I BANCHIERI DI SPOSETTI! - CHI È SENZA FINANZA SCAGLI LA PRIMA INTERVISTA: IL TESORIERE DEI DS ATTACCA RENZI SUI RAPPORTI CON SERRA, MA NEL 2007 AL "CORRIERE" RIVENDICAVA LE SUE TELEFONATE AI FURBETTI: “CHIAMATE A BANCHIERI E IMPRENDITORI? CON CHI DOVREI PARLARE, CON GLI STRACCIONI?” - “E’ NORMALE CHE IO STIA AL TELEFONO CON QUALCUNO CHE CONTA, CHE FA GIRARE I SOLDI”. “NON LE RINNEGO, QUELLE TELEFONATE: CONSORTE ERA E RESTA UN AMICO...”

Dal profilo twitter "L'ulivista @andreaarmaro"

#Primarie, meglio 15 minuti di fila che le bugie di #Sposetti 15.06.07 Cds:"...parlo con banchieri e imprenditori mica con gli straccioni".


2 - SPOSETTI: NESSUNO SCANDALO SULLE TELEFONATE AI BANCHIERI NOI CHE DOVEVAMO FARE, PARLARE CON DEGLI STRACCIONI?
Fabrizio Roncone per "Il Corriere della Sera" del 15 giugno 2007


C' è una cosa importante che Ugo Sposetti, il tesoriere dei Ds, dice all' ultimo. Quando il Consiglio nazionale è finito da pochi minuti e Piero Fassino gli cammina via accanto, nel suo vestito beige, passi lunghi e la testa china, scossa nervosamente per le domande che alcuni cronisti, testardi, continuano a porgli. Sposetti ha un modo di parlare imprevedibile. Devi stare attento.

Magari sta scherzando sull' aria condizionata, sul caffè che è freddo, su queste assemblee che alla fine sono noiosissime e poi però, all' improvviso, ti dice una cosa, questa cosa, che è pesante, eloquente, che spiega se non tutto, molto.

«Senti, io leggo i giornali e vedo i tigì e mi accorgo che sono tutti molto, molto sorpresi, e a volte persino scandalizzati, dal fatto che alcuni politici parlino con banchieri e imprenditori. Ma con chi dovremmo parlare? Con chi dovrei parlare, io? Con gli straccioni? Sai qual è il mio incarico? Sono il tesoriere di un partito. Bene: mi sembra ovvio, normale, scontato, che ogni tanto io stia lì, al telefono, con qualcuno che conta, che fa girare i soldi. E non è libera iniziativa, la mia. Tutt' altro: credo anzi che un politico, ad un certo livello, un certo tipo di rapporti sia proprio obbligato a tenerli».

Sposetti, all' epoca della fallita scalata a Bnl, fu intercettato. Era uno dei tanti che parlava con Giovanni Consorte e gli si dimostrava talmente amico, da raccomandargli di mantenersi evasivo con il segretario Fassino, quando appunto gli fosse toccato di informarlo sulle modalità dell' Opa che Unipol preparava per conquistare la Banca nazionale del lavoro.
«Non le rinnego, quella telefonate. Consorte era e resta un amico...».

Ripete frasi già dette, Sposetti, ma val la pena di registrare che, nonostante le bufere si susseguano, i suoi toni restano praticamente identici. Sposetti è uno che non tradisce gli amici, e non cambia idea. Un vero militante. In fondo, anche ad ascoltare il parere di chi lo conosce da sempre e gli vuole bene, Sposetti ha proprio questo di forte: è rimasto uno che ti dà l' idea di crederci. Pure prima, per dire.

Quando gli avevamo chiesto come finirà il parto del Partito democratico (c' era appena stato un ironico intervento di Goffredo Bettini, che ne aveva tracciato, per l' ennesima volta, la sperata fisionomia). Ebbene, persino di fronte a una simile, delicata domanda, Sposetti non dimostra di essere solo il politico che si sa: esperto, astuto, disincantato. Sposetti dimostra anche e soprattutto una praticità antica, da sezione del Pci, da notti passate a discutere e ragionare. Così, appena intuisce che non lo segui, nei suoi ragionamenti, prende carta e penna e comincia a disegnarti la sua metafora. «Immaginiamo che il nuovo Pd sia un bambino. Chi sono i genitori?».

Ds e Margherita. «Bravo. E perché mai il bambino appena nato dovrebbe portarsi dietro i pregi e i difetti dei genitori?».

I pregi sarebbero le proprietà, mentre i difetti sono i debiti: giusto?
«Esatto. Allora no, dico io. Facciamo che il bambino cammini con le sue gambine, mentre i genitori restano con le loro gioie e i loro dolori. Mi pare un ragionamento ineccepibile, o sbaglio?».

Fuori dalla metafora: i Ds, dice Sposetti, si tengono l' intero patrimonio immobiliare (il quale, come sapete, è una roba che toglie il fiato e che può contare su decine di sedi regionali e provinciali e su oltre settemila sezioni). Se lo tengono e lo affittano. A chi? Sentite. «Io dico che questa storia delle sezioni dei Ds, che in automatico diventano sedi del Pd, non sta né in cielo né in terra. Il Pd, se è interessato a qualche sezione, perché particolarmente strategica, o bella, ne può fare richiesta e prenderla in affitto».

Ma chi è che affitterebbe, Sposetti? I Ds non esisteranno più... «Beh, potremmo creare una fondazione... non lo so, ma non è questo il problema. Il punto è che Ds e Margherita continueranno a tenersi ciascuno il proprio patrimonio». Quello della Margherita, come sa, è praticamente inesistente... «Lo so. Il nostro, invece, ha un valore notevole. E allora? Noi ci terremo però anche i debiti...».

Che non sono pochi. «Stiamo risanando, abbiamo approvato il bilancio del 2006 con 11 milioni di euro d' avanzo, che sarebbe una roba da ubriacarsi, non ci fossero poi i debiti pregressi...». Senta, Sposetti: e Mussi? «Mussi che?». Mussi e i suoi scissionisti già sembrano rivendicare un po' di sezioni. «Guardi, non siamo in un albergo a ore... Mi sono spiegato?».

A questo punto, Sposetti si è messo a parlare dei giornali che il bambino (il Pd, nella sua metafora) non sembrerebbe aver voglia di leggere: Europa, il quotidiano della Margherita, e l' Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci. «L' Unità però è una grande testata, con una storia stupenda, e vendono ancora 49 mila copie, che non sono poche. No, non mi chieda cosa gli capiterà. Non lo so, non ne abbiamo ancora parlato. Certo, se gli succedesse qualcosa di brutto, ci sarebbero molti compagni che piangerebbero. E se c' è una cosa che io non sopporto, è veder piangere i miei compagni...».

 

Ugo SposettiSPOSETTI E SALLUSTI ALLA FESTA DEL PDlusi e sposetti GIULIO TREMONTI UGO SPOSETTI Cinzia Leone e Ugo Sposetti ie04 ugo sposettiPiero Fassino LOGO BNL

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM