abodi fazzolari

ABODI SHAMING! - L'ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE DEL CONI FA ESPLODERE UN'ALTRA GRANA NEL GOVERNO - IL SOTTOSEGRETARIO COL FEZ, FAZZOLARI, SI INCAZZA CON IL MINISTRO DELLO SPORT ABODI (“HAI ESPOSTO IL PARTITO”) "COLPEVOLE" DI AVER PUNTATO SUL CAVALLO SBAGLIATO – ABODI, SEGUENDO IL FORZISTA BARELLI, S'E' SCHIERATO CON PANCALLI (GIA’ ASSESSORE DELLA GIUNTA PD DI IGNAZIO MARINO A ROMA) CHE HA PERSO IN FAVORE DI LUCIANO BUONFIGLIO, “MEDVEDEV” DI MALAGÒ – LA SVELENATA DI CARRARO CONTRO ABODI: “NON È UN POLITICO: ERA UNO CHE FREQUENTAVA COLLE OPPIO DA RAGAZZO, AMICO DI GASPARRI E ROCCA QUELLO DELLA REGIONE, UN MANAGER CHE AL GOVERNO HA RISCOPERTO IL MANGANELLO: MA GLI È ANDATA MALE CON ME” - E DENTRO FDI C’È CHI DICE: “ABODI DOVREBBE DIMETTERSI”

Simone Canettieri per “il Foglio” - Estratti

abodi barelli

 

Per un Giovanni Malagò raggiante per il capolavoro portato a casa, c’è un ministro di Fratelli d’Italia, Andrea Abodi, che dopo aver perso la sfida per la presidenza del Coni si trova a dover fare i conti con i vertici del suo partito.

 

A dir poco infuriati con lui. Sabato scorso Giovanbattista Fazzolari ha convocato una riunione ristretta con il ministro, proprio sulle elezioni che ieri hanno visto trionfare Luciano Buonfiglio, il braccio destro di Malagò arrivato dalla Canoa.

 

Con sei persone in collegamento il sottosegretario di Giorgia Meloni ha strigliato Abodi per essersi schierato (con Forza Italia) su Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico, già assessore della giunta Marino (Pd) a Roma, mettendo in imbarazzo il partito, senza gestire la situazione.

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni - foto lapresse

Regola numero uno: non ci si inventa kingmaker elettorale. Regola numero due: a contare i voti il migliore è Giovanni Malagò (questa l’ha detta Franco Carraro, che di elezioni se ne intende, e anche ieri ha portato a casa il risultato).

 

Regola numero tre: al cavaliere nero (alias Malagò) non gli devi rompere... (questa, appena più colorita, la diceva Gigi Proietti).

 

(…)

Il ministro durante la riunione ha assicurato a Fazzolari che Pancalli si sarebbe impegnato a nominare come vicepresidente del Coni Juri Morico (presidente dell’Opes, ente di promozione sportiva vicinissimo a FdI) in caso di vittoria. “Questi impegni valgono come gli ordini del giorno in Parlamento: niente”, ha risposto sprezzante Fazzolari ad Abodi, illuminando una distanza fra i piani alti di Palazzo Chigi e il ministro nella gestione di questa fatale elezione: il Coni è una realtà associativa che conta 14 milioni di iscritti, seconda solo ai tesserati di tutti i sindacati messi insieme.

malago barelli pancalli sanzo foto mezzelani gmt012

 

Il Coni è da 12 anni l’impero di potere e relazioni, medaglie e Roma nord, di Giovanni Malagò che con l’elezione di Buonfiglio è stato protagonista di una rivincita personale contro il governo (che non gli ha voluto prorogare l’incarico) abbastanza clamorosa.

 

(…) Buonfiglio ha vinto alla prima votazione 47-34 contro Pancalli. Un pimpante Franco Carraro a sorpresa ma non troppo prima del voto ha annunciato che avrebbe dato libertà di voto verso entrambi i contendenti, tirandosi fuori dalla mischia come candidato, ma mettendo a verbale che giudicava “positiva la gestione di Malagò”.

 

E quindi niente cambiamento, come invece invocano da settimane Abodi e il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli, che è il presidente della Federazione nuoto.

buonfiglio carraro pancalli

 

Al Centro di preparazione olimpica “Giulio Onesti” all’Acqua Acetosa è andata in scena l’ostensione del potere malagoniano: trasversale, sinuoso, insinuante. In grado di piegare il governo: Abodi per primo, poi la nuova Forza Italia e anche un pezzo di Lega, se è vero che il ministro Giancarlo Giorgetti aveva strizzato l’occhio a Pancalli, al contrario di Matteo Salvini, il primo a fare i complimenti a Buonfiglio.

 

Alla fine ha avuto ragione Fazzolari: l’uomo forte di Fratelli d’Italia, Morico, è entrato in giunta ma la vicepresidenza l’ha vista con il binocolo. Perché quella vicaria è andata a Diana Bianchedi, legatissima a Giovannino e l’altra a Marco Di Paola, presidente degli sport equestri, altro amico personale di Megalò (citazione Susanna Agnelli).

 

andrea abodi e luciano buonfiglio foto mezzelani gmt048

Come tutti d’altronde qui, o quasi. Fuori dai campi da calcio pettinati come panni di biliardo, in un salone refrigerato come si deve gli 81 grandi elettori disposti intorno a un tavolo a ferro di cavallo si sono autodeterminati. Con un notaio d’eccezione – tecnicamente l’addetta alla verifica poteri – Dario Perrotta, responsabile della Ragioneria dello stato.

 

E’ stata la rivincita di Carraro (85 anni) che parlando male con Giuliano Amato (87 anni) di Abodi gli dice che “il ministro non è un politico: era uno che frequentava Colle Oppio da ragazzo, amico di Gasparri e Rocca quello della Regione, un manager che è stato richiamato al governo e ha riscoperto il manganello: ma gli è andata male con me”. Il Dottor Sottile, tennista provetto come si sa, è stato invitato in quanto presidente del Codice etico.

 

giovanbattista fazzolari a saturnia intervistato da Bruno Vespa

Sembra divertito: “Sono qui perché è uno dei pochi posti dove ancora si vota”. E’ stata la riscossa di Gianni Petrucci, numero uno del Basket.

 

Tira un sospiro di sollievo Gabriele Gravina del calcio, che per una volta ha vinto. E’ contento Gianni Letta, nonostante il resto di Forza Italia avesse fatto il tifo per Pancalli. Barelli quando tutto ormai è deciso ha una faccia che ricorda il crollo di una diga: “Nella vita si vince e si perde”. 

franco carraro

 

(...) E il ministro? Non c’è, dentro Fdi c’è chi sussurra senza crederci: “Dovrebbe dimettersi”. Al suo posto segue la situazione il capo della segreteria tecnica Mario Pozzi, astro nascente del tecnomelonismo da tenere sott’occhio. Per una volta sono loro, quelli del partito della nazione, gli sconfitti. La repubblica indipendente del Coni festeggia. 

paolo barelli foto mezzelani gmt002Giovanbattista fazzolaripescante buonfiglio carraroluca pancalli foto mezzelani gmt025

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)