DIECI DOMANDE A LETTA E BOLDRINI SUL VIAGGIO PER IL FUNERALE DI MANDELA "A CUI TENEVA TANTISSIMO": “PER LA TRASFERTA È STATO UTILIZZATO L'AIRBUS CHE COSTA 30 MILA EURO IN PIÙ?”

Paolo Bracalini per "il Giornale"

«Ringrazio il presidente del Consiglio, Enrico Letta, per avere definitivamente chiarito nella lettera inviata a Vittorio Feltri che: la mia partecipazione al Memorial Mandela è stata pienamente legittima, come è ovvio; non ci sono state spese aggiuntive; le polemiche sono frutto di un pregiudizio sessista» scrive Laura Boldrini per chiudere la polemica sul suo viaggio in Sudafrica, sul volo di Stato di Palazzo Chigi, insieme a collaboratori, scorta e fidanzato, per assistere alla cerimonia funebre di Nelson Mandela.

Tutto chiarito, dice la presidente della Camera eletta deputata con Sinistra e li¬bertà, supportata dal premier Letta che al Giornale ha scritto: «Pienamente legittima la sua presenza, nei suoi confronti re¬sta il pregiudizio sessista, indi¬zio di un doppiopesismo palese». Ma non tutto è chiaro. Ecco qualche domanda per il premier Letta (e per la presidente Boldri¬ni).

1 - ERA INVITATA O SOLTANTO COMPONENTE DELLA DELE¬GAZIONE?
La differenza, nel ceri¬moniale previsto per i voli di Sta¬to, non è da poco. In base alle leggi in materia (decreti 2008 e 2011) il presidente della Camera rientra nelle cariche che hanno diritto al volo blu «per lo svolgimento di compiti istituzionali». Ma se il go¬verno sudafricano ha invitato alla cerimonia il governo italiano, cioè il premier Letta, e il viaggio della Boldrini è stato dunque di propria iniziativa, allora in quel ca¬so la Boldrini figurava come sem¬plice componente della delega¬zione del premier Letta, alla stre¬gua degli altri accompagnatori del capo del governo, nelle vesti di capo della delegazione italiana.

Una presenza che, se autorizzata dalla segreteria generale di Palaz¬zo Chi¬gi e quindi dal sottosegreta¬rio con delega, è perfettamente le¬gittima. Ma che, in questi termini, si può chiamare anche con un al¬tro nome: un indimenticabile viaggio sudafricano gentilmente offerto da Palazzo Chigi.

2 - A CHE TITOLO VIAGGIAVA IL COMPAGNO?
Se la Boldrini si è «autoinvitata» a Johanne¬sburg, e viaggiava dunque nella delegazione del premier per pro¬pria scelta, la presenza del fidan¬zato (il sesso non c'entra nulla,sa-rebbe identico a generi invertiti) è ancora più strana. Mentre la mo¬glie di Letta, come «first lady», è una figura istituzionale prevista nel cerimoniale, la moglie, o mari¬to, o compagno o amico di un componente della delegazione non ci rientra affatto. È come se una collaboratrice di Letta, com¬ponente dello staff in delegazio¬ne del premier, si fosse portata dietro il proprio compagno. A che titolo viaggerebbe su un volo di Stato?

3 - NESSUN COSTO AGGIUNTI¬VO?
La Boldrini precisa che non c'è stato nessun costo extra per il bilancio della Camera. Ma il volo era pagato da Palazzo Chigi, e la domanda è quindi un'altra: ci sono stati costi extra per Palazzo Chigi visto che il numero di pas¬seggeri, dopo l'aggiunta di Boldri¬ni& Co., è raddoppiato? Non ci so¬no costi assicurativi ed extra lega¬ti al numero delle persone a bor¬do? Quanto è costato il viaggio complessivamente?

4 - L'AEREO BLU IMPIEGATO ERA UN AIRBUS A319?
An¬che questo non è un dettaglio. La flotta di Palazzo Chigi dispone di velivoli con capacità molto diffe¬renti. Per tragitti più brevi e mi¬nor numero di passeggeri ci so¬no due tipi di Falcon, il 900 Easy e il 900 Ex, che portano rispettiva¬mente 16 e 12 persone oltre l'equipaggio.Con lo staff del pre¬mier più la moglie (in 7 più scor¬ta) sarebbero stati sufficienti.

Ma con l'aggiunta della Boldrini e quattro persone al seguito più la scorta, no. Serve un aereo più grande di quelli in dotazione a Palazzo Chigi, l'Airbus A319CJ. La differenza? Il peso (almeno 50 tonnellate di differenza) e quindi il costo del carburante per Roma-Johannesburg-Ro¬ma: 30mila euro di differenza.

5 - NON BASTAVA LA PRESEN¬ZA DEL PREMIER?
Al Man¬dela Memorial erano invitati ca¬pi di Stato e di governo da tutto il mondo. È vero che per alcuni Pa¬esi, come Austria e Ungheria, c'erano i presidenti delle Came¬re, ma per rappresentare l'Italia non era sufficiente il premier Let¬ta? Anche per evitare fraintendi-menti e polemiche sulla presen¬za aggiuntiva della Boldrini con fidanzato e aiutanti?

6 - TRE COLLABORATORI PIÙ LA SCORTA?
Era indispen¬sabile, per la Boldrini, portarsi dietro il portavoce e anche il re¬sponsabile della comunicazio¬ne (e poi anche la consigliera per le relazioni internazionali e quin¬di la scorta)? Per produrre un pa¬io di comunicati tipo «Per me che ho lavorato per 25 anni nel settore umanitario essere qui og¬gi vuol dire tantissimo»?

7 - IMITARE I TEDESCHI, NO?
Quando la cancelliera Me¬rkel si sposta con il volo di Stato, il marito Joachim Sauer, se la se¬gue, prende voli di linea (spesso low cost ) pagati da sé. Se si fa da¬re u¬n passaggio dal volo blu paga¬to dai contribuenti tedeschi, rim¬borsa l'equivalente del biglietto alle casse pubbliche. Non po¬tremmo adeguare allo standard tedesco le norme italiane sui voli di Stato e loro eventuali «ospiti»?

8 - SE FOSSE STATO UN AL¬TRO?
La Boldrini accusa di sessismo chi obietta sul viaggio, Letta parla di doppiopesismo. Ma se fosse stato un ministro di un altro schieramento politico ad aggiungersi con un parente, la reazione sarebbe stata la stessa?

9 - PERCHÉ BOLDRINI SÌ E MA¬STELLA NO?
Anche l'ex mi¬nistro aveva diritto all'uso dei vo¬li di Stato. Anche lui si «imbucò» su un volo riservato ad un altro ministro (chiese un «passaggio» a Rutelli che, con volo di Stato, andava a Monza per premiare da ministro il terzetto dei primi arrivati al Gran Premio), antici¬pando il viaggio a Milano di un giorno (quindi risparmiando su un secondo volo blu) e portando con sé un'altra persona, il figlio, regolarmente autorizzato. Un ca¬so analogo a quello della Boldri¬ni. Ma fu massacrato e processa¬to.

10 - ALTRE METE?
La Boldrini è andata in Sudafrica per¬ché «ci teneva tantissimo», e si è potuta portare sul volo blu com¬pagno e staff. Significa che Bol¬drini& Co. possono aggiungersi ad ogni viaggio istituzionale di Palazzo Chigi, se la meta rientra negli interessi della presidente?

 

Laura Boldrini ai funerali di MandelaLAURA BOLDRINI E AUNG SAN SUU KYIFUNERALI DI NELSON MANDELA FUNERALI DI NELSON MANDELA FUNERALI DI NELSON MANDELA Clemente Mastella

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…