chiara ferragni

I FOLLOWER LOGORANO CHI NON CE L’HA – SUL WEB IMPAZZANO LE APP E I SERVIZI PER AUMENTARE I “SEGUACI”, MA È ILLEGALE - IL TARIFFARIO? CON 5 EURO, IN SCONTO, SI POSSONO OTTENERE 500 FOLLOWERS FAKE: ECCO TUTTI I SERVIZI CHE INSTAGRAM STA CERCANDO, INVANO, DI COMBATTERE – MA PER DIVENTARE COME LA FERRAGNI SERVE…

Andrea Andrei per “il Messaggero”

 

chiara ferragni alle maldive guarda al 2019 di culo

Nella società parallela dei social network le persone non sono più tali: diventano brand. E se essere un brand su Instagram, o meglio un influencer, è probabilmente il lavoro più ambito di oggi, per riuscire davvero a influenzare un pubblico nelle scelte di acquisto, per prima cosa va conquistato il pubblico. Il che si traduce nel numero dei follower: sopra i 10k, cioè 10 mila, ci si può già definire micro-influencer.

 

In realtà lo status di influencer non è così automatico, considerato che non si ha ancora nemmeno una definizione precisa del mestiere in questione né tantomeno una regolamentazione in materia e che quello dei brand personali è un mondo fluido e variegato. Una cosa è certa: più follower equivalgono a più potere, sia con gli altri membri delle piattaforme online, sia con gli interlocutori principali (e più desiderati), le aziende.

 

Il modello ideale e irraggiungibile è Chiara Ferragni: chi non vorrebbe guadagnare cifre astronomiche (fino a 30 mila euro) per pubblicare una foto su Instagram ed essere al contempo ammirato per questo?

acquisire follower su instagram

 

Perciò sul web si è scatenata una nuova corsa all' oro. Un esempio è la pubblicità non richiesta che alcuni utenti fanno su prodotti da loro stessi acquistati, con la speranza che l' azienda di riferimento si accorga di loro e li consideri per un' eventuale campagna pubblicitaria, stavolta a pagamento. Ma uno dei fenomeni più preoccupanti, perché in grado di minare profondamente la credibilità di Instagram, è la compravendita di finti follower.

chiara ferragni 1

 

Esistono app e siti che offrono prezzari completi. Ad esempio, il sito compraseguaci.it chiede 4,90 euro (in sconto) per 500 follower; 7,40 euro per 1000 follower e così via fino a 150 mila follower, al costo di 499 euro. Di siti simili ne esistono moltissimi, da InstaGrow a Bcubeagency e Followersmaker. Tutti garantiscono che i follower sono reali ma è sempre più difficile riconoscerli.

 

acquisire follower su instagram 3

LA CRESCITA

Instagram, che abbiamo interpellato ma che non ha voluto commentare, ha creato una serie di strumenti per fare pulizia e cancellare gli account generati da bot. Una guerra complicata, che ha portato a un irrigidimento nella gestione della piattaforma, come spiega Ilaria Barbotti, presidente dell' associazione Igers Italia, esperta di digital Pr e autrice del libro Instagram marketing (Hoepli): «La crescita organica su Instagram è bloccata da tempo, sia in termini di like che di follower. Per cui si procede per vie traverse, che spesso sono illegali e per cui si rischia la chiusura del profilo. Ce ne sono alcune molto difficili da intercettare».

acquisire follower su instagram 2

 

Una di queste è il meccanismo di follow-unfollow: si segue e si smette di seguire ripetutamente un profilo con molti follower, così da comparire sulle bacheche altrui e attirare nuovi seguaci.

Oppure ci sono i rounds: ci si iscrive, su invito oppure pagando, su un gruppo nella chat Telegram (che permette conversazioni fino a 30 mila utenti), all' interno del quale ci si scambiano gli account e ci si segue a vicenda.

 

Esistono poi modalità più complesse, in cui un profilo famoso chiede ai follower, magari anche mettendo in palio ricchi premi, di seguire una lista di account per rientrare all' interno della lista stessa ed essere a propria volta seguiti, in una sorta di scatola cinese dei follow.

chiara ferragni

Ma attenzione, si tratta di armi a doppio taglio. Perché da quando è esplosa la bolla dei finti follower, di particolare importanza su Instagram è diventato il cosiddetto engagement, cioè il coinvolgimento attivo dei seguaci. Se si hanno tanti follower ma pochi like e poche interazioni, il profilo diventa poco credibile, con conseguente perdita di attrattiva.

 

Ci sono piattaforme come SocialBlade e Ninjalitics, che analizzano le attività di un profilo, smascherando eventuali stratagemmi poco ortodossi. E capita che per distruggere la reputazione di un influencer avversario, si comprino follower falsi per suo conto.

acquisto follower

 

LA BATTAGLIA

«Il mercato in questo momento è molto florido, per cui in tanti ci si buttano senza alcuna competenza - spiega Barbotti - Molte aziende vogliono investire sull' Instagram marketing perché lo vedono come un' opportunità, ma lo fanno in modo superficiale, spesso guardando solo ai numeri. Invece queste attività devono essere solo una parte di una strategia di comunicazione più ampia».

 

chiara ferragni alle maldive

«Il fenomeno dei finti follower ci è noto - dice Alicia Lubrani, Head of Marketing Communication telefonia di Samsung Electronics Italia - ed è per questo che lavoriamo molto sui singoli influencer che scegliamo, e per i quali spendiamo circa il 30% del budget per la pubblicità sui canali digital. Non vogliamo dei semplici creatori di post, ma dei testimonial. Analizziamo attentamente chi siano, di cosa si occupino, quali valori abbraccino. In Samsung abbiamo creato una piattaforma informatica interna per misurare la resa di ogni influencer».

 

Pare che anche per diventare influencer la ricetta migliore sia quella di dedicarsi a ciò che più appassiona. D' altra parte invece sembra che Facebook, che di Instagram è proprietaria, si stia scontrando anche sul social network fotografico con il suo principale problema: quello della credibilità. E chissà che queste piattaforme, proprio nel loro momento di massima espansione, non finiscano per uscirne ridimensionate.

FEDEZ E CHIARA FERRAGNI NUDI SU INSTAGRAMchiara ferragni fedezfedez chiara ferragnichiara ferragni fedez 3CHIARA FERRAGNI MATRIMONIOchiara ferragni fedez 2chiara ferragni fedez

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....