
DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...
CHIARA APPENDINO - NOVA - ASSEMBLEA COSTITUENTE M5S
DAGOREPORT
La lungochiomata vicepresidente del M5S Chiara Appendino va in assemblea e minaccia le dimissioni se il tenorino Giuseppino Conte non la finisce di duettare con l’ugola ingolfata di Elly Schlein: “Il Movimento 5 Stelle sia più autonomo dal Pd”, tuona l'ex sindaca di Torino.
Dopo aver lanciato il sassolino, l'Appendino si è ingolfata in una supercazzola di totale ipocrisia: "Si può restare pure alleati ma con una identità politica diversa, capace come in passato a rappresentare un pezzo di rabbia sociale e andando a pescare voti nell'astensionismo" e via bla-blando.
giuseppe conte chiara appendino
La replica di Peppiniello Conte non c’è stata, perché ‘’la riunione è stata rimandata alla settimana prossima, martedì’’. Nell’attesa dell’ex Avvocato del Popolo, ma anche di un bravo dottore, ci prova Dagospia a rispondere ai neuroni in fibrillazione dell’Appendino.
Intanto, diamo una sbirciata ai risultati ad oggi delle regionali d'autunno raccolti dai pentastellati: dopo il 5% delle Marche, è arrivato il misero 6,4 della Calabria (dove il candidato presidente era nientemeno che il “padre” del Reddito di cittadinanza, l’europarlamentare Pasquale Tridico), e infine in Toscana il partito guidato da Conte è sceso dal 6,4% del 2020 al 4,35% di oggi, perdendo circa 2 punti.
pasquale tridico giuseppe conte
Fra quaranta giorni si apriranno le urne in Campania dove il candidato si chiama Roberto Fico, grillino rimasto senza una poltrona sotto il sederino dopo aver ricoperto il ruolo di presidente della Camera, per cui Conte è stato costretto a togliere di mezzo il suo candidato alla Regione Campania, Sergio Costa, già ministro del suo governo e in buoni rapporti con il boss del Pd campano, Vincenzo De Luca, che, a differenza di Fico, un posto già lo riscalda, quello di deputato.
A questo punto, gentile signora Appendino, lei è consapevole che, come si motteggia nei salotti degli aristocratici romani, ‘’non si può avere la siringa piena e la moglie in overdose”? Lo sa che Conte ha letteralmente strappato la candidatura di Fico a una Elly Schlein che si è inventata di tutto per convincere gli esponenti apicali del Nazareno ad ingoiare il Fico secco, al fine di riuscire a dar vita a un cazzo di “campolargo” con il M5s?
Risultato ottenuto malgrado il risultato ottenuto dai grillini alle Regionali in Campania nel 2020 dove il movimento ha preso il 9,9% con 233.975 voti e 7 seggi conquistati mentre De Luca intascò il 69,48% con 1.789.017 voti. E in barba ai numeri, oggi "Il Fatto" considera la Campania "storico fortino del Movimento"...
LA STANZA DEL FICO - VIGNETTA BY CARLI - IL GIORNALONE LA STAMPA
Quindi, cara Appendino, ci faccia sapere, evitando se possibile supercazzole in politichese, se con un M5s “più autonomo dal Pd”, il suo partito sarebbe riuscito ad sventolare la candidatura di Tridico in Calabria e quella di Fico in Campania, dove la vittoria del centrosinistra, fino a ieri sicura, sta trovando una strada accidentata.
Se in Toscana Elly e Conte non ci avevano capito una mazza, tentando di defenestrare il cavallo vincente Giani, considerato spregiativamente un “cacicco” in salsa riformista, in Campania potrebbe succedere di tutto, essendosi intestarditi sul cavallo sbagliato, Roberto Fico, che nei sondaggi non brilla.
A salvare la baracca ci dovrà pensare un altro “cacicco” del Pd, lo Sceriffo di Salerno, Vincenzo De Luca, con cui Elly, dopo averlo disprezzato e commissariato, è stata costretta a scendere a miti consigli accettando di affidare la segreteria regionale del Pd al figlio del governatore uscente, Piero.
Ma non basta. De Luca, come Zaia in Veneto, dopo 10 lunghi anni di amministrazione, non ci sta a sparire in silenzio: legittimamente, chiede una continuità e un riconoscimento per il bacino di voti che porta in dote a Fico. Che non è arrivato. In compenso Fico e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, anche lui ex ministro del governo Conte, li trovi spaparanzati con la tazzulella di caffè in mano, che vanno d'amore e d'accordo.
elly schlein e vincenzo de luca - vignetta by osho
Secondo l’Ansa, per lo Sceriffo di Salerno l’incontro di due giorni fa con Fico è stato "corretto e positivo" e "dovrebbe garantire alla Regione Campania di andare avanti senza che nessuno si perda". De Luca ha anche ribadito le sue "priorità":
"Abbiamo discusso del programma per il prossimo governo regionale, partendo ovviamente dal lavoro immenso che è stato fatto dalla Regione Campania in questi anni e che va riconosciuto, va completato - ha sottolineato De Luca - Ci sono cose che devono essere portate a compimento, pensiamo alla rete dei dieci ospedali della Campania, per il resto bisogna completare solo dei programmi che sono ormai all'80%. Chi verrà sarà pure fortunato perché deve solo vedere il completamento delle cose messe in campo”.
GAETANO MANFREDI VINCENZO DE LUCA
Qual è stata la risposta di Fico? La solita arrampicata sugli specchi dell’ipocrisia: premesso che è stato "un incontro di prospettiva. Abbiamo confermato che il nostro avversario è la destra, avversario che dobbiamo battere, ribadendo che la nostra alleanza costruisce un modello alternativo alla destra e al centrodestra anche per il 2027".
"La Regione ha lavorato su tante tematiche - ha proseguito l'ex presidente della Camera - Tanti aspetti di questo lavoro saranno presi in considerazione e, quando lo si riterrà giusto, saranno valorizzati. Non c'è nessun problema sotto quest'aspetto”.
elly schlein giuseppe conte roberto fico - manifestazione piazza del popolo
Fate attenzione al passaggio sui progetti messi in opera e non conclusi di De Luca: “saranno presi in considerazione e, quando lo si riterrà giusto, saranno valorizzati”.
Insomma, sarà il prossimo presidente della Regione, cioè io, Roberto Fico in persona, a decidere o meno la continuità dei tanti lavori messi in opera dal governatore uscente De Luca: ‘’Vedremo un pezzo alla volta. Non voglio entrare nello specifico di ogni cosa”, ha svicolato con tocco blasè il grillino disoccupato.
vincenzo de luca con i figli piero e roberto
E quando i cronisti gli hanno chiesto se accanto alla sua lista, "Fico presidente" possa esistere l'altra con scritto "con De Luca", o "Per De Luca", ha gettato la palla in tribuna, scocciato di tali piccinerie: "Non parlerò di simboli in questo momento...".
Alla fine, il poverino ha ammesso che "su alcune tematiche siamo in disaccordo", dimenticando che senza le dovute garanzie di potere all'interno del prossimo consiglio regionale, il “cacicco” De Luca lo abbandonerà al suo destino di perdente, facendo felice il candidato di centrodestra, il fratellino d'Italia, Edmondo Cirielli.
chiara appendino - processo piazza san carlo
Per farla breve: o il candidato Fico, dall'alto della miseria di consensi che ha nei sondaggi. si mette in testa di dichiarare, subito e pubblicamente, di voler proseguire la politica e le “priorità” di De Luca oppure rischia seriamente di non avere al fianco una attiva partecipazione dello Sceriffo di Salerno alla sua campagna elettorale per il voto in programma il 23 e 24 novembre.
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