VOLETE SPIEGARE A UN ALIENO IL NOSTRO FOLLE MONDO? METTETEGLI IN MANO “LA BABY AERODINAMICA KOLOR KARAMELLA” DI TOM WOLFE (FRESCO DI RISTAMPA BY CASTELVECCHI). SCRITTO NELL’ANNO DEL SIGNORE 1965, MA C’È GIÀ TUTTO: L’INVENZIONE DELLA GIOVINEZZA, LA MUSICA DEI BEATLES, L’ARTE POP, L’AMERICA DEI MAGNATI, UN MANUALE PER COMPORTARSI IN PUBBLICO E CONVERSARE FELICI E CONTENTI, LE ISTRUZIONI PER IL PARTY PERFETTO, PLAYBOY E LA PORNOGRAFIA DI MASSA, I MASS MEDIA - FINCHÉ I NUOVI PADRONI DEL MONDO, LÀ IN ORIENTE, NON AVRANNO PRODOTTO IL LORO T. W. CON GLI OCCHI A MANDORLA, LUI SARÀ SEMPRE UN FARO…

Marco Belpoliti per La Stampa

Mettiamo il caso che il primo di gennaio, poco dopo essere tornato dal veglione di Capodanno, pieno di alcol e bollicine, mentre cerco faticosamente di infilare la chiave nella toppa della porta, mi si pari davanti un ometto verde che mi chiede nella nostra lingua: chi è il terrestre che bisogna interrogare per capire questo vostro stranissimo mondo? Interrompendomi un attimo dall'immane sforzo di centrare il buco, non avrei il minimo dubbio e gli direi: Tom Wolfe!

Gli metterei in mano facendolo entrare in casa - il volume: "La baby aerodinamica kolor karamella", anno 1965. Lì c'è tutto: l'invenzione della giovinezza, la musica dei Beatles, l'arte pop, l'America dei magnati, un manuale per comportarsi in pubblico e conversare felici e contenti, le istruzioni per il party perfetto, Playboy e la pornografia di massa, i mass media e Mister «ilmedium-è-il-messaggio», e altro ancora. Certo, è il mondo occidentale; ma fino a che i nuovi padroni del mondo, là in Oriente, non avranno prodotto il loro T. W. con gli occhi a mandorla, beh, fino ad allora lui è ancora un faro.

Tom Wolfe è un signore non troppo alto, viso affilato, sguardo luciferino, che si veste di bianco da capo a piedi: cappello, giacca, cravatta, calzoni e scarpe. Insomma, uno snob in versione Camp. Non uno attraente, anzi, al contrario, decisamente antipatico, però senza dubbio ficcante. I suoi scritti sono fuochi d'artificio, esplosioni di continue invenzioni lessicali, definizioni, neologismi, assonanze, onomatopee e idee. Tante idee.

Lo stile più le idee. Meglio: lo stile come idea. Forse anche su Marte è arrivata l'espressione «radical chic», ammesso che là ne esistano, mentre qui da noi, da quando Tom Wolfe ha raccontato il party allestito dal maestro Leonard Bernstein nel suo appartamento di New York in onore delle Black Panters, hanno cominciato a esistere e a essere riconosciuti come tali.

E poiché ho giusto a portata di mano la recente ristampa di "La baby aerodinamica kolor karamella" (traduzione di Attilio Veraldi, Castelvecchi, pp. 252, 16,50), gli spiegherei di che tipo di libro si tratta, ma intanto gli mostrerei altri due volumi del Nostro riapparsi da poco: La stoffa giusta (Oscar Mondadori), storia degli astronauti americani e della loro impreparazione, e Il falò delle vanità (Oscar Mondadori), libro chiave degli anni Ottanta.

Tom Wolfe, attaccherei, è uno scrittore, non un sociologo o un antropologo del quotidiano, uno che ti racconta la realtà come se fosse un romanzo e i romanzi come se fossero realtà. Troppo difficile? Beh, terra terra, diciamo così: ti fa vedere la società contemporanea nel suo farsi e disfarsi. Ha cominciato presto, all'inizio degli anni Sessanta, scrivendo per riviste americane come Esquire eHarper's Bazar .

Tra i primi ha avvistato l'essenza dionisiaca del Nuovo Mondo; l'ha fatto descrivendo i ragazzotti che «customizzano» le automobili appiccicando alettoni, togliendo il tetto, colorando con colori fosforescenti. Ha visto il sorgere del barocco moderno che dalle sponde del Pacifico è trasmigrato, nei sessant'anni seguenti, fino alla soglia della Città Proibita a Pechino, a Shanghai, a Hong Kong, e a Dubai. Tutto comincia lì, anche quello che poi abbiamo chiamato, due decenni dopo, postmoderno, società liquida e culto della giovinezza; tutto ha inizio con la torcia della dionisiaca Linea Aereodinamica e gli autentici Geni dell'Adolescenza, l'ultimo dei quali, mago del barocchismo razionalista, Steve Jobs, ci ha appena lasciati.

Al mio venusiano, o marziano che sia, darei subito da leggere il più strabiliante libro degli anni Sessanta, pubblicato nel 1968: The Electric Kool-Aid Acid Test , reportage sulla vita di Ken Kesey, l'autore di Qualcuno volò sul nido del cuculo , profeta dell'Lsd e dei rinfreschi elettrici (libro che sarebbe bene ristampare al più presto). Apple con le sue diavolerie sono già lì, almeno in potenza. Gli anni Ottanta e Novanta sono contenuti nei Sessanta. Lo stile di Wolfe è inimitabile, anche se in realtà è stato imitato (quanto gli deve Arbasino? Molto, credo). Quello che non si può imitare è il suo sguardo: caustico, pungente, ironico, sapiente, cattivo, elegante, paradossale, vertiginoso.

Per quanto difficile da far capire a un venusiano, o marziano, proverei a spiegargli che cos'è il New Journalism, formula vincente degli ultimi trent'anni, per cui sui giornali, e non solo lì, la parola d'ordine è: raccontare raccontare raccontare. La cosa più difficile da illustrare al mio ospite è il fondamentale conservatorismo di Tom Wolfe. Di più: il suo essere un profondo e totale reazionario. Reazionario ovvero uno che reagisce.

A cosa? Al conformismo dilagante. Solo un anticonformista poteva scoprire in anticipo la comicità orgiastica delle nuove generazioni americane, il loro postmodernismo. Uno dei suoi libretti più pungenti, piccolo capolavoro reazionario, è la messa sotto accusa dell'architettura modernista: From Bauhaus to Our House . L'avessero letto coloro che hanno distrutto il profilo delle nostre città con le loro pestilenziali architetture... Ma forse no, forse non serve. Gli architetti che distruggono non leggono. Regalerò dunque la mia copia al marziano. Buon Capodanno con l'Omino in bianco!

 

TOM WOLFE Tom WolfeI BEATLESPLAYBOY: HEIDI MONTAGBernstein2 carl bernstein bob woodward2 w carl bernstein bob woodwardBaby aerodinamica di Tom Wolfe

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?