big bechis

MI TELEFONI O NO - AVVISATE MATTEO ORFINI CHE SAREBBE BUONA EDUCAZIONE RISPONDERE ALLE TELEFONATE DI PIERA LEVI MONTALCINI O (ALMENO) RICHIAMARE - C’E’ DAVVERO UN VIDEO DELLA MUSSOLINI CHE S’OFFRE ALLA MELONI? - IL VECCHIO VOLPONE BIANCONI SPIEGA LA POLITICA A DI BATTISTA

Franco Bechis per “Libero Quotidiano

 

laura boldrinilaura boldrini

Un giallo a casa della presidente della Camera. È finito infatti nei sotterranei di Montecitorio, in un angoletto al piano sotto del Transatlantico e dell' aula della Camera, un quadro di grandi dimensioni che creava qualche imbarazzo. Opera di un anonimo del XVII secolo, si titola "La Chiesa militante" e apparteneva originariamente al Museo di Capodimonte a Napoli.

 

Raffigura tre donne nude con in mano il Vangelo e le chiavi di San Pietro. Qualche pruderie istituzionale lo ha nascosto agli occhi dei più. Non si sa se la decisione sia stata avvallata dalla presidentessa della Camera, Laura Boldrini.

 

Bianconi spiega a Di Battista l' errore Pizzarotti

Maurizio BianconiMaurizio Bianconi

Siparietto in Transatlantico fra il deputato a 5 stelle Alessandro Di Battista e il vecchio lupo di mare della politica Maurizio Bianconi, ex tesoriere del Pdl oggi nei Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto. È stato lui a fermare il membro del direttorio grillino che come sempre cortesemente sta ad ascoltare tutti.

 

«Avete fatto una gran bischerata con Pizzarotti», ha ringhiato l' aretino Bianconi, spiegando: «Dovevate lasciarlo seccare come un giglio di campo, e il Pizza si sarebbe risolto da solo. Invece facendone una vittima gli avete dato acqua fresca e nuova linfa, così vi fregherà».

 

ALESSANDRO DI BATTISTA SERVE LE PIZZEALESSANDRO DI BATTISTA SERVE LE PIZZE

Di Battista ha sorriso, e tentato si spiegare: «Abbiamo solo applicato le nostre regole...», ma è stato interrotto da un sonoro: «Che bischeri siete!». Così Bianconi si è lanciato una una filippica militare, con paragoni assai arditi: «Non avete capito che non c' è bisogno di vincere tutte, proprio tutte le battaglie per riuscire a vincere la guerra. Questa era la strategia di Hitler, che poi la guerra ha perso per questo motivo. State facendo come lui. E invece dovete lasciare perdere, perché ci si mette di impegno solo per vincere le battaglie importanti, le altre le lasci stare e hai una possibilità così di essere alla fine il vincitore della guerra».

 

pizzarotti grillopizzarotti grillo

Di Battista ha sgranato gli occhi, ma non ha replicato nulla, sorridendo. Conosce anche lui il vulcanico Bianconi, avversario di Matteo Renzi fin dai suoi primi passi di Firenze. E ha capito che era un messaggio affettuoso, di chi in fondo fa il tifo per loro, che sono la sola alternativa in campo al Pd...

 

Il pompiere Rosato spegne il fuoco della democratica

marina serenimarina sereni

Marina Sereni, vicepresidente della Camera del Pd, si sta battendo come un leone per un precario vigile del fuoco delle sue parti che vorrebbe sia stabilizzato. Per questo assedia il suo capogruppo, Ettore Rosato, che evidentemente ha una seconda vita da pompiere o comunque è assai esperto su come spegnere il fuoco. «Dimmi, Ettore, ma il concorso per la stabilizzazione si farà?», chiede tremebonda la poverina. E lui affettuoso la rassicura: «Ti assicuro di sì, entro luglio tutto a posto».

 

PIERA LEVI MONTALCINIPIERA LEVI MONTALCINI

Orfini poco cortese con la nipote della Montalcini

L' ingegnere Piera Levi Montalcini, nipote del celebre premio Nobel e senatore a vita Rita, è capolista del Pd alle elezioni comunali di Roma con Roberto Giachetti candidato sindaco. Ma non viene da quel partito: il cognome conta, e magari serve in campagna elettorale ad attrarre qualche voto. Però a farla inserire in quelle liste ci hanno pensato i Moderati di Giacomo Portas, per cui lei era in consiglio comunale a Torino. E il peccato di origine ha un suo peso.

 

orfini tra i banchetti pd a romaorfini tra i banchetti pd a roma

Per la sua campagna la vulcanica signora fa tutto da sola: si è stampata i tradizionali santini, e anche 200 mila depliant da infilare nelle buche delle lettere. Ci pensa lei a spese sue. Ma vorrebbe anche fare un pizzico di campagna elettorale coordinata con qualche candidato del Partito Democratico nei consigli municipali.

 

Non ci riesce però, e davanti a Montecitorio una mattina lei stessa se ne lamentava con alcuni deputati del Pd: «Ho chiamato Matteo Orfini almeno quattro volte negli ultimi giorni. Non mi ha mai risposto, né richiamato. Capisco che avrà tanti impegni, ma almeno un pizzico di cortesia...».

 

Louis Vuitton fa felice l' Ingegnere

carlo de benedetti fedele confalonieri  2carlo de benedetti fedele confalonieri 2

Carlo De Benedetti ha una fortuna sfacciata: da qualche giorno l' ingegnere si è messo in tasca, attraverso la sua società Romed, un maxi-dividendo che viene da Parigi, dalla società controllata Montaigne 51: ben 55 milioni di euro.

 

carlo e rodolfo de benedetticarlo e rodolfo de benedetti

Fortunato perché questo regalo inatteso da Oltralpe viene da un affare immobiliare chiuso nella capitale francese il 14 dicembre 2015, esattamente un mese dopo gli attentati della tragica notte del Bataclan. Quando a Parigi sembrava impossibile riuscire a vendere uno sgabuzzino, De Benedetti è riuscito a piazzare per 110,115 milioni di euro (al lordo delle commissioni) una parte consistente del palazzo di proprietà a quel numero civico che era occupata da negozio, show room e uffici di Céline, la casa di moda controllata da LVMH del finanziere francese Bernard Arnault.

 

domenico gramazio e alessandra mussolinidomenico gramazio e alessandra mussolini

La plusvalenza è stata straordinaria, anche se il palazzo era stato comprato in epoca di corsa dei prezzi del mattone e i locali venduti nel momento peggiore: 89,9 milioni di euro. Ripagato il debito della società con quel mega incasso, e messo qualcosina da parte per il futuro, De Benedetti ha incassato il maxi-assegno.

 

La nipote del Duce si era offerta a FdI. C' è la prova video

Guido Crosetto Guido Crosetto

C' è un misterioso tweet di Guido Crosetto, già fondatore e primo presidente di Fratelli di Italia e oggi manager dopo avere abbandonato la politica attiva. Commentava uno spiffero apparso proprio su Libero, dove si raccontavano le indecisioni di Alessandra Mussolini che un giorno si è offerta allo stato maggiore di Fratelli di Italia come possibile capolista alle elezioni comunali e il giorno dopo ha chiuso lo stesso identico accordo con Forza Italia.

 

Crosetto ha scritto: «E pensa che pensando fosse un passaggio storico, qualcuno l' ha pure filmata mentre lo diceva». Esiste davvero un video che ritrae la Mussolini mentre s' offre a Giorgia Meloni? Crosetto assicura di sì, e che quel tweet non era una battuta. Fabio Rampelli, il Gabbiano che oggi è angelo custode della Meloni, sgrana invece gli occhi: «Non ne so nulla, eppure c' ero. Mi sembra impossibile...».

 

Risarcite Lamberto La giusta battaglia del duro Anzaldi

lamberto sposini su instagram  8lamberto sposini su instagram 8

Michele Anzaldi, il renziano del Pd che si occupa di Rai è ormai divenuto il vero erede di Epurator-Francesco Storace per la sua mania di chiedere teste di personaggi della tv di Stato. Ora però ha iniziato un altro tipo di guerra. Una buona battaglia: quella per il risarcimento a Lamberto Sposini, ex conduttore colpito da un ictus proprio mentre stava per entrare in trasmissione e soccorso con qualche ritardo decisivo.

 

Questa volta la Rai c' entra poco, è con il tribunale di Roma che ce l' ha Anzaldi. Perché ha respinto la causa di risarcimento intentata da Sposini, che ancora oggi vive le tragiche conseguenze di quel che gli è accaduto. Ma ha concesso un milione di risarcimento a Ivana Vaccari, celebre volto di Rai Sport (famosa per le numerose gaffes in diretta), per colpa di un demansionamento subito quattro anni fa.

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDI

 

Sposini fatica a vivere e ancora non riesce a parlare. Per lui nessun danno. Alla Vaccari invece è stata riconosciuta una invalidità permanente del 7% per le «sofferenze psicologiche patite sul lavoro». Fate voi il parallelo...

 

Cala il velo del Pd sui soldi ai partiti senza testimoni

A proposito di nuova legge sui partiti, dopo mille polemiche e anche grazie al pressing del Movimento 5 stelle, si è squarciato un pizzico il velo sui finanziamenti e le donazioni dei privati ai partiti. Per decenni di storia repubblicana quel problema non c' è stato. I finanziamenti ai partiti anche ai tempi di Giulio Andreotti e di Bettino Craxi per legge dovevano essere pubblici e conoscibili da qualsiasi elettore.

matteo richettimatteo richetti

 

Chi versava soldi a un partito doveva effettuare una dichiarazione congiunta ("io li verso/ io li ricevo") che veniva depositata alla tesoreria del Parlamento, ed era consultabile da qualsiasi cittadino italiano iscritto nelle liste elettorali. Poi è arrivato il magnifico duo Enrico Letta-Matteo Renzi e la nuova magnifica legge sui finanziamenti ai partiti. Che per la prima volta nella storia ha dato un calcio nel sedere alla trasparenza e ammesso la possibilità di finanziamenti segreti.

 

Esistono ancora le dichiarazioni congiunte, ma non possono essere rese pubbliche e consultate se non accetta chi versa i soldi ai partiti, che così si sono trasformati in società segrete. Il pressing e la pioggia di emendamenti stava per mettere fine a questo incredibile biennio di oscurantismo.

Antonello Soro Antonello Soro

 

Ma si è messo di mezzo Antonello Soro, garante della privacy, ed ex dirigente prima di Dc, poi di Ppi, Margherita e infine Pd. Il Garante con la scusa di proteggere la privacy dei cittadini, vuole garantire soprattutto quella dei partiti che amano tanto giocare alle società segrete. Ha mediato Matteo Richetti, e alla fine è venuto fuori il compromesso. Sotto i 5 mila euro di donazione, nessun obbligo di trasparenza: i contributi sono tutti segreti.

 

Fra 5 e 15 mila euro vale la legge sulla privacy, per cui i finanziamenti sono conoscibili solo se accetta di rivelare il suo nome il donatore (cosa che solitamente preferisce non fare). Sopra i 15 mila euro invece scatta l' obbligo di trasparenza. Un po' meglio di questo biennio, ma ancora peggio della vituperata prima Repubblica (dove- è vero- i soldi ai partiti venivano solitamente dati in nero violando la legge, che sulla carta stabiliva trasparenza).

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”