conseguire un Master universitario in vita e comunicazione. Era un ruolo piccolo ma importante, è stato un onore.

maria de filippi 1

 

Torniamo ai villaggi turistici. A quando risalgono i primi passi?

Al 1990. Lavorai per quindici anni alla Valtur. Nei villaggi ci vado tuttora, lavoro come capo-animatore, ci tengo. […]

 

Il primo approdo in tv risale al 1997.

Fu una brevissima apparizione, su Italia 1, con Appuntamento al buio. Andava in onda prima di Generazione X di Ambra. Facevamo il 4% di share al pomeriggio e dopo qualche tempo ci comunicarono che erano terminati budget e periodo di garanzia. Ad ogni modo, non ero all’altezza di gestire da solo una roba del genere.

 

Tra Appuntamento al buio e C’è posta per te c’è un buco di tre anni.

maurizio zamboni 13

In quel periodo tornai nei villaggi, ero scioccato, non ero pronto per quel mondo. Mi ero montato la testa e feci un bagno di umiltà. Presi una botta forte e ripartii da ciò che sapevo fare. Mi dissi: ‘se vorranno, mi chiameranno’.

 

Dopo la Valtur ha creato un’agenzia di animazione tutta sua.

L’ho fatto assieme al mio carissimo amico Antonio Alfieri. Si chiama Anima Vera ed è attualmente il mio lavoro. Facciamo lavorare 150 ragazzi, tra estate e inverno, dai 20 anni in su. […]

maria de filippi 2

 

Con la televisione ha rotto definitivamente i ponti?

Al momento non c’è più alcun contatto, ma mai dire mai. Seguo molto la tv, occupandomi di comunicazione. Insieme ai social, è uno dei mezzi più potenti in circolazione. E’ importante seguirla, studiarla, capirla.

maurizio zamboni 10maurizio zamboni 12maurizio zamboni 7maurizio zamboni 1amici di maria de filippi 3MARIA DE FILIPPI - FOTO OGGI maurizio costanzo maria de filippimaurizio zamboni 11

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…