TOTO-BANKITALIA - TRA LE BEGHE CON SARKÒ E I “GRILLI” PER LA TESTA DI TREMONTI, IL TEMPO PER SCEGLIERE IL SUCCESSORE DI DRAGHI STA PER SCADERE (IL GONG IL 31 OTTOBRE) - GIÀ OGGI IL CAVALIER PATONZA POTREBBE INVIARE A PALAZZO KOCH LA LETTERA COL NOME - SACCOMANNI FAVORITO, BINI SMAGHI ANCORA IN PISTA - IL BANANA VORREBBE RISOLVERE PRIMA DI VEDERE (DOMENICA PROSSIMA) IL NANO-COLLEGA DELL’ELISEO...

Stefania Tamburello per il "Corriere della Sera"

Si attende la lettera. Quella che deve partire da Palazzo Chigi e deve arrivare in Banca d'Italia. Quella con il nome del candidato proposto da Silvio Berlusconi per la nomina del nuovo governatore dell'Istituto di via Nazionale, indirizzata al presidente - l'attuale governatore Mario Draghi - e al consigliere anziano, Paolo Blasi, - del Consiglio superiore della Banca d'Italia cui compete il compito di esprimere un parere. Un parere non vincolante ma necessario e comunque preventivo rispetto alla delibera del Consiglio dei ministri e quindi al decreto di nomina firmato dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

La lettera potrebbe partire e arrivare anche oggi, visto che ieri è stata una giornata di fitti contatti «a tutti i livelli istituzionali». In ogni caso l'allerta, sulla questione, è alta, perché i tempi per la decisione, a questo punto si sono fatti stretti. Sempre se si voglia considerare la riunione del Consiglio, convocata in seduta ordinaria per il 24 ottobre, l'appuntamento decisivo per la concessione del parere.

La dead line è comunque il 31 ottobre, visto che con novembre - la prima riunione del Consiglio della Bce del dopo Trichet, è prevista per giovedì 3 - Draghi si trasferirà a Francoforte per guidare la banca centrale europea. E lascerà senza timoniere Bankitalia, sempre che non si decida l'interim dell'attuale numero due di Palazzo Koch, cioè il Direttore generale Fabrizio Saccomanni, che poi è il candidato interno alla successione di Draghi.

La scelta è nelle mani di Berlusconi che deve anche dare una risposta alle richieste del presidente francese, Nicolas Sarkozy, che sollecita per la Francia un posto nel comitato esecutivo della Bce, quello attualmente occupato dall'italiano Lorenzo Bini Smaghi, il cui mandato scade nel 2013. E che si era direttamente impegnato con Sarkozy, in occasione della designazione di Draghi alla presidenza della Bce da parte del Consiglio europeo il 24 giugno scorso, a lasciare il suo posto entro la fine dell'anno.

Per consentire l'ingresso di un francese e riequilibrare (evitando la contemporanea presenza di due banchieri italiani) la rappresentanza all'interno del Comitato, composto da sei componenti compreso il presidente. Berlusconi vorrebbe risolvere la questione entro domenica, data in cui incontrerà il presidente francese a Bruxelles in occasione della riunione del Consiglio europeo dedicata alla messa a punto di un piano anti-crisi europeo.

E tra le soluzioni prese in esame, sebbene l'ipotesi sembra sia vista con perplessità dal Colle, c'è anche quella di nominare Bini Smaghi al posto di Draghi sparigliando la corsa a due tra Saccomanni e Vittorio Grilli, il direttore generale del Tesoro sostenuto con determinazione dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Restano comunque ancora in vantaggio, e sembrano essersi rafforzate nelle ultime ore, le chances di Saccomanni, sul quale è confluita l'indicazione del Pdl, il sostegno dello stesso Draghi e della struttura della Banca che si domanda perché ci sia tanta resistenza alla nomina di un candidato interno.

 

SARKOZY E BERLUSCONIsaccomanni-draghi Da sinistra Carlo Baldocci Giulio Tremonti e Vittorio Grilliignazio visco Bini Smaghi

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO