belpietro renzi mattarella

UN PREMIER SOLO ALLO SBANDO - BELPIETRO: “INCURANTE DEL VOTO DI 20 MILIONI DI ITALIANI IL DITTATORELLO TOSCANO VUOLE IL REINCARICO E PREME SU MATTARELLA PER ESSERE RIMANDATO ALLE CAMERE. NO AL RENZI BIS, ABBIAMO GIA’ DATO” - E ANNUNCIA UNA RACCOLTA DI FIRME CONTRO UN REINCARICO A MATTEUCCIO

RENZI MATTARELLARENZI MATTARELLA

Maurizio Belpietro per la Verità

 

Matteo Renzi vuole il reincarico. Dopo aver tentennato un po’, a sei giorni dalla batosta referendaria il presidente del Consiglio preme sul capo dello Stato per essere rimandato alle Camere. Incurante del ridicolo e soprattutto del voto di venti milioni di italiani, l’uomo che domenica sera ha annunciato quasi commosso che sarebbe saltata la sua poltrona, perché la colpa della sconfitta era da addebitare unicamente a lui, ha lasciato il posto a un uomo che non ha alcuna intenzione di arrendersi, nessuna intenzione di rinunciare a soldi e potere.

 

In queste ore, mentre la mesta processione di leader e leaderini delle forze politiche sale al Colle per sottoporsi al rito delle consultazioni post crisi, Renzi sta muovendo tutte le sue pedine, giocando tutte le sue carte pur di rimanere a Palazzo Chigi. Sul tavolo ha messo ricatti e minacce. Avendo già spaccato il Paese con una campagna referendaria costosa e spregiudicata, il presidente del Consiglio dimissionario, allo scopo di conservare il posto, non si perita di dividere ancora più di quanto non abbia già fatto gli italiani, trascinandoli in un conflitto dagli esiti incerti e in una campagna elettorale dai risultati ancor più dubbi.

LA VERITA BELPIETROLA VERITA BELPIETRO

 

Lo spettacolo a cui siamo assistendo è la dimostrazione non solo della scarsa cultura istituzionale di un signore arrivato a capo del governo senza essere eletto e con la menzogna (#Enricostaisereno resta un monumento alla bugia), ma la prova che quella stessa persona rappresenta un pericolo serio per il Paese, in quando oltre a non mantenere la parola data è mosso da interessi esclusivamente personali, pronto a sacrificare quelli generali.

 

E’ inutile qui ricordare quante volte abbia detto in tv che si sarebbe dimesso da capo del governo in caso di sconfitta al referendum. Inutile anche riascoltare le parole in cui oltre all’addio a Palazzo Chigi assicurò di essere determinato ad abbandonare anche la politica, dedicandosi ad altro. Quelle frasi sono la testimonianza di una costante presa in giro degli italiani. Ma più di quanto dichiarato nei mesi scorsi, conta il discorso fatto a caldo, la notte dei risultati del plebiscito sulla riforma costituzionale.

RENZI MATTARELLA 9RENZI MATTARELLA 9

 

Sessanta a quaranta è stato un pronunciamento netto, una bocciatura che un uomo a cui stia a cuore l’Italia e che abbia il senso dello stato non può dimenticare. E invece, al contrario, quelle parole, così come molte altre pronunciate in questi tre anni, sono già state archiviate in nome dello storytelling, della post verità, ovvero della non verità, che in italiano sia chiama più facilmente bugia.

 

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Quel che avevamo da dire su Renzi lo abbiamo detto, ma qui ora si pone un altro tema ossia quali siano le intenzioni del presidente della Repubblica. Il garante del rispetto della Costituzione e della volontà popolare è lui e Sergio Mattarella, che è anche docente di diritto parlamentare, non può permettere che si faccia strame di ogni regola e di un risultato referendario che non lascia margine di dubbio. Rimandando Renzi alle Camere e piegandosi di fronte al ricatto di un uomo solo allo sbando, il capo dello Stato si assume una grave responsabilità.

 

Assecondando il volere del dittatorello toscano, Mattarella dà uno schiaffo a quei venti milioni di italiani che domenica 4 dicembre si sono recati ai seggi per dire No a Renzi. Sono la maggioranza dei votanti, una maggioranza che il Quirinale non può ignorare se non mettendo nel conto una profonda spaccatura del Paese e un ulteriore discredito delle istituzioni.

 

renzi grasso mattarellarenzi grasso mattarella

Per quanto ci riguarda non abbiamo alcuna intenzione di assistere senza fare nulla allo squallido spettacolo delle istituzioni piegate alle ambizioni personali. Oggi chiediamo ai nostri lettori e a tutti gli italiani di buona volontà di firmare contro un reincarico al presidente del Consiglio dimissionario. Nessun Renzi bis. Abbiamo già dato, grazie.

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