michela vittoria brambilla

ANIMALI, SOLDI E POLITICA: GLI INTRECCI PERICOLOSI DI MICHELA VITTORIA BRAMBILLA  “REPORT” ACCUSA LA DEPUTATA DI "NOI MODERATI" DI UTILIZZARE LA “LEGA ITALIANA DIFESA ANIMALI E AMBIENTE”, DI CUI È PRESIDENTE, COME UN BANCOMAT: COI FONDI PUBBLICI DELLA ONLUS AVREBBE PAGATO IL GIARDINIERE PER LA SUA VILLA, AUTO BLU E L’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI ELETTORALI – IL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI PER LA TRASMISSIONE CHE L’EX PASIONARIA BERLUSCONIANA CONDUCE SU RETE4, SPONSORIZZATA DA DIVERSE REGIONI… – VIDEO

Estratto dell’articolo di Ilaria Proietti per “il Fatto quotidiano”

 

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA - REPORT

La pasionaria dei diritti degli animali, nonché deputata Michela Vittoria Brambilla è finita nella lista dei cattivi del presidente della Camera Lorenzo Fontana: è stata richiamata all’ordine sulla trasparenza ché nonostante l’anno fiscale 2023 sia passato da un pezzo, a gennaio ancora non aveva fornito la dichiarazione su redditi e patrimonio con annessi eventuali aggiornamenti come è d’uopo.

 

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA E GIULIA INNOCENZI - REPORT

Stando invece agli anni precedenti è certo che Brambilla se la passa benissimo: il suo 730, nell’ultimo biennio disponibile, è lievitato fino al punto di triplicare passando da quota 100 mila euro a una media di quasi 350 mila. Questo a fronte, a quanto pare, di una sola novità ossia essere diventata socia al 50% di una srl – la Lyon Project di Cusano Milanino – che ha come core business il “Marketing Media Trade”.

 

michela vittoria brambilla

Attività che somma a quella di parlamentare oltre che di presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa).  È qui, nell’intreccio di ruoli pubblici e affari privati, che la faccenda si complica terribilmente come mostra un servizio di Giulia Innocenzi di Report […]

 

[…] Leidaa a quanto pare è una sorta di bancomat di Brambilla: la onlus si sarebbe fatta carico di diverse spese anche elettorali del Movimento ambientalista fondato dalla deputata e “adottato” fin dalla sua nascita da Silvio Berlusconi che fu per esempio l’ospite d’onore alla kermesse in vista delle politiche del 2018.

giusy versace mariastella gelmini mara carfagna maurizio lupi michela vittoria brambilla ilaria cavo - assemblea noi moderati

 

Sempre la onlus ha pagato per altre iniziative organizzate da Brambilla politica, come per i pullman di attivisti da portare in piazza a Roma per la prima manifestazione pubblica oltre che per il battesimo del Movimento a Milano. Ma anche poi per altri eventi in cui occorreva trasportare i suoi sostenitori animalisti con il cuore a destra lungo l’Italia, tra Lecce, Isola Liri, Avellino e Benevento, Sondrio, Viterbo, Teramo e Pescara.

 

O per pagare il conto di altre spese come quelle di allestimento audio e luci: la Leidaa ha pagato anche i 700 euro necessari per registrare il Movimento animalista che tanta fortuna continua ad assicurare a Brambilla che alla Camera è ormai di casa.

michela vittoria brambilla

 

Epperò almeno stando alle dichiarazioni di inizio mandato a Montecitorio, Brambilla non sembra aver avuto bisogno di nessuno: non c’è traccia di erogazioni o servizi da lei ricevuti né in questa né nella passata legislatura (fatta eccezione per una liberalità di 10 mila euro da parte di una società come registrato dal suo mandatario elettorale). Ma l’odore di conflitto di interessi invece si sente benissimo.

 

Nel 2023 la onlus della Brambilla ha incassato 1,4 milioni di euro da raccolte fondi, 5Xmille ma anche donazioni, come quella che ha visto nominata erede universale proprio la deputata: una signora di Pavia le ha lasciato tutto perché usasse il lascito per la buona battaglia a favore degli animali. O le altre eredità di cui è stata invece beneficiata Leidaa, sempre per il nobile scopo.

 

michela vittoria brambilla vittorio feltri

E poi ci sono o contributi di enti pubblici, ma questo lo vedremo in seguito a proposito di un altro ruolo svolto dalla deputata ossia di conduttrice di una famosa trasmissione Mediaset.

 

Tornando ai bilanci della onlus si scopre che i fondi a disposizione sono impiegati in parte minore per la voce ‘materie prime’ come potrebbe essere il mangime per gli animali (165 mila euro). Per il pagamento del personale se ne vanno invece oltre 400 mila anche se la voce più consistente (605 mila euro) serve per coprire “servizi da attività di interesse generale” che è un enigma avvolto in un mistero.

 

michela vittoria brambilla ignazio la russa

 

Anche perché Report è venuto in possesso di alcune fatture relative ad anni passati per l’acquisto di vini pregiati, il servizio di noleggio di auto blu e persino spese che sarebbero servite a sistemare il giardino di villa Brambilla. Ma anche pasti e soggiorni extra lusso come quello al Principe di Savoia di Milano: la Leidaa ha pagato fatture per affittare gli spazi dell’albergo per eventi, ma anche pranzo e pernotto per Brambilla (per soggiornare una notte con cena in camera sono stati spesi 3.290 euro e un totale di una sola ricevuta di 17.165).

maria vittoria brambilla beatrice lorenzin nunzia de girolamo jole santelli

 

Per le auto blu pagate dalla Leidaa il conto sarebbe invece di 7.515 euro. Poi c’è il beveraggio di lusso: nel periodo natalizio risultano due acquisti di bottiglie, uno da 1.263 euro, e l’altro da 2.550 euro per 15 bottiglie da 139 euro l’una.

 

A chiedere conto a un lavoratore di Leidaa su un’altra fattura anche questa con poco a che fare con gli animali, è venuto fuori un conto di 488 euro per il noleggio di una piattaforma aerea per potatura piante. Quali? Quelle del giardino di Brambilla che impreziosisce i 450 metri quadri della sua casa di Calolziocorte, in provincia di Lecco.

 

michela vittoria brambilla silvio berlusconi

La potatura degli alberi della parlamentare a spese dell’associazione animalista, ma pure l’onorevole cancello per altri 200 euro, 5.490 per un intervento di bonifica delle aree verdi e altri 6.954 fatturati alla voce “a corpo concordato” sempre chez Brambilla.

 

 

[…] la trasmissione di Sigfrido Ranucci aveva dedicato in precedenza un altro servizio sempre firmato da Giulia Innocenti: nella puntata di inizio gennaio dedicata all’Enci, l’ente nazionale cinofilia italiana (si occupa di proteggere e catalogare le razze canine), vigilato dal ministero dell’Agricoltura è stato raccontato che nel 2021 e nel 2024 ha pagato 200 mila euro a stagione alla trasmissione di Rete 4 Dalla parte degli animali della stessa Brambilla.

michela vittoria brambilla silvio berlusconi

 

Che è dunque oltreché presidente della Leidaa e deputata che guida l’intergruppo benessere animali del Parlamento anche conduttrice di un programma che costa 20 mila euro a puntata ma per il quale Mediaset non scucirebbe un centesimo limitandosi a mandarla in onda. E allora chi cura il programma e soprattutto come si finanzia?

 

A occuparsi della trasmissione è una produzione esterna, la Showlab srl, sia per quel che riguarda i costi sia per trovare sponsor tra cui nomi noti del settore animali: Monge, Arcaplanet, L’isola dei tesori e Iv San Bernard, un marchio che produce cosmetici per cani e gatti, e aziende del settore alimentare come Trevalli e Proda.

 

michela vittoria brambilla con vittorio feltri

Poi però ci sono anche soggetti pubblici come tante Regioni Italiane: Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Abruzzo con cifre che vanno dai 40 mila ai 60 mila euro. Oltre che Enci: il suo presidente Dino Muto ha rivelato a Report che dell’accordo (che all’ente cani è costato 5 mila euro per ogni minuto di trasmissione per un totale di 460 mila euro) è stato concordato direttamente con Brambilla.

 

E pace per i maligni che sentono odore di conflitto di interessi, visto che con il suo ruolo in politica dovrebbe vigilare anche su enti come l’Enci. Idem per quel che riguarda le regioni che finanziano con fondi pubblici la trasmissione della parlamentare che grazie alla visibilità raccoglie consensi e donazioni di centinaia di migliaia di euro alla sua onlus. Che con quei soldi le paga anche vini, potature e pernotti extralusso.

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA AL NEGOZIO DI SCARPE

michela vittoria brambilla michela vittoria brambilla michela vittoria brambilla

michela vittoria brambilla

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO