HANNO VOLUTO LA BICI, E MO’ PEDALANO - POTREBBERO GIRARE IN PORSCHE, E INVECE USANO LA BICICLETTA - DA SQUINZI A JAMES MURDOCH (HA ANCHE UNA SQUADRA DI PROFESSIONISTI CHE STA PER VINCERE IL TOUR DE FRANCE), PASSANDO PER ENNIO DORIS, GUIDOLIN, JOVANOTTI E MATTEO MARZOTTO - UN MODO PER SENTIRSI BENE CON SÉ STESSI O L’ENNESIMA MODA RADICAL CHIC PER FINIRE MORTI INVESTITI, VISTE CHE LE CICLABILI IN ITALIA QUASI NON ESISTONO?...

Pier Augusto Stagi per "il Giornale"

«La vita è come andare in bicicletta, se vuoi stare in equilibrio devi muoverti». E Giorgio Squinzi, numero uno degli industriali, sa bene cosa voglia dire stare in equilibrio in sella ad una bicicletta e soprattutto, sa come muoversi. Ha fatto propria la frase di Albert Einstein a punto da inserirla nel libro che celebra i primi 75 anni della sua azienda, la Mapei. La passione per il ciclismo del presidente di Confindustria è cosa risaputa, l'ultima pedalata con Romano Prodi domenica scorsa lungo i tornanti dello Stelvio.

Ma il ciclismo piace sempre di più a tanti capitani d'industria e non solo a loro. Squinzi una squadra di ciclismo, la più forte al mondo, l'ha avuta per un decennio. James Murdoch, figlio quarantenne del magnate Rupert una squadra se l'è fatta due anni fa e ora sta per conquistare con il suo Team Sky il Tour de France. James segue la squadra, ma soprattutto pedala.

La Maratona delle Dolomiti è il suo terreno ideale, è li che s'incontra con altri amici industriali come Matteo Marzotto, Vittorio Colao di Vodafone, Paolo e Guido Barilla, Carlo Pesenti Ceo di Intalcementi Rodolfo De Benedetti amministratore delegato di Cir e Mario Greco di Generali. Ama il ciclismo anche Ennio Doris, che gran fondo non ne fa, ma il ciclismo lo segue e lo pratica. Grande competente, da anni sponsorizza con la maglia «azzurra» Mediolanum la classifica degli scalatori al Giro d'Italia e suo figlio Massimo partecipa a cicloraduni e granfondo, anche con il ct Paolo Bettini, di cui è grande amico.

Pedalano, pedalano tanto anche i vice-direttori generali della Rai Antonio Marano e Gian Franco Comanducci, così come l'ex presidente della tivù di Stato Paolo Garimberti. Tra gli sportivi con la passionaccia per la bicicletta c'è il campione del mondo Claudio Gentile, ex bandiera della Juventus di Trapattoni, e Fabrizio Ravanelli, che con il fratello Andrea partecipa a gare e granfondo. Nel mondo del calcio e dello sport sono tanti quelli che hanno inforcato la bicicletta e ne fanno uso abituale.

Francesco Guidolin, l'allenatore dell'Udinese è sicuramente uno dei più talentuosi. Chi ha avuto modo di incontrarlo sul Montegrappa ha detto che è tosto come pochi. Lui, che è bravo nel mondo del calcio, non lo è da meno in bicicletta. «Sono anche presidente onorario di una squadra di dilettanti (la Zalf Euromobil Fior di Castelfranco Veneto, ndr). Pedalo tanto, soprattutto nel periodo estivo. La bici mi fa stare bene: fisicamente e di testa. È un riequilibratore eccezionale».

E poi ci sono gli uomini di spettacolo, come Lorenzo Jovanotti, che pedala e pedala tanto. Ha corso anche una Nove Colli, e in sella alla sua bicicletta nel '98 pedalò anche con Marco Pantani, nei dintorni di Forlì. «È uno dei ricordi più belli che ho e che porto nel cuore...».

A organizzare quell'incontro fu un mensile specializzato di ciclismo e Fabrizio Borra, l'allora massofisioterapista di Marco e Lorenzo, ma anche di Fernando Alonso, che per la bicicletta ha una vera malattia, tanto è vero che tra i suoi sogni nel cassetto ha quello di creare, una volta conclusa la sua carriera di pilota, una squadra di World Tour di ciclismo. «Sono amico di Contador, Sastre, Cavendish e di tantissimi corridori professionisti. Mi piace pedalare con loro e lo faccio in sella alla mia Colnago, con i freni a disco. Una novità assoluta».Teo Teocoli in sella alla sua bicicletta passeggia, ma segue il ciclismo con passione e competenza: «Quando c'è il Giro o il Tour io non ci sono per nessuno» racconta.

Praticante è Benny Benassi, tra i 50 dj più apprezzati al mondo, autentico maestro della musica house, patito di bicicletta, in particolare quella a scatto fisso e con telai rigorosamente «vintage» in acciaio che lui sistema e riadatta con le proprie mani. La lista è lunga, lunghissima anche nel mondo dello spettacolo: Afef, Enrico Papi, Enrico Ruggieri, Roby Facchinetti dei Pooh, Linus, Paolo Belli, Massimo Ambrosini, Eva Riccobono, Alba Parietti, Federica Panicucci, Riccardo Fogli tutti travolti dal fenomeno della bicicletta.

«Fin da piccolo mi ha entusiasmato il Giro, le folle di persone che si riversano lunga la strada per seguirlo - spiega Matteo Marzotto, che in sella alla sua bicicletta non fa meno di 8/10 mila chilometri all'anno -. Ancora oggi non perdo tappe del Giro e del Tour. Mi sono avvicinato alla bicicletta in una fase un po' no della mia vita. Lavoravo molto e avevo avuto qualche dispiacere da una fidanzata. Dovevo cambiare marcia, far crescere il senso di autostima. Per questo alla bici sono molto grato. Appaga quel senso di fisicità molto radicato in me. Pedalare è un piacere profondo».

 

GIORGIO SQUINZI IN BICI jpegROMANO PRODI E GIORGIO SQUINZI IN BICI SULLO STELVIO SQUINZI E PRODI IN BICI SULLO STELVIO jpegMARZOTTO MATTEO carlo pesenti8e14 vittorio colaoRODOLFO DE BENEDETTIANTONIO MARANO

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...