toti salvini

FARSA ITALIA - IL FILO-LEGHISTA TOTI VUOLE CONSEGNARE “FORZA ITALIA” A SALVINI - “SERVE UN PARTITO UNICO DEL CENTRODESTRA E UNA CLASSE DIRIGENTE NUOVA - I CANDIDATI CHE AVEVAMO SELEZIONATO SONO STATI BOCCIATI CON CRITERI NON COMPRENSIBILI E ARBITRARI - IL PASSO INDIETRO DI BERLUSCONI? MI ASPETTO DA LUI UNA POLITICA CHE GUARDI AL FUTURO”

1 - TOTI: «MATTEO BRAVO, IN FI SCHEMI VECCHI SERVE UNA NUOVA FORZA MODERATA»

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO

 

Ha appena finito di pranzare con Matteo Salvini sotto il sole di Portofino con trofie al pesto «verdi come la Lega e simbolo della mia Liguria», scherza Giovanni Toti. Ma chi pensa che sia già nato un asse tra i due, chi sospetta che il governatore della Liguria sia il primo a salutare il Cavaliere per abbracciare il leader leghista sbaglia.

 

«Io ho sempre auspicato come obiettivo finale la nascita di un partito unico del centrodestra. Ma se riusciremo a costruirlo, l'area moderata della quale io mi sento parte dovrà arrivarci rinnovata, forte, preparata, con una classe dirigente nuova e radicata. Quella che purtroppo in molti casi in queste elezioni nelle nostre liste è mancata».

 

Lei aveva denunciato da tempo una selezione delle candidature «incomprensibile»: è stata la causa del risultato negativo di FI?

TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO

«Le cause sono tante. Per prima cosa vorrei sinceramente ringraziare Silvio Berlusconi per la campagna generosa, coraggiosa - perché ci ha messo la faccia - che ha voluto fare fino in fondo. La Lega era meglio posizionata con il suo messaggio, avendo individuato da tempo i temi caldi, dalla paura per la situazione economica alla sicurezza, all' immigrazione, alla disoccupazione. Ma ha anche valorizzato la propria classe dirigente locale: sindaci, assessori, amministratori hanno fatto squadra con Salvini sul territorio e hanno parlato coralmente».

 

Voi invece?

TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO

«Non abbiamo fatto lo stesso percorso. Ci sono state troppe rese dei conti, si è ristretto ancor di più il circolo dei decisori politici, non c'è stato alcun coinvolgimento del territorio. Io sono stato tra i pochi ad aver portato vittorie al partito - la mia elezione, le vittorie a Genova, Savona, La Spezia - non sono stato neanche consultato sulle candidature, i candidati che avevamo selezionato sono stati bocciati con criteri non comprensibili e arbitrari. E non credo sia successo solo in Liguria. Anche la scelta di non candidare europarlamentari che ci avrebbero fatto vincere qualche collegio è stata sbagliata».

 

Berlusconi ha responsabilità?

«Ma no, è stato danneggiato anche lui da questo modo di fare».

 

TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO

Però non ha portato il suo valore aggiunto, come era sempre successo finora.

«Ma lo scenario è oggettivamente cambiato. La Lega è cresciuta innegabilmente anche per i meriti del suo leader, e lo spazio per noi era oggettivamente stretto. In più il centrodestra ha pagato la sua geometria di gioco a più punte che si rivelata vecchia. È come aver giocato col catenaccio anni 70 nel 2018...».

 

Da dove si riparte? Da Salvini leader di tutti voi?

SALVINI MELONI TOTI

«I patti erano chiari, chi avrebbe prevalso sarebbe stato indicato come premier e noi saremo leali. Ma adesso si aprono questioni strutturali nel centrodestra che devono vederci protagonisti, perché c'è uno spazio gigantesco per un'area moderata per essere protagonisti, con o senza un partito unico. Io da sempre sono fautore di una forza unitaria, ma se gli alleati non fossero d' accordo dovremo comunque organizzarci e costruire noi una nuova forza moderata».

 

Come?

«Intanto dicendo basta a operazione dall' alto come quella della quarta gamba, che non vengono accettate dagli elettori e risultano perdenti. Poi certamente ripartendo dal basso, aprendo i luoghi di discussioni, facendo entrare aria nuova e facce nuove. Basta con i caminetti, con le decisioni prese in quattro. Salvini sarà attrattivo su di noi se noi non sapremo reagire ripartendo da sindaci, giunte, territorio in un processo di democratizzazione dal basso».

 

Berlusconi dovrebbe fare un passo indietro?

matteo salvini giovanni toti al papeete di milano marittima 3

«Deve decidere lui, perché questo è il suo partito, perché la storia di Forza Italia è la sua.

Nessuno vuole fare golpe o strappargli lo scettro. E io mi aspetto proprio da lui, che è stato un grande visionario della politica, la visione di una nuova politica e il rigetto di operazioni di palazzo, di élite , in difesa, che non guardano al futuro».

 

2 - B. FURIOSO CON TOTI

Estratto dell’articolo di Ferruccio Sansa per il Fatto Quotidiano

 

Fuitine. Incontri clandestini finiti sui social. Fino all' irreparabile: i risultati del voto. A Genova ormai c' è chi lo chiama 'il leghista azzurro'. È Giovanni Toti, governatore d'importazione (in Liguria ci veniva solo al mare). Ufficialmente di Forza Italia, nei fatti arruolato da Matteo Salvini. A Silvio Berlusconi proprio non è andata giù.

matteo salvini giovanni toti al papeete di milano marittima 2

 

Chi lo conosce riferisce che al solo sentire il nome di Toti agiti le mani per stizza: nella terra dell' ex direttore di Studio Aperto, suo figlioccio e sua creatura, il Carroccio ha dominato le liste e alla fine ha portato a casa più parlamentari di Forza Italia. Una débâcle per l'ex Cavaliere e un trionfo per la coppia Toti-Salvini. […]

 

Del resto le intenzioni di Toti all' inizio parevano chiarissime. Parcheggiarsi qualche anno in Liguria e intanto puntare alla guida di Forza Italia, addirittura magari a diventare candidato premier. […]

 

gli incontri liguri con Salvini sono diventati una costante. Galeotta fu la passione di Matteo per la Riviera. Cene di svago - perché i due sembra si capiscano al volo, si divertano davvero - e di potere. Come gli incontri alla corte di Gabriele Volpi, il patron della Pro Recco (la squadra di pallanuoto più forte del mondo).

 

giovanni toti matteo salvini giorgia meloni

[…] Toti si muove dando un colpo al cerchio berlusconiano e uno alla botte salviniana. […] Intanto le sue azioni politiche salgono alle stelle. Abilità e fortuna: mentre Pd e M5S si scannano, dopo aver conquistato la Regione lui incassa Savona, poi Genova e La Spezia. Cappotto.

 

[…] Ieri il sigillo finale: Toti, Salvini e Rixi fotografati a pranzo a Portofino per festeggiare la vittoria. Addio Silvio. I vertici del Carroccio ligure traslocano a Roma. A fare massa contro Berlusconi. Nella parte inedita del sedotto e abbandonato. In Liguria non gli resta che tornare a Claudio Scajola che si candida a sindaco di Imperia nonostante il veto di Toti.

Berlusconi l' ha capito: i vecchi amori sono i più fedeli.

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA  A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…