verdone franceschini alberto sordi

TRE NUMERI SULLA RUOTA DI SORDI: 95, 37, 10. SONO GLI ANNI CHE AVREBBE COMPIUTO ALBERTONE, I PARENTI (LONTANI E SEMPRE TENUTI ALLA LARGA) CHE VOGLIONO METTERE LE MANI SUI 100 MILIONI DI EREDITÀ, E GLI INDAGATI ACCUSATI DI AVER RAGGIRATO LA SORELLA AURELIA - DA QUI DIPENDE IL FUTURO DEL MUSEO CHE SARÀ CREATO NELLA SUA VILLA

 

Stefania Ulivi per il “Corriere della Sera

 

villa di alberto sordi  18villa di alberto sordi 18

Se chiedete a un romano come si chiama il piazzale che domina all’alto l’incrocio tra via Cristoforo Colombo, viale delle Terme di Caracalla e via Druso, nessuno risponderà piazzale Numa Pompilio. Per tutti quella è la collina di Villa Sordi. Avrebbe compiuto 95 anni ieri Albertone, scomparso nel 2003, e per la prima volta in quella casa è entrata la stampa. Con Carlo Verdone (consigliere della Fondazione Alberto Sordi per i giovani) in veste di cicerone d’eccezione.

 

All’ingresso la Fiat 124 azzurrina parcheggiata accanto al monumento equestre a Nestore, al piano terra i saloni con le pareti cariche di quadri (ma i più preziosi, i tre De Chirico, sono ora alla Galleria Nazionale di Arte Moderna) e sculture acquistati su consiglio dell’amico antiquario Apolloni, sopra la barberia allestita come un camerino di un grande teatro, dove le immagini dei Papi incrociano i quadri di Maccari e Zavattini e il dipinto con Francesco Totti. E poi, il guardaroba ordinato come un archivio, lo studio, la sala pranzo, ospiti fissi fino agli Anni 70 Fellini e Masina, Scola e Monica Vitti e tanti cardinali.

villa di alberto sordi  16villa di alberto sordi 16

 

E, ancora, la camera da letto, insieme lussuosa e monacale. Sotto, nel cuore della villa, la meraviglia del teatro con le sculture allegoriche di Ceroli e il soffitto di stucchi a forma di pellicole. L’occasione per la visita è la presentazione delle iniziative della Fondazione Museo Alberto Sordi (presieduta dall’ex magistrato Italo Ormanni) per riaprire la dimora e trasformala in «museo interattivo» a disposizione del pubblico.

 

«La tutela del patrimonio materiale e immateriale di Sordi è un dovere morale e culturale, non solo per rispettare le sue volontà testamentarie ma per il Paese» ha detto il ministro del Mibact Dario Franceschini. Oltre i tre De Chirico alla Gnam, dice, «abbiamo messo vincolo su oltre duecento oggetti della casa».

verdone franceschini verdone franceschini

 

Una «fortezza» dice Verdone. «Tanto Alberto si dava all’esterno, quanto qui si difendeva come un monaco. Tutto perfetto, metodico: pranzo e cena a orari fissi. Staccava la spina: questa casa era inviolabile, si stava in penombra, la luce non passava mai. “Perché non apri le finestre?” gli domandavo. “Mi si rovinano i quadri”, rispondeva».

 

Le minacce oggi non sono i bagni di folla ma due cause legali che potrebbero interferire con i necessari restauri (il rifacimento del tetto su tutti). Quella penale a dieci persone, tra cui il factotum dell’attore Arturo Artadi, accusate di circonvenzione d’incapace ai danni della sorella Aurelia, morta nell’ottobre 2014 («Era la custode della casa» racconta Verdone, «viveva per Alberto»).

dario franceschini, carlo verdone, italo ormanni, giovanna marinellidario franceschini, carlo verdone, italo ormanni, giovanna marinelli

 

Il 7 luglio si deciderà se andare a processo. E la causa civile, avviata dai 37 parenti (discendenti dei genitori di Sordi, Pietro e Maria Righetti) per contestare la validità del testamento. Prima udienza in settembre. Uno spettro che l’avvocato della Fondazione, Felice D’Alfonso Del Sordo esorcizza. «Non ci saranno ingerenze dal punto di vista processuale. C’è una vulgata secondo cui la signorina Sordi non era in grado di intendere e di volere. Non è vero e non è mai stato provato».

villa di alberto sordi  9villa di alberto sordi 9

 

Dopo «tanta cronaca nera», Verdone vuole parlare d’altro. Del teatro che non fu più utilizzato dal 1972, anno della morte di Savina, la «sorella forse prediletta», ma fece in tempo a ospitare una serata leggendaria con Jack Lemmon e Walter Matthau.

 

Della poltrona nello studio su cui leggeva i copioni (se non gli piacevano li sbatteva per terra e i domestici salivano a prenderli per bruciarli), dell’arena che sarà allestita nel piazzale dal 27 giugno per proiettare i suoi film. L’eredità più importante dice Verdone, è quella di «una maschera ancora più grande di Rugantino». Che dalla guerra, alla ricostruzione, al boom ha raccontato come eravamo.

villa di alberto sordi  15villa di alberto sordi 15

 

carlo e luca verdone con aurelia sordicarlo e luca verdone con aurelia sordiARTURO ARTADI L AUTISTA DI ALBERTO SORDIARTURO ARTADI L AUTISTA DI ALBERTO SORDI

 

villa di alberto sordi  11villa di alberto sordi 11

 

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…