beppe grillo giuseppe conte vladimir putin

“NEUTRALITÀ” VUOL DIRE SCHIERARSI CON PUTIN – BEPPE GRILLO NON CI STA A ESSERE SCAVALCATO DAL “PACIFINTO” CONTE E SUL BLOG INVOCA LA NEUTRALITÀ, CON UN POST DEL PROF. FILO-CINESE FABIO MASSIMO PARENTI – MASSIMO FRANCO: “LA NEBULOSA PACIFISTA CHE STA PRENDENDO FORMA PUÒ DIVENTARE UNA VARIABILE INSIDIOSA. L'APPELLO DI GIUSEPPE CONTE CONFERMA UN'OPERAZIONE DAI CONTORNI AMBIGUI: CON UN PEZZO DI MONDO CATTOLICO CHE LA ASSECONDA. LA TENTAZIONE FINALE POTREBBE RIVELARSI PROPRIO LA ‘NEUTRALITÀ’ ADDITATA DA GRILLO. DI FATTO, UNA DICHIARAZIONE DI RESA AI RUSSI…

1 - UN PACIFISMO SUBALTERNO ALL'AMBIGUITÀ DEI CINQUE STELLE

Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

grillo putin trump

A dire le parole più rivelatrici è il blog di Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento 5 Stelle sostiene che l'Europa avrebbe dovuto assumere «una posizione di neutralità nel conflitto russo-ucraino»: come se l'aggressione unilaterale dell'esercito di Vladimir Putin e la reazione del governo di Kiev fossero da mettere sullo stesso piano.

 

Nella scia di questa tesi che finisce per apparire un appoggio oggettivo alla strategia della Federazione russa, sta emergendo una nebulosa che fa della «pace» e del «dialogo» una sorta di manifesto antieuropeo e anti Nato: anche se preceduta da una presa di distanza d'ufficio da Putin.

giuseppe conte a carta bianca 2

 

Grillini, estrema sinistra, estrema destra che teorizza l'uscita dell'Italia dall'Europa, con la copertura morale di alcune associazioni cattoliche, si stanno mobilitando. Preparano manifestazioni di piazza «per la pace», che suonano come smentita alla decisione del governo di Mario Draghi e dell'Ue di inviare ancora aiuti militari a Kiev e di appoggiare le sanzioni.

 

E questo avviene mentre da Praga alcuni leader di governo dell'Ue denunciano l'aggressività della propaganda del Cremlino Ma, a guardare bene, l'obiettivo è duplice: costringere il Pd all'estremismo antibellico e su questo costruire l'opposizione a un esecutivo di centrodestra.

 

I FILO-PUTINIANI SALVINI, BERLUSCONI E GRILLO - BY ELLEKAPPA

Giorgia Meloni non ha mai nascosto il suo atlantismo. Il leader leghista Matteo Salvini e, a intermittenza, Silvio Berlusconi hanno mostrato verso il regime di Mosca un'indulgenza che inquieta le cancellerie occidentali. Puntare sul «no» alla guerra provocata dall'invasione russa suona come un tentativo di spaccare la coalizione che ha vinto il 25 settembre.

 

I rischi che questo approccio può avere sul fronte europeo sono evidenti. Ieri Draghi ha assicurato agli alleati che col centrodestra al potere la politica estera «non dovrebbe cambiare». E il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha usato parole chiare contro alcune frasi maldestre di un ministro francese su un'Italia vigilata speciale.

SALVINI PUTIN

 

«L'Italia», ha reagito, «sa badare a sé stessa». Ma la nebulosa pacifista che sta prendendo forma può diventare una variabile insidiosa. L'appello che il capo dei Cinque Stelle ed ex premier Giuseppe Conte rivolge anche a «chi ha votato destra» perché partecipi alle manifestazioni «contro la guerra» conferma un'operazione dai contorni almeno politicamente ambigui: con un pezzo di mondo cattolico che la asseconda, un po' perché figlio di una cultura ostile agli Stati Uniti, un po' perché convinto di interpretare le posizioni papali, in realtà ultimamente sempre più nette contro Putin. La tentazione finale potrebbe rivelarsi proprio la «neutralità» additata da Grillo. Di fatto, una dichiarazione di resa ai russi.

 

giuseppe conte 2

2 - IL CORTEO PER LA PACE DIVIDE IL PD TIMORI PER IL «SORPASSO» DI CONTE

M. T. M. per il “Corriere della Sera”

 

La manifestazione per la pace lanciata da Giuseppe Conte non è ancora stata convocata formalmente e i movimenti pacifisti mugugnano perché non intendono farsi scavalcare dal leader del M5S.

Ciò nonostante, il Pd è già entrato in difficoltà di fronte alla mossa dell'ex alleato.

Come partito non può aderire a un'iniziativa dove inevitabilmente la faranno da protagonisti l'equidistanza tra Putin e Zelensky e gli slogan anti-Nato. Però sono molti i dem che scalpitano e qualcuno ha già fatto sapere che andrà in piazza. Dove saranno presenti tutti i partner del Pd: Articolo1, i rossoverdi e i socialisti.

 

ENRICO LETTA E GIUSEPPE CONTE

Hanno già aderito, a titolo personale, Laura Boldrini («Una manifestazione per la pace riempirebbe un vuoto») e Pier Francesco Majorino: «Sono favorevolissimo a qualsiasi mobilitazione popolare che dica una cosa semplice. Contro la guerra si lavori a un negoziato. Subito». E potrebbe aderire anche Graziano Delrio.

 

Ma al Nazareno non hanno preso bene questa iniziativa di Conte: temono l'ennesima Opa del M5S sui dem. Senza contare il fatto che è del Pd il ministro della Difesa Lorenzo Guerini che ha da poco annunciato il quinto decreto per l'invio della armi in Ucraina.

Che il tema della pace agiti il Pd lo si era capito anche in Direzione. Traspariva chiaramente dalle parole della vice ministra degli Esteri Marina Sereni: «Dobbiamo riprendere un dialogo con chi si mobilita per la pace. Non sono tutti filo putiniani. Noi stiamo dalla parte giusta, con l'Ucraina, ma proprio per questo dobbiamo stare anche con quelle piazze dove si invoca la svolta».

 

GRILLO PUTIN

Un pezzo del Pd teme che vengano recisi i legami con un mondo, quello delle associazioni pacifiste, tradizionalmente legato alla sinistra. «Io - dice Beppe Provenzano - non voglio regalare il patrimonio della sinistra a Conte, né la parola pace». Valentina Cuppi rimprovera i dem perché «non si è tenuto conto che una parte dei nostri elettori soffriva il fatto di dover inviare armi all'Ucraina».

 

Una riflessione su questi temi viene fatta anche da Andrea Orlando: «Dobbiamo parlare di pace più di quanto abbiamo fatto fino ad oggi», dice ad Agorà . E il sindaco di Pesaro Matteo Ricci osserva: «Proprio chi come noi ha sostenuto e sostiene senza ambiguità la resistenza ucraina ora deve cercare l'accordo. E noi dobbiamo andare in piazza per la pace». E Vincenzo De Luca con il suo stile: «L'Italia non può essere un'appendice della Nato».

grillo intervistato da rt

 

Tocca a Walter Verini mettere i proverbiali puntini sulle «i» rispetto alla proposta di Conte: «Bisogna essere molto chiari, noi siamo contro la sporca guerra di Putin, contro l'autocrate che vuole indebolire l'Europa e le democrazie. Le piattaforme devono essere chiare, siamo tutti per la pace e i negoziati ma anche per la condanna di Putin», dice a Coffee Break su La7. E Brando Benifei da Bruxelles avverte: «Una manifestazione di parte sarebbe un errore».

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”