slavoj zizek

“GIORGIA MELONI? GLIELO DICO IN ITALIANO: È UNA "FURBETTA". HA SUCCESSO PERCHÉ RISPONDE ALLE DOMANDE DELLA GENTE NORMALE, A CUI LA SINISTRA NON PARLA PIÙ” – SLAVOJ ZIZEK, INSIGNE FILOSOFO MARXISTA, TRAVOLGE TUTTO E TUTTI: “LA SINISTRA DOVREBBE RISPETTARE DI PIÙ I SENTIMENTI DELLE PERSONE NORMALI. L'ORDINE SOCIALE DEI PAESI SVILUPPATI SI STA DISFACENDO” – ‘’LA SINISTRA È VITTIMA DI UNA TRAGEDIA CULTURALE: IL POLITICAMENTE CORRETTO. SI DEDICANO NOTTE E GIORNO A CACCIARE LE PERSONE PER UNA PAROLA SESSISTA O UN'ALLUSIONE OMOFOBA” – ‘’C'È UN SOLO FARMACO CHE CURA LA LIBERTÀ UMANA: È LA TIRANNIA, IL TOTALITARISMO. ED È DI GRAN LUNGA PREFERIBILE ESSERE MALATI CHE SCHIAVI"

Estratto dell’articolo di Nicola Mirenzi per https://www.repubblica.it/

 

slavoj zizek

...............................

 

Paradossi. Shock. Provocazioni. Scenari catastrofici. Possibili salvezze. Il flusso dell’intelligenza di Zizek – filosofo lacanian-marxista sloveno tra i più rilevanti al mondo – travolge ogni punto di riferimento e capovolge anche gli assunti più consolidati: è un’esperienza che esalta, ma può anche causare capogiri. «Non credo che esista un altro modo per risvegliare le persone se non provocandole, scuotendo le loro certezze, strappandole dal sonnolento quieto vivere».

 

L’occasione del dialogo è l’uscita del suo libro, Libertà. Una malattia incurabile, pubblicato in anteprima mondiale in Italia da Ponte alle Grazie. Un saggio che si addentra nelle oscurità di un concetto (la libertà, appunto) intorno a cui si è costruita una parte decisiva della cultura occidentale, ma considerato oggi privo di controindicazioni, un balsamo indolore.

HEGEL

 

«Invece già Kant e poi ancora Hegel sapevano benissimo che l’essere umano è una malattia della natura. Diversamente dagli animali, nulla nell’uomo è governato solo dall’istinto. La sua vita è libera. Ma, di fronte all’immensa possibilità di scelta, l’essere umano entra anche in contatto con la dimensione ambigua della libertà: può essere la fonte della più preziosa creatività, ma può anche condurre alla pazzia».

 

È per questo che lei invita a una disciplina della libertà?

«Sartre ha scritto che mai la Francia era stata così libera come sotto l’occupazione nazista. Avevano perso ogni diritto, anche quello di parlare. Eppure, la necessità di resistere, tra paura e angoscia, era per Sartre il culmine della libertà».

 

Significa che in una situazione normale è impossibile essere liberi?

slavoj zizek

«Significa che la libertà è inscritta sempre dentro un ordine sociale, in una serie di necessità. Io e lei ora parliamo liberamente perché rispettiamo delle regole. Ma se mancano le condizioni per esercitarla, la libertà è nulla. Potrai pure essere formalmente libero di professare le tue idee, ma quando ti ammali e non hai un sistema sanitario che ti cura, avrai di sicuro altro per la testa».

 

Il disordine, invece, soffoca la libertà?

ZIZEK COVER

«Quando infrangi l’ordine, inizi un gioco molto pericoloso. Prenda le rivolte francesi di quest’estate. Giovani immigrati musulmani che si sollevano violentemente. La maggior parte degli intellettuali di sinistra le ha considerate un momento di radicale libertà. Io, invece, no».

 

Perché?

«Perché la violenza cieca che gli insorti hanno usato, distruggendo tutto quello che trovavano sulla propria strada, ha ottenuto un risultato inverso alla libertà: ha sconvolto l’esistenza delle persone normali, che hanno visto sgretolate le condizioni minime per una vita pacifica, e ha suscitato una forte reazione contraria, che alla fine ha avuto la meglio».

 

Capisce più la reazione che la rivolta?

«Penso che la sinistra dovrebbe rispettare di più i sentimenti delle persone normali. La Francia non è sola. L’ordine sociale dei Paesi sviluppati si sta disfacendo, e questo crea una serie di cortocircuiti».

 

Per esempio, quali?

marcia black lives matter a seattle durante la notte elettorale

«A Seattle, i liberal hanno fatto una battaglia per togliere soldi alla polizia, considerandola uno strumento dell'oppressione dei neri. Ma se in metropolitana gli rubano il portafogli, oppure qualcuno entra in casa loro per rapinarli, chi chiameranno? Non potranno certo telefonare al commissariato. Con i pochi soldi a disposizione, i poliziotti si occuperanno solo di reati gravi. Possibile non si rendano conto? La condizione preliminare per essere veramente liberi è poter camminare per strada, andare a fare la spesa al supermercato, sentendosi al sicuro».

 

Meno rivolte, più polizia?

«Per quanto suoni strano, il mio è un appello alla legge e all'ordine. Ma "da sinistra"».

 

Da quando la legge e l’ordine sono di sinistra?

meloni migranti

«Lei crede sia di destra avere rispetto per i timori delle persone normali? Io penso il contrario. Come penso non sia da fascisti riconoscere la legittimità dei confini. I liberal, invece, sono scandalizzati dall’idea che in Polonia il governo abbia convocato un referendum sul sì o no all’immigrazione illegale. Ma perché le persone non dovrebbero essere libere di scegliere?».

 

Ma il punto non è essere liberi di scegliere, il punto è se si possa veramente scegliere con un sì o con un no su questo tema. In Italia, per esempio, Meloni ha vinto promettendo di fermare l’immigrazione, ma non ci riesce.

«Io non sono per bloccare l’immigrazione. La mia tesi è che sia necessario regolarla. Chi entra deve farlo legalmente. Credo che se la discussione si concentrerà ancora a lungo sull’alternativa tra confini aperti e confini chiusi, si getteranno le basi per una grande ascesa della destra in Europa: dopo la Polonia e l’Italia, sarà il turno della Francia e poi ancora della Germania. E, a quel punto, cosa accadrà?».

 

Davvero, per fermare la destra, la sinistra deve assomigliarle?

il filosofo sloveno slavoj zizek 7

«Non è di destra andare alla radice del fenomeno migratorio. Cercare una soluzione sistemica. I liberal pensano che aprire le porte ai poveri immigrati sia un grande gesto umanitario. E che tutto si risolva con il buon cuore. Ma il problema è che chi parte dall’Africa non è povero. Non sempre, almeno. Chi parte, anche clandestinamente, è colui che può permettersi il costo del viaggio. E ciò significa che i più poveri non vengono qui, ma rimangono in Africa. Non è difficile prevedere che, nel lungo periodo, questa situazione non allevierà la pressione sull’Europa, ma la accentuerà».

 

Sa che c’è chi pensa che l’Europa sia già troppo chiusa?

«Sarebbe ora di smetterla con l’auto umiliazione occidentale. Al confine con lo Yemen, l’Arabia Saudita spara sui migranti che vogliono entrare nel suo territorio; e tutti i Paesi arabi ricchi li respingono senza pietà. E l’Europa sarebbe la fortezza del mondo?».

 

Non vorrà imitare l’Arabia Saudita.

migranti a lampedusa 5

«Non sto dicendo questo. Sto mostrando un paradosso. È come per il razzismo. La tratta degli schiavi è esistita per secoli, anche all’interno dei Paesi africani. E la vera, unica novità introdotta nella storia umana dalla civiltà occidentale – a partire dal XIX secolo – è il movimento per l’abolizione della schiavitù. Nonostante ciò, oggi l’Occidente è considerato la quintessenza della discriminazione razziale. È assurdo».

a seattle si brucia la bandiera americana

 

È diventato un cantore del modello occidentale?

«No, anzi. Ho molte riserve. Ma di diverso genere. Per esempio: noi europei parliamo in continuazione di crisi, ma la verità è che viviamo in un relativo benessere. Abbiamo però di fronte delle catastrofi – il disastro ambientale, innanzitutto – di fronte alle quali il nostro sistema non può reggere. E il tardo-capitalismo non ha alcuna soluzione da offrire».

 

(...)

donald trump

«Il mondo, checché ne dicano i bravi liberali, avrebbe bisogno di un comunismo di guerra: un sistema, cioè, che di fronte alle catastrofi che ci attendono crei un coordinamento internazionale, un po’ come è successo con il Covid, dove solo la cooperazione globale si è dimostrata efficace a contrastare la minaccia pandemica».

 

(…)

 

L’inclusione, secondo lei, è un falso problema?«No. Penso tuttavia che gli apostoli dell’inclusione vivano un paradosso. Dicono di lottare per non escludere nessuno, ma si dedicano notte e giorno a cacciare le persone, a metterle fuorilegge. Fanno fuori uno perché ha pronunciato una parola sessista, poi un altro perché ha fatto un’allusione omofoba. Per questo la cancel culture io la chiamo cancer culture: è un cancro, il cancro della sinistra».

 

La destra non ha paradossi?

il filosofo sloveno slavoj zizek 6

«Ne ha uno enorme: è contro il relativismo post-moderno ma ha come eroe il campione della post-modernità, Donald Trump. Uno che si prende gioco di tutto, incluso se stesso, che minimizza la storia e ingigantisce le sue psicosi».

 

Di Giorgia Meloni che pensa?

«Glielo dico in italiano: è una “furbetta”. È abile a non spaventare l’Europa, ma porta comunque avanti la sua agenda. Ha successo perché risponde alle domande della gente normale, a cui la sinistra non parla più».

Sull’Ucraina la pensa come lei.

«Non mi sorprende. Quella di Putin non è una guerra come le altre. È uno stupro. È la metafora che i nazionalisti russi usano per descrivere quello che stanno facendo: negare il diritto all’esistenza di una nazione che lotta per esistere, ed essere libera».

rivolta in francia per la morte del 17enne a nanterre 24

 

Non è curioso che gli ucraini desiderino così tanto quella che lei chiama una “malattia incurabile”?

«Lo è».

 

E allora perché vuole che si ammalino anche loro?

«Perché c’è un solo farmaco che cura la libertà umana: è la tirannia, il totalitarismo. Ed è di gran lunga preferibile essere malati che schiavi».

 

 

 

 

rivolta in francia per la morte del 17enne a nanterre 23il filosofo sloveno slavoj zizek 5

 

rivolta in francia per la morte del 17enne a nanterre 20rivolta in francia per la morte del 17enne a nanterre 18rivolta in francia per la morte del 17enne a nanterre 17rivolta in francia per la morte del 17enne a nanterre 21

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”