ALFANOIDI ALLO SFASCIO - UNA QUINDICINA DI SENATORI HANNO LA VALIGIA PRONTA PER TORNARE DA BERLUSCONI - E CHI RESTA, DÀ BATTAGLIA A RENZI SULLE UNIONI CIVILI - FORMIGONI: “FAREMO SALTARE LA RIFORMA. NON ANDREMO MAI NEL PD”

1 - SCOPPIA IL CAOS NCD  - ALFANO ATTACCA I DISSIDENTI: “SE NE VADANO PURE”

ALFANO RENZIALFANO RENZI

Ugo Magri per “la Stampa”

 

La malattia centrista, da silente che era, ormai è conclamata. Alfano stesso non fa nulla per occultarla. Anzi, con onestà nel parla pubblicamente in conferenza stampa. Dà atto che Ncd è fatto di separati in casa. Deputati e senatori con la valigia in mano, o perlomeno che fanno la mossa di andarsene. Gente in trepidante attesa di una telefonata da Arcore, pronta a rientrare all’ovile. Alcuni disposti a tentare addirittura il doppio salto della quaglia, da Ncd direttamente con Salvini... A tutti costoro il leader Ncd indica dov’è la porta.

 

Prego, si accomodino, «chi vuole andarsene vada». Testuale. Raramente Angelino, per sua natura felpato, aveva usato toni così sprezzanti. Si vede che non ne può più di mugugni e ricatti, a questo punto preferisce la chiarezza. E si coglie pure un certo scetticismo: anche ammesso che infilino l’uscio, quei malpancisti che se li piglierà mai? Non andranno da nessuna parte...

angelino alfano 2angelino alfano 2

 

IL FRONTE DEL MUGUGNO

Quantificare i dissidenti è un’impresa. Anche perché un giorno sono sulle barricate e l’indomani (vedi il gruppo pugliese guidato da Viceconte) assistono in prima fila alla conferenza stampa del leader. Ma se si dà retta alle fonti più serie, i senatori in crisi di nervi sono una quindicina almeno. Di ritorno dalle vacanze hanno creduto alle dicerie (messe in giro dai soliti ignoti) secondo cui Alfano se li era venduti in cambio di dieci posti per sé e per i suoi cari nelle liste Pd alle prossime elezioni.

 

Se così fosse, una sessantina di parlamentari Ncd sarebbero politicamente morti. In pratica, tutti quelli sconosciuti a Renzi o che gli stanno antipatici. Non avendo più nulla da perdere, alcuni minacciano di far saltare la maggioranza. Guardano speranzosi alle mosse di Quagliariello e Schifani, dai quali attendono un segnale di attacco sulla riforma del Senato.

angelino alfano e moglieangelino alfano e moglie

 

L’intenzione è di tenerla in scacco fino a quando Renzi non avrà accettato di riscrivere l’«Italicum», in modo che la sopravvivenza dei partitini venga assicurata. Però nessuno vorrà spingersi al punto da far cadere il governo e provocare nuove elezioni. Perderebbero, come ha calcolato l’esperto Verdini, 500 mila euro netti a testa di indennità parlamentare.

 

SESSO MATTO

In attesa che la riforma costituzionale arrivi al pettine, il campo di battaglia sono le unioni civili. Ieri c’è voluta una strana alleanza Pd-Cinque stelle in Commissione giustizia al Senato per vincere le resistenze dei teo-con centristi sul cambio di sesso: cioè sulla possibilità di modificare i dati all’anagrafe prima ancora dell’ intervento chirurgico. Così ha deciso la Cassazione, così vuole la maggioranza. Ncd fa muro e per effetto di questo ostruzionismo la nuova legge sulle coppie di fatto arriverà in porto non prima dell’autunno inoltrato.

 

IL CAVALIERE INESISTENTE

alfano berlusconi adn x alfano berlusconi adn x

Mentre i «traditori» alfaniani si dilaniano tra loro, Berlusconi è ospite nella dacia del suo amico Putin. Ha lasciato detto che tornerà con idee di rilancio politico in grande, lui e Vladimir ne parleranno tra uno svago e l’altro. Altre voci, però, raccontano una verità diversa.

 

Con la scusa della Crimea, Berlusconi ha disdetto un paio di pubbliche uscite che i suoi avvocati guardavano con molta preoccupazione, e altre ne cancellerà in futuro. Già, perché il 17 settembre è fissata la prima udienza del «Ruby ter». Da questo momento in poi, Ghedini e Coppi hanno «vietato» al loro cliente di attaccare i giudici e, più in generale, di comparire sulla scena fino alla fine del processo, quando sarà. Meglio non indispettire i giudici, per la politica ci sarà tempo.

 

2 - “FAREMO SALTARE LA RIFORMA MAI ANDREMO CON MATTEO”

C.L. per “la Repubblica”

 

Roberto Formigoni Roberto Formigoni

«Alcuni dei nostri pensano davvero di entrare nelle liste del Pd, trovare uno strapuntino all’ombra di Renzi. Sciocchini, verrebbe da dire. Io e altri non ci stiamo. Sarebbe disonorevole». Roberto Formigoni è tra i più convinti oppositori del Senato non elettivo e in un corridoio di Palazzo Madama conferma che le voci su transiti e tentazioni tra i suoi colleghi non sono campate in aria.

 

Il vostro leader Alfano invita però chi vuole andare e magari tornare con Berlusconi, di farlo pure. Voi resterete col governo. Con Renzi.

«Totalmente d’accordo con lui. Io non mi sogno minimamente di tornare con un Berlusconi che si è autoeliminato dalla scena, in un centrodestra ormai a trazione leghista sotto la leadership di Salvini. Ma non possiamo neanche sposare il Pd di Renzi».

 

E allora?

«E allora chiediamo non a caso che la legge elettorale venga modificata con l’introduzione del premio alla coalizione anzichè al partito. Questo ci consentirebbe di costruire la nostra casa dei moderati. No, io come altri colleghi non vogliamo finire in questa destra ma nemmeno a sinistra, sia chiaro».

SCOLA E FORMIGONISCOLA E FORMIGONI

 

Dunque che farete?

«Intanto, sulla riforma del Senato siamo usciti allo scoperto in tre. Ma con me ci sono 10, 12 anche più colleghi (34 il gruppo di Area popolare al Senato, ndr) e abbiamo già chiesto ad Alfano di vederci la settimana prossima e chiarirci».

 

Renzi non cederà sul Senato non elettivo.

«Io e gli altri amici del mio partito gli diciamo: attento, caro Matteo, siamo stati leali sostenitori del tuo governo, abbiamo votato tutti i provvedimenti, finora. Ma pensa a portare a casa la polpa del superamento del bicameralismo e accetta la mediazione sulla elettività del Senato, magari col listino da noi proposto. Che ti frega di un dettaglio?»

 

Lo chiama un dettaglio?

«Ma sì... Se lo fa, bene, la riforma passa con facilità e con rapidità. Il nostro è un contributo ».

FORMIGONI FA IL GRAN SALTOFORMIGONI FA IL GRAN SALTO

 

Altrimenti?

«Altrimenti, noi non ci stiamo. Non possiamo accettarlo. Il Senato è organo di garanzia e i suoi componenti devono essere in qualche modo scelti dai cittadini».

 

 

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