trump charlie kirk funerali

"IL MEGA-FUNERALE DI CHARLIE KIRK SEGNA  IL PASSAGGIO ALLA FASE APOCALITTICA DEL TRUMPISMO" - L'ANALISI DI "DOMANI": "CON QUESTO MONUMENTALE COMMIATO FUNEBRE, LA RETORICA DELLO SVALVOLATO DELLA CASA BIANCA NON E’ PIÙ SOLTANTO RECUPERO DI UN PASSATO PERDUTO, MA E’ LOTTA ULTIMA CONTRO 'LE FORZE DEL MALE': LE ÉLITE GLOBALI, L’IDEOLOGIA PROGRESSISTA, LA SINISTRA. MA SOPRATTUTTO I MEDIA - DAL "POPULISMO REVANSCISTA" SI PASSA ALLA "PREPARAZIONE PER BATTAGLIA DELLA FINE DEI TEMPI: "LA MORTE DI KIRK CORRISPONDE A UNA RIVITALIZZAZIONE DELL’ATTACCO ALLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE PERCHÉ..."

Articolo di Mattia Ferraresi per “Domani” - Estratti

 

donald trump ed erika kirk foto lapresse 4

Le 200mila persone radunate a Glendale, in Arizona, non hanno soltanto reso l’ultimo omaggio a Charlie Kirk, ma hanno partecipato a un rito fondativo. Nello stadio che ha ospitato il debutto del leggendario Eras Tour di Taylor Swift, trasformato per l’occasione in una megachurch politica, il movimento Maga ha organizzato un funerale che ha superato in solennità e concentrazione di autorità persino le esequie di stato.

 

Nella lista degli interventi c’era tutta la parte che conta dell’amministrazione. Naturalmente il presidente, Donald Trump, e il vice JD Vance (...) Poi il segretario di Stato, quello della difesa, il capo di gabinetto e giù a scendere.

funerali di charlie kirk foto lapresse 8

 

Il centro del memoriale è stata naturalmente la vedova, Erika Kirk, che ha preso la guida dell’associazione Turning Point ma, soprattutto, ha abbracciato il ruolo di custode spirituale dell’eredità del marito, ucciso in circostanze che invita a leggere con gli occhi della profezia e delle cose ultime.

 

Schermi giganti, cori rituali, folla oceanica: nell’adunata dell’Arizona non era facile cogliere il confine fra l’elaborazione del lutto privato e l’affermazione pubblica di forza.

 

 

donald trump ed erika kirk foto lapresse 3

L’evento segna simbolicamente il passaggio alla fase apocalittica del trumpismo. Fin dall’inizio, l’universo Maga non ha conosciuto uno sviluppo lineare o un progressivo consolidamento istituzionale. Si è mosso per accelerazioni improvvise, scosse che ridefiniscono il campo politico e simbolico.

Uno di questi snodi è stato il 6 gennaio 2021, quando l’assalto al Congresso ha incoronato Trump e il suo movimento come vittime di un grande imbroglio di sistema, imponendo una risposta di tipo insurrezionale. Un altro è stato l’attentato a Donald Trump a Butler, in Pennsylvania, che ha alimentato la percezione del leader come figura assediata dall’odio del mondo miracolosamente salvata dalla provvidenza per guidare il paese. La cerimonia per Kirk si aggiunge a questa serie di eventi-catalizzatori, che imprimono al movimento nuove velocità e nuove forme.

funerali di charlie kirk foto lapresse 7

 

La palma del martirio

Kirk non era soltanto un attivista. Con Turning Point Usa aveva costruito un’infrastruttura militante, una macchina di propaganda e reclutamento tra i giovani, un network che univa college, social media e think tank. Non a caso, prima della cerimonia, Trump lo ha ricordato come un «grande uomo. Aveva un forte legame con i giovani perché lo amavano, lo rispettavano»

 

donald trump ed erika kirk foto lapresse 2

La sua morte, celebrata nello stesso luogo che per la cultura pop ha rappresentato l’apice della consacrazione globale, è stata trasformata in parabola politica e visione millenarista, e nel profluvio di invocazioni, sermoni e versetti è stata consegnata al giovane ucciso la palma del martirio.

 

Questo passaggio ha un significato preciso. Il trumpismo fino a oggi si è nutrito soprattutto di un linguaggio di rivalsa e restaurazione. Con questo monumentale commiato funebre, la retorica prende più chiaramente toni escatologici. Non più soltanto il recupero di un passato perduto, ma la lotta ultima contro le forze del male: le élite globali, l’ideologia progressista, sinistra. Ma soprattutto i media.

 

donald trump ai funerali di charlie kirk foto lapresse

La morte di Kirk corrisponde a una rivitalizzazione dell’attacco alla libertà di espressione, lanciato in spregio alle precedenti prediche sul free speech perché lo sparo del nemico autorizza a rispondere con il fuoco.

 

Erika Kirk in un’intervista al New York Times – le prime parole dopo il videomessaggio pubblicato dopo l’assassinio – ha detto che non vuole essere lei a chiedere la pena di morte per l’omicida. Non vuole che Gesù, dopo la sua morte, le impedisca di riunirsi a Charlie per avere invocato una vendetta occhio per occhio. «Lascio che il governo decida», ha spiegato. E da subito Trump ha chiarito in quale esito spera l’amministrazione.

funerali di charlie kirk foto lapresse 3

 

(...) Con il rito di passaggio il movimento Maga sancisce la propria mutazione. Dal populismo revanscista si passa alla preparazione per battaglia della fine dei tempi, in cui ogni perdita diventa occasione di mobilitazione, ogni ferita un segno di elezione. È un processo che non ha bisogno di coerenza programmatica, ma vive di eventi traumatici che, come pietre miliari, segnano un nuovo pezzo del cammino.

donald trump jr al funerale di charlie kirkeric e donald trump al funerale di charlie kirkfunerali di charlie kirk foto lapresse 10funerali di charlie kirk foto lapresse 6funerali di charlie kirk foto lapresse 5funerali di charlie kirk foto lapresse 11funerali di charlie kirk foto lapresse 12donald trump al funerale di charlie kirkdonald trump elon musk al funerale di charlie kirk

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…