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AGCOM ALLO SBANDO - L'AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI È IN REGIME DI PROROGATIO, È VERO, MA NON SI POSSONO CHIUDERE GLI OCCHI DI FRONTE AGLI ULTIMI AVVENIMENTI: DA UNA PARTE PROTAGONISTA DI UN'INSPIEGABILE INERZIA (IN TEMA DI PIRATERIA), DALL'ALTRA DI UN ECCESSIVO INTERVENTISMO (IN TEMA DI QUOTE)

Andrea Valle per “Libero Quotidiano”

AGCOM

 

L' Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è in regime di prorogatio, è vero, ma non si possono chiudere gli occhi di fronte agli ultimi avvenimenti che hanno visto l' Autorità stessa agire in maniera ambivalente e contraddittoria: da una parte protagonista di un' inspiegabile inerzia (in tema di pirateria), dall' altra di un eccessivo interventismo (in tema di quote).

 

Sorprende infatti il silenzio assordante di Agcom in merito alla recente attività condotta dalla Guardia di Finanza, che con l' aiuto di Fapav ha portato all' identificazione di 223 persone responsabili di aver acquistato abbonamenti pirata alla pay tv. L' operazione costituisce una grande novità per il nostro Paese, con un forte significato legato all' identificazione dei clienti finali coinvolti.

angelo cardani agcom

 

Non si comprende come mai l' Agcom, da anni protagonista nella lotta al crimine della pirateria, abbia deciso questa volta di non far sentire la propria voce a favore dell' importante risultato ottenuto. Ci sembra un' occasione persa, che non trova possibili giustificazioni.

Dall' altro lato, seppure in regime di prorogatio, lunedì 17 febbraio la stessa Autorità ha pubblicato un comunicato stampa con il quale ha annunciato l' approvazione del regolamento a tutela della programmazione e produzione di opere audiovisive europee.

pezzotto iptv

 

Nello stesso comunicato viene precisato quello che appare nella sostanza un regalo di Agcom a favore degli OTT stranieri (OTT viene da "Over the top television", modalità di distribuzione di contenuti televisivi per mezzo di Internet) e contro l' industria italiana della creatività, dal momento che l' Autorità ha deciso di disapplicare la norma del Decreto Cultura approvata quest' estate dal Parlamento che prevedeva un aumento delle quote di investimento per i fornitori di servizi di video on demand esteri senza sede e dipendenti italiani.

il pezzotto decoder illegale

 

Preoccupa che la stessa Agcom abbiamo trasmesso una segnalazione al governo per proporre la costituzione di un fondo per la produzione, alimentato dal 3% delle entrate generate dai servizi di media audiovisivi a richiesta. Una operazione contro l' Italia e contro chi opera nel nostro Paese a favore di chi già evade le tasse e trae profitto. Proprio mentre il premier Conte e il ministro Gualtieri cercano di barcamenarsi contro l' evasione.

 

Uno strabismo inaccettabile causato da un' Autorità allo sbando che di indipendente non ha più nulla, e che poche settimane fa era intervenuta per replicare all' intervento su un giornale di un suo commissario che forniva dati sulle presenze dei politici nei Tg nazionali lamentando la scarsa attenzione al Pd. Un triste epitaffio di una consiliatura modesta che non ha regolato un bel niente.

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