vladimir putin joe biden

COSA VUOLE BIDEN DA PUTIN? – "SLEEPY JOE" SA CHE L’UE NON PUÒ NON AVERE RAPPORTI CON MOSCA: PER QUESTO LE "UNICHE" PRETESE CHE AVANZA SONO: CESSAZIONE DEI CYBER ATTACCHI, STOP ALLE OSTILITÀ CON L’UCRAINA E UN ATTO DI CLEMENZA NEI CONFRONTI DI NAVALNY - LA STRETTA DI MANO A GINEVRA: “PENSO CHE SIA SEMPRE MEGLIO INCONTRARSI FACCIA A FACCIA” - UN CRONISTA CHIEDE A BIDEN SE CI SI PUÒ FIDARE DI VLAD E LUI SEMBRA ANNUIRE, MA LA CASA BIANCA SMENTISCE… – VIDEO + FOTO

 

 

 

 

1 - DAGONOTA

joe biden vladimir putin 9

L’idea di Joe Biden rispetto al rapporto con Putin è chiara: la Russia è in Europa e l’Ue non può non avere rapporti con Mosca. Le uniche pretese che Washington avanza sono: cessazione dei cyber-attacchi russi alle aziende e alle istituzioni occidentali; uno stop alle ostilità con l’Ucraina e infine un atto di clemenza nei confronti di Navalny e quindi maggiore attenzione sui diritti umani (non a caso durante il vertice tra i due presidenti il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha twittato: “gli Stati devono proteggere i diritti umani”)

 

vladimir putin joe biden.

2 - BIDEN, USA E RUSSIA 'GRANDI POTENZE'

 (ANSA) - WASHINGTON, 16 GIU - Tra le poche parole di convenevoli prima del vertice Biden-Putin, non e' passato inosservato il riferimento "paritario" del presidente americano a Usa e Russia come "due grandi potenze", dopo che Barack Obama aveva liquidato Mosca come una potenza regionale.

 

l'aereo di putin arriva a ginevra

"Stiamo tentando di determinare se abbiamo interessi reciproci, dove possiamo cooperare, e, dove non e' possibile, stabilire un modo prevedibile e razionale in cui non essere d'accordo, noi due grandi potenze", ha detto il commander in chief.

 

incontro biden putin

Parole che devono aver lusingato Putin, alla ricerca di rispetto e riconoscimento per la Russia nell'arena internazionale. Alla vigilia del summit Biden, dopo aver definito tre mesi fa lo zar un "killer", lo aveva promosso come un "avversario di valore, tosto e brillante": pre-tattica di un summit alla ricerca del disgelo.

 

3 - BIDEN RILASSATO E PUTIN TESO IN BIBLIOTECA PER IL SUMMIT

valery gerasimov, dmitry peskov e yuri ushakov

 (ANSA) - WASHINGTON, JUN 16 - Nuova photo opportunity tra Joe Biden e Vladimir Putin nella biblioteca di Villa La Grange dove si tiene il vertice. I due leader hanno scambiato pochissime parole di circostanza, restando poi a lungo in silenzio. Biden e' apparso sorridente e rilassato, Putin piu' teso e austero. Con loro anche i rispettivi capi della diplomazia, Antony Blinken (con in mano un block note) e Serghiei Lavrov.

 

I due leader siedono dietro le rispettive bandiere, Biden con le gambe accavallate, a differenza di Putin (che non ha questa abitudine). I due sono divisi da un vecchio mappamondo che appare assumere un significato simbolico in questo vertice in cui si discutono tanti dossier decisivi per il futuro del pianeta. La sede del vertice una biblioteca che contiene una ricca collezione libraria, con anche volumi antichi.

il corteo di putin tra le strade di ginevra

 

4 - PUTIN ARRIVA AL SUMMIT SU LIMOUSINE AURUS 'MADE IN RUSSIA''

(ANSA) - MOSCA, 16 GIU - Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Villa La Grange a Ginevra su una limousine Aurus prodotta in Russia: lo riporta la Tass. Secondo la Bbc, si tratta di una Aurus Senat blindata portata apposta da Mosca e Putin ha raggiunto il luogo del summit con Biden con un corteo di almeno 17 auto, senza contare le auto di scorta della polizia. (ANSA).

vladimir putin atterra a ginevra

 

5 - BIDEN-PUTIN, URLA E CAOS TRA REPORTER E SECURITY RUSSA

(ANSA) - WASHINGTON, JUN 16 - Parapiglia tra reporter e anche con la security russa al vertice Biden-Putin. I giornalisti si sono spinti e urlati reciprocamente per farsi largo alla photo opportunity nella biblioteca di Villa La Grange, creando una scena caotica.

 

Gli agenti della sicurezza russa hanno quindi tirato indietro la corda rossa divisoria per allontanare i reporter, cominciando poi a spingerli e a urlare contro di loro, secondo quanto riferisce il pool della Casa Bianca. Alcuni sono rimasti intrappolati nella corda. Dirigenti dell'amministrazione Usa, sempre secondo il pool, hanno chiesto alla security russa di non toccare la stampa.

 

antony blinken joe biden vladimir putin sergei lavrov

I due presidenti hanno osservato la zuffa senza dire nulla e sono sembrati divertiti dalla scena. Biden non ha risposto alla domanda se si fida di Putin, il leader del Cremlino ad altri due interrogativi: se teme l'oppositore Alexiei Navalny e cosa farà se l'Ucraina entrasse nella Nato.

 

6 - BLINKEN TWITTA, STATI E AZIENDE RISPETTINO DIRITTI UMANI

 (ANSA) - WASHINGTON, JUN 16 - "Oggi ricordiamo il 10/mo anniversario dei principi guida Onu su Business e diritti umani, gli Usa ribadiscono che gli Stati devono proteggere i diritti umani, le imprese devono difendere i diritti umani e quando si verificano conseguenze avverse per i diritti umani le vittime devono avere accesso a soluzioni": lo twitta il segretario di stato Usa Antony Blinken mentre partecipa al vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin, dove il presidente americano intende sollevare il tema dei diritti umani in Russia.

joe biden con il presidente svizzero guy parmelin 2

 

7 - VERTICE PUTIN-BIDEN AL VIA A GINEVRA: IL PROGRAMMA E I TEMI SUL TAVOLO. PUÒ SEGNARE UNA SVOLTA?

Giuseppe Sarcina per www.corriere.it

 

«Penso che sia sempre meglio incontrarsi faccia a faccia»: così il presidente americano, Joe Biden, ha avviato l’incontro con il presidente russo Vladimir Putin a Ginevra. «Spero che il nostro incontro sia produttivo», ha risposto il leader russo.

 

Il breve scambio di battute ha avuto luogo nella biblioteca al primo piano di Villa La Grange, di fronte alle telecamere, nel primo atteso faccia a faccia tra i due leader che di fronte ai fotografi si sono mostrati distesi e sorridenti.

la sala dell'incontro biden putin a ginevra

 

La Casa Bianca ha tuttavia dovuto diramare un’interpretazione per un cenno di assenso che Biden avrebbe fatto in concomitanza con la domanda di un cronista, che chiedeva sostanzialmente se del leader russo ci si può fidare.

 

La direttrice delle comunicazioni Kate Beddingfield ha spiegato che c’è stata una «mischia caotica, con i giornalisti che urlavano» e le voci che si sovrapponevano. Ha detto che Biden «chiaramente non stava rispondendo ad alcuna domanda», ma stava «annuendo in segno di riconoscimento alla stampa in generale». Beddingfield ha poi sottolineato che Biden lunedì ha detto ai giornalisti che il suo approccio con l’omologo sarebbe stato «verificare, poi fidarsi».

 

vladimir putin joe biden. 4

Espletati i convenevoli, l’incontro ha dunque preso il via. I due presidenti si sono riuniti inizialmente con i rispettivi capi delle diplomazie, Antony Blinken e Serghey Lavrov. Successivamente i colloqui sono stati estesi a delegazioni di alti collaboratori. Biden e Putin discuteranno di vari temi, dal cybercrimine alle presunte interferenze russe nelle elezioni Usa, dalle armi all’Ucraina. I colloqui dureranno diverse ore.

 

Il protocollo

incontro biden putin

Un consigliere della Casa Bianca ieri sera ha illustrato ai giornalisti il protocollo concordato tra le due parti e con il governo elvetico, padrone di casa. Evidentemente contano anche i dettagli. Il primo ad arrivare alla Villa La Grange, a bordo di una limousine Arus di fabbricazione russa, è stato Vladimir Putin, che di solito ama farsi attendere a lungo e si presenta strategicamente in ritardo. Questa volta, invece, è sceso in campo per primo: non c’è stata una spiegazione ufficiale. Ad accogliere i due leader (Biden è arrivato dopo alcuni minuti) c’era Guy Parmellin, presidente della Confederazione svizzera.

 

Nemmeno il tempo di un caffè

time joe biden vladimir putin

I due team non condivideranno alcun momento conviviale. Non ci sarà neanche un momento per spezzare l’ufficialità, con uno spuntino o un caffè. Ognuno provvederà per conto proprio. Terminato il meeting, inizia la pantomima delle conferenza stampa separate. Il consigliere di Biden ha detto che ci sarà prima quella di Putin e dopo quella del presidente americano, con la sola presenza dei giornalisti accreditati alla Casa Bianca. Nessun confronto diretto davanti alle telecamere quindi, come, invece, accadde nel 2018 a Helsinki, nel summit Trump-Putin.

 

Gli argomenti sul tavolo

vladimir putin joe biden.

Stando alle anticipazioni fornite dalla Casa Bianca, l’intenso incontro odierno potrebbe essere diviso in due parti. Nella prima Biden metterà in chiaro quali siano «le linee rosse» che Putin in futuro non dovrà più superare. L’elenco comprende: le interferenze nelle elezioni statunitensi o in altri Stati alleati; la copertura agli attacchi informatici degli hacker che a maggio, per esempio, hanno sabotato i server della Colonial Pipeline, mettendo in crisi le forniture di gas e petrolio sulla Costa Est; una nuova offensiva militare nel Donbass, la regione orientale dell’Ucraina. Biden, inoltre, ha fatto sapere che «solleverà» il «caso Navalny».

 

joe biden a ginevra

Le proposte degli Stati Uniti

Sarà «costruttiva» la seconda sezione del confronto. Il segretario di Stato Antony Blinken e il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, hanno insistito per sondare subito la disponibilità del Cremlino a collaborare su temi cruciali, spezzando sul nascere un possibile asse Mosca-Pechino.

 

Il test più importante è sul controllo delle armi. Il 4 febbraio scorso Biden ha accettato di prorogare per altri cinque anni il New Start, il Trattato che limita la proliferazione di testate nucleare a gittata intercontinentale. Ma quell’intesa copre ormai solo un segmento della capacità distruttiva delle due superpotenze. Restano fuori, per esempio, i missili e i sistemi difensivi schierati in Europa. E, soprattutto, la nuova generazione di armi super tecnologiche: piattaforme spaziali, droni sottomarini, incursioni informatiche e altro ancora. Russi e americani si stanno già parlando, ma solo a livello esplorativo. Biden proporrà a Putin di formare gruppi di esperti e iniziare un vero negoziato.

joe biden vladimir putin 3

 

Mosca: «Non sarà un incontro storico»

Eppure da Mosca le prime dichiarazioni abbassano i toni. «No», il summit di oggi tra Putin e Biden «non può diventare storico e non ci si può e non ci si dovrebbe aspettare nessuna svolta»: lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, rimarcando che i rapporti tra Usa e Russia sono tesi.

 

vladimir putin joe biden

Lo riporta la Tass. Peskov ha comunque affermato che «il fatto stesso che i due presidenti abbiano deciso di incontrarsi» e di «cominciare a parlare apertamente dei problemi esistenti è già un risultato». «Anche prima di iniziare, questo summit ha questo risultato positivo», ha detto il portavoce del Cremlino.

villa la grange a ginevra sede dell'incontro biden putin joe biden. vladimir putinvladimir putin joe biden. 23incontro joe biden vladimir putin vladimir putin joe biden vladimir putin joe biden vladimir putin joe biden 5joe biden e vladimir putin se la ridono joe biden vladimir putin joe biden vladimir puin antony blinken joe biden vladimir putin sergei lavrov

 

vladimir putin con il presidente svizzero guy parmelin

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)