BENTORNATO KGB! - IL RIENTRO DI PUTIN AL CREMLINO SIGNIFICA CETRIOLI A TRE PUNTE PER I SUOI NEMICI - IL LEADER CECENO KADYROV, VASSALLO DELL’AMICO VLAD, HA SGUINZAGLIATO I SUOI KILLER NELLE STRADE DI LONDRA, DOVE CI SONO PIÙ SPIE RUSSE DI QUANTE CE NE FOSSERO DURANTE LA GUERRA FREDDA, PER COLPIRE DISSIDENTI E OPPOSITORI FINITI SU UNA “LISTA NERA” - I SERVIZI SEGRETI DI SUA MAESTÀ TEMONO UN BAGNO DI SANGUE DURANTE I GIOCHI E PRENDONO CONTATTI CON MOSCA PER UNA TREGUA OLIMPICA…

Andrea Malaguti per "la Stampa"

Ora gli agenti dell'MI5, i servizi segreti di Sua Maestà, hanno paura di un bagno di sangue nelle strade di Londra. E lo scrivono sui documenti ufficiali che inviano nei tribunali del Regno. Quanti sono gli assassini mandati in giro da Ramzan Kadyrov per regolare vecchi conti? E quanti sono i dissidenti, i combattenti e i nemici finiti nella lista nera del leader ceceno amico di Putin? Perché è certo che la lista nera esiste.

Uno è sicuramente l'ex attore Ahkmed Zakayev, ribattezzato dai tabloid il Lawrence Olivier di Grozny, amico di famiglia dell'aristocratica Vanessa Redgrave, comandante dei ribelli ceceni guidati da Dudayev, poi braccio destro di Maskhadov e quindi impegnato nel conflitto del 1999 prima di tentare una inutile mediazione con Mosca.

Un uomo complesso, elegante, sfuggente, amato dagli attivisti per i diritti umani, rifugiatosi nella capitale britannica nel 2003 e odiato dal Cremlino, che lo ritiene una delle menti del sequestro di 850 spettatori al teatro Dubrovka nel 2002, da Kadyrov, che lo considera una minaccia per il suo velenoso potere, e persino dall'ala estremista dei suoi ex compagni di lotta, guerrieri musulmani che lo dipingono come un apostata venduto all'Occidente.

Ma qui, più della sua storia, conta il suo futuro. E la condanna a morte che pende sulla sua testa, certificata da un documento venuto alla luce a pochi giorni dal tentato omicidio, nelle strade di Canary Wharf, dell'uomo d'affari German Gorbuntsov, crivellato dai colpi di un professionista arrivato dall'Est e ora ricoverato in fin di vita in un ospedale segreto vigilato da uomini armati.

L'MI5 ha inviato alla Corte d'Appello un dossier in cui si oppone alla richiesta di asilo in Gran Bretagna di una ex guardia del corpo del tiranno ceceno, indicata in modo anonimo come E1.

L'uomo, che nel 2009 uccise il ribelle Umar Israilov a Vienna su ordine di Kadyrov, è stato fermato a Heathrow lo scorso anno. Mentre lo portavano in cella ha chiesto asilo. La battaglia legale è in corso, ma secondo i documenti dei Servizi Segreti, E1 sarebbe il regista di un piano per far sparire i nemici di Mosca e di Grozny nel Regno Unito.

«Ci sono più spie russe oggi a Londra di quante ce ne fossero ai tempi della Guerra Fredda. E non cambierà niente finché Putin controllerà il potere a Mosca. Continuerà a cercare di far del male a me e a tutti i suoi avversari politici», ha sostenuto Zakayev, senza sapere di replicare, in modo pressoché testuale, il giudizio espresso da Sir Christopher Meyer, ex ambasciatore inglese a Washington con quattro anni di esperienza diplomatica a Mosca.

Quanti rischi corre veramente Londra nell'anno dei Giochi Olimpici? Scotland Yard si è messa in contatto con la polizia russa, cercando di riaprire una collaborazione interrotta nel 2006 dopo l'omicidio Litvinenko. Quando la Redgrave è venuta a conoscenza della «lista nera» ha abbracciato Zakayev e si è lasciata cadere su una panchina come se tutto il peso e il marciume della notizia le fossero precipitati addosso di botto.

Più o meno la stessa reazione avuta dalla moglie di Gorbuntsov, ex titolare di banche in Russia e in Moldavia, testimone oculare, nel 2009, del tentato omicidio di Alexander Antonov da parte di tre ceceni inviati da qualche oscuro potente nelle strade di Mosca. Il giorno prima di essere raggiunto dai sei colpi alla schiena, si era sfogato con lei. «Mi seguono. E mi vogliono ammazzare. Non sono riusciti a farlo a Mosca. Vogliono farlo qui».

E si era avvinghiato alla sua Larisa come uno che sta per annegare. Quindi aveva alzato il telefono e aveva chiamato l'amico Vladimir Antonov, il figlio di Alexander. «Ho paura». «Questa è la città più sorvegliata del mondo. Non può succederti nulla. E soprattutto non avrebbero il coraggio di colpirti a Londra», gli aveva risposto Antonov, che ieri ha raccontato l'episodio al Telegraph. «Evidentemente sbagliavo, lo scontro è iniziato», ha aggiunto spaventato, senza riuscire a togliersi di dosso un senso sudicio e scandaloso dell'esistenza.

 

VLADIMIR PUTIN VLADIMIR PUTIN PARLA ALLA COMMISSIONE EUROPEA Scotland YardKGB LEADER CECENO KADYROV

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