“IO IN POLITICA? NO. E' UNA RESPONSABILITA' ENORME, NON E' UNA STAFFETTA. PENSARE DI ENTRARCI SOLO PER IL COGNOME NON HA SENSO” – BARBARA BERLUSCONI MARCA UNA DISTANZA DA PIER SILVIO E MARINA, IMPEGNATI A RILANCIARE FORZA ITALIA: “NON VEDO EREDI DI SILVIO BERLUSCONI. ALMENO, NON CON QUELLA CAPACITÀ DI VISIONE. STIMO MELONI, MA MI SENTO PROFONDAMENTE LIBERALE” – LA LUNGA DEPRESSIONE (“HO FATTO TANTA TERAPIA”), I CINQUE FIGLI, L’ULTIMA IDEA DI PAPA’ SILVIO: “MI PARLO’ DI UNA CATENA DI RISTORANTI. VOLEVA CHE SVILUPPASSI PER LUI UN PROGETTO BASATO SULLA CUCINA SANA...”
Articolo di Angela Frenda per corriere.it – Estratti
«Sono cambiate tante cose. È passata molta acqua sotto i ponti. Per questo mi piacerebbe cominciare da chi sono ora». Barbara Berlusconi prova a fare i conti emotivi col passato e a costruire un presente e un futuro.
Oggi la prima figlia dell’ex premier e di Veronica Lario ha 41 anni, cinque figli («praticamente una squadra di calcetto») e una vita divisa tra famiglia e impegni istituzionali, tra cui il Cda del Teatro alla Scala e la creazione di una Fondazione che porta il suo nome. «Questo momento arriva dopo un percorso personale, familiare e professionale che mi ha portata a sentire l’esigenza di restituire».
barbara berlusconi prima della scala 2025
(...) Quando sono uscita dal Milan ho avuto due figli uno dopo l’altro, nell’arco di quindici mesi. Per alcuni anni mi sono proprio fermata. Ero abituata ad avere giornate piene, ma ritrovarmi chiusa in casa con quattro figli è stato uno choc. Ho sempre desiderato avere una famiglia, ma non l’avevo immaginata così numerosa... Spesso mi dicono che sono stata coraggiosa. Io rispondo che sono stata incosciente».
Si definisce femminista?
«No, però credo profondamente nelle pari opportunità, sia dal punto di vista culturale che pratico. Questo è il vero tema, più che l’etichetta».
Donne che stima?
«Giorgia Meloni: sotto il profilo storico ha segnato un prima e un dopo. È la prima donna presidente del Consiglio in Italia. A livello personale e professionale la stimo. Poi: la pakistana Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del Nobel per la Pace».
barbara berlusconi foto di chi
Il suo primo ricordo felice.
«Difficile dare una risposta: nei bambini più che le immagini restano le emozioni. Ho il ricordo di una famiglia serena. Mia madre era tanto presente e ci ha dato sicurezza. Di questo le sono davvero grata». Si ferma un attimo. «E poi c’era mio padre, che era spesso fuori per lavoro. Quando tornava, quei momenti erano di una gioia immensa».
Sorride. «Ricordo l’estate, al mare. Lui arrivava di solito il sabato pomeriggio verso le tre. Mia madre ci preparava, ci vestiva eleganti, con i fiocchetti nei capelli, tutti in ordine. Lui ci prendeva così come eravamo e ci buttava in piscina. Ma si buttava anche lui. In giacca e cravatta. Ho delle foto di lui così, completamente vestito in acqua con noi. Mia madre si divertiva moltissimo. Era il modo di papà di rompere gli schemi».
La morte di suo padre è stata un evento molto esposto pubblicamente. Come l’ha vissuta?
«Anche se ci avevano detto tempo prima che la sua salute era compromessa io per mesi emotivamente ho faticato ad accettarlo. Quando poi è successo, è stato un trauma. Nel grande dolore, è stata però anche una riscoperta. Un giorno sono andata a trovarlo e mi ha detto: “Barbara, ho un’idea. Prendi carta e penna”. Voleva che sviluppassi per lui un progetto di ristorazione basato sulla cucina sana.
Mi ha fatto scrivere tutto: dove e come dovevano essere i ristoranti, l’organizzazione, gli abiti di camerieri e cameriere. Abbiamo scritto il menù insieme. Più che ricette healthy mi ha elencato i suoi piatti preferiti: la mozzarella di bufala con il pomodoro fresco, la pasta al pomodoro, la mela cotta, il gelato al fior di latte… Non era un menù dietetico, era il suo menù del cuore. Papà non ha mai smesso di progettare il futuro».
eleonora e barbara berlusconi foto di chi
Torniamo all’oggi, alla Fondazione che ha creato.?
«È nata nella primavera 2025 dal mio desiderio di dare forma ad alcune domande che mi accompagnano da anni e di ragionare su cosa significa oggi educare, trasmettere cultura, costruire pensiero. È da qui che si generano le scelte della Fondazione. Al primo posto c’è l’educazione, con un’attenzione all’infanzia e all’adolescenza.
Ci interroghiamo sull’uso degli strumenti digitali, sugli smartphone, sui social media, su come stiano incidendo sullo sviluppo dei ragazzi. (....)».
Lei è cofondatrice della Cardi Gallery e membro del patto per la Grande Brera.
«L’arte è un pilastro della mia Fondazione. Parla alla parte emotiva dell’essere umano, stimola il pensiero. È un grande strumento di comunicazione. Per questo abbiamo deciso di sostenere progetti come la Grande Brera, una delle realtà artistiche più importanti d’Italia. E partire da Milano è stato naturale».
Come vive la politica?
«Con grande rispetto. Ho le mie idee, ascolto, mi informo e poi tiro le mie conclusioni. Mi sento profondamente liberale e credo in uno Stato al servizio delle persone. Un esempio negativo? Il Covid: una catastrofe gestionale».
Le hanno mai chiesto di candidarsi?
«In alcuni momenti se n’è parlato. Ragionamenti messi in piedi da altri, non da me. Ma non lo farò. È una responsabilità enorme, non è una staffetta. Pensare di entrarci solo per il cognome non ha senso».
Vede eredi di Silvio Berlusconi?
«No, in questo momento no. Almeno, non con quella capacità di visione».
C’è un errore che attribuisce a suo padre?
«Potrei risponderle come faceva lui: ci penso… (ride). A parte gli scherzi, discutevamo tanto io e lui, anche da bambina. Però era impossibile litigare davvero».
A proposito di litigi, in molti si sono chiesti come abbiate fatto ad affrontare il tema dell’eredità tra voi fratelli senza rompere l’unità familiare.
«Capisco che dall’esterno possa sembrare sorprendente, ma noi siamo una famiglia vera. Quando è mancato nostro padre, è stato naturale supportarci a vicenda, anche nel dolore.
Nei giorni successivi alla sua morte siamo stati molto insieme, tutti e cinque, anche con i nostri figli. Ci siamo uniti ancora di più. Mio padre ci ha sempre trasmesso valori molto forti: la famiglia, la fratellanza. I pranzi della domenica erano sacri. Quando perdi un padre e hai fratelli con cui hai condiviso la vita, l’istinto naturale è l’unione, non la divisione».
Cosa è cambiato nel suo modo di percepirsi rispetto a qualche anno fa?
silvio berlusconi veronica lario scala 2004
«Da ragazza avevo più insicurezze. Con la maturità ho trovato una forza interiore che si è riflessa anche nel modo in cui mi vedo. Ho attraversato momenti difficili. Dieci anni fa è cominciata una depressione impegnativa, durata a lungo».
E quando ha intuito che doveva farsi aiutare?
«A un certo punto me lo sono imposta. Ho fatto tanta terapia. Per molto tempo non capivo. Poi ho iniziato a osservare le mie abitudini, il mio modo di essere, e ho deciso di approfondire per comprendere da dove venisse questa fatica profonda».
Risposta?
«Ho scoperto di avere l’ADHD, un disturbo del neurosviluppo. Da adulta è stato faticoso accettarlo, ma anche liberatorio. Dare un nome alle cose cambia tutto. Non era dunque una mia colpa, non era mancanza di volontà...
barbara berlusconi 2
SILVIO E BARBARA BERLUSCONI
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SILVIO E BARBARA BERLUSCONI
Barbara Berlusconi alla Scala
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barbara berlusconi
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copertina chi del 24 luglio 2024
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Barbara Berlusconi alla Scala
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lorenzo guerreri e barbara berlusconi foto lapresse
ATTILIO FONTANA - BARBARA BERLUSCONI - PRIMA DELLA SCALA



