fabrizio palenzona

PALENZONA ON FIRE - TROVATO L’ACCORDO CON GUZZETTI - RINUNCIANDO A DAR BATTAGLIA SU ACRI HA INTASCATO LA PRESIDENZA DI CDP - “FURBIZIO” PALENZONA ORA DEVE CONVINCERE IL SUO CANDIDATO GAETANO MICCICHE' AD ACCETTARLA. SARA' DURA PERCHE' IL COMPENSO DI 240MILA EURO NON E' GRANCHE' PER IL TENORE DI VITA DEL PRESIDENTE DI IMI-INTESA - COME ALTERNATIVA, AFFIORA L'EX UNICREDIT GIUSEPPE GHIZZONI – PALENZONA DELLE MERAVIGLIE: STORIA DI UN POTERE LUNGO TRENT’ANNI…

DAGOREPORT

fabrizio palenzona foto di bacco

Trovato pazientemente l’accordo con il Grande Vecchio delle fondazioni bancarie, Giuseppe Guzzetti, rinunciando a dar battaglia sulla presidenza di Acri, finita nelle mani del guzzettiano Azzone, ottenendo in cambio la poltrona della presidenza di CDP, “Furbizio” Palenzona ora ha un altro problema tra i piedi: convincere il suo candidato Gaetano Micciche' ad accettarla. Sarà dura perché il compenso previsto di 240mila euro non è granché per il tenore di vita del presidente di Imi-Intesa.

palenzona micciche

 

Mentre il guzzettiano Gorno Tempini non demorde dal sogno di una riconferma e si sta molto da fare per essere riconfermato, cominciano ad affiorare altri nomi nella testa di Palenzona, tra i quali, il più probabile potrebbe essere l’ex Unicredit Giuseppe Ghizzoni...

 

ghizzoni palenzona

 

PALENZONA ORA SI PREPARA ALLA PARTITA DELLA CASSA

Sergio Rizzo per “Milano Finanza” - Estratto

 

Gli avversari si rassegnino: la sua stella non è ancora tramontata. Qualcuno l'aveva prematuramente dato per finito dopo che nel 2021 aveva mollato la guida di Aiscat, l'associazione dei concessionari autostradali. Il tragico crollo del viadotto Morandi a

Genova aveva sconvolto tutti i rapporti di forza in quella galassia. Soprattutto, la famiglia Benetton aveva ceduto Autostrade. E anche il suo lungo regno, durato 18 anni, volgeva al termine.

 

stefano lucchini fabrizio palenzona paolo cirino pomicino foto di bacco

A 70 anni Fabrizio Palenzona da Novi Ligure invece ricomincia. E lo fa dal mondo che quasi 30 anni orsono ne aveva consacrato il potere. Nella primavera 2023 si è preso la presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino spodestando Giovanni Quaglia. Una casella fondamentale per entrare in certe partite che contano nella finanza italiana, e che Palenzona ha già giocato.

 

alberto nagel palenzona

A metà anni 90 il nostro ha già le spalle grosse e non per il suo metro e 90 di statura e la stazza considerevole. E un pezzo da 90 dell autotrasporto: ha messo su un enorme consorzio di imprese, l'Unitra, che controlla una grossa fetta di mercato, non solo nel Nord Ovest del Paese.

giulio tremonti giuseppe guzzetti antonio fazio

 

Ed è presidente della Fai, l’associazione più ingombrante del settore. Fa anche politica perché senza nuotare in quelle acque all’epoca non si va lontano. Democristiano di sinistra, per auto anni è sindaco di Tortona, il quartier generale di Marcellino Gavio, costruttore e concessionario autostradale. Il primo in assoluto fra i privati dopo la società Autostrade, che all’epoca è ancora dell’Iri.

steano lucchini, fabrizio palenzona, piero maranghi, massimo lapucci

 

Ma non si ferma certo a Tortona. Eccolo allora su un discreto trampolino: la presidenza della Provincia di Alessandria. Da dove spicca il salto. Un bel giorno l'ente che

Palenzona presiede deve nominare uno dei consiglieri della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. E lui nomina se stesso. Può farlo e nessuno si oppone.

 

giulio sapelli fabrizio palenzona 2022boheme

Quel posticino gli spalanca le porte della grande finanza. Prima diventa vicepresidente di Unicredit, quindi da lì consigliere di Mediobanca. Il primo e unico politico in carica

- in quel momento è ancora presidente margheritino della Provincia - a vestire contemporaneamente i panni del banchiere.

 

La rete di relazioni che da Tortona e Alessandria Palenzona tesse lo rende una delle figure più influenti del Paese. Non solo nel campo del potere finanziario, dove la migliore qualità è sempre la spregiudicatezza. Gli incarichi che gli piovono addosso non si riescono a contare. Guida incontrastato la lobby dei concessionari autostradali grazie a un sodalizio di ferro con Gavio e Benedetton.

 

fabrizio palenzona

Lo troviamo allora alla guida degli Aeroporti di Roma e nel cda di Schemaventotto, la holding della famiglia di Ponzano Veneto. Ma è ben radicato anche nel suo mondo di partenza, quello degli autotrasportatori. Presidente della Fai, cioè di tariffe autostradali, e dell’Aiscat, cioè di quelli che le incassano.

 

E poi un posto alla Sisal, quella del Superenalotto. Società di logistica, turismo, banche, immobiliari... E poltroncine pubbliche tipo il consiglio di Ram: è la Rete Autostrade Mediterranee, società del Tesoro che dovrebbe promuovere le famose autostrade del mare per trasportare i tir. Ma anche la presidenza di Impregilo, il maggior general contractor italiano che ha vinto la gara per il Ponte sullo Stretto diì Messina, Insomma, un capolavoro di intrecci affaristici e conflitti d'interessi come mai prima si sono visti.

 

vincenzo maranghi con palenzona

Certe ricostruzioni giornalistiche a valle dell'uscita di scena di Alessandro Profumo da Unicredit dicono che nella defenestrazione avrebbe avuto un ruolo decisivo proprio Palenzona. Sono ben fondate e chiariscono anche la capacità di manovra del personaggio. Che nonostante qualche rovescio a farsi da parte non ci pensa proprio.

 

BAZOLI GUZZETTI

E’ vero che non è più a capo della lobby autostradale, ma è pur sempre presidente di

Aiscat servizi. Ha ancora voce in capitolo nella Fai, la lobby degli autotrasportatori di cui nel 2006 ha passato il bastone del comando al suo amico Paolo Uggè, ex sottosegretario ai Trasporti nel secondo e terzo governo Berlusconi. Conserva pure l'incarico di presidente di Fai Service e dal 2018 è al vertice di Prelios, gigante del servizi immobiliari sbocciato da Pirelli Real Estate.

 

…………………………………………

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO