anthony blinken benjamin netanyahu

“FINCHÉ GLI USA ESISTERANNO, ISRAELE NON DOVRÀ DIFENDERSI DA SOLA”–  ANTONY BLINKEN, A TEL AVIV, DOPO L'INCONTRO CON NETANYAHU ANNUNCIA: “ABBIAMO DISPIEGATO PORTAEREI NELL'EST DEL MEDITERRANEO E DAREMO ALTRO SUPPORTO MILITARE”. IN ARRIVO LE FORZE SPECIALI, DELTA FORCE E NAVY'S SEAL, ANCHE PER AIUTARE A LIBERARE GLI OSTAGGI, TRA I QUALI ALMENO 17 AMERICANI – IL SEGRETARIO DI STATO USA AVVERTE L'IRAN E NON SOLO: “PENSATE A COSA FARE IN QUESTA SITUAZIONE, NON AGITE CONTRO ISRAELE” – IL DAGOREPORT: BIDEN TREMA E APRE UN NEGOZIATO CON ISRAELE, SAUDITI E QATAR PER EVITARE CHE CROLLI IL MEDIO ORIENTE...

Articoli correlati

DAGOREPORT - IL MEDIO ORIENTE BRUCIA E BIDEN TREMA: IL PRESIDENTE AMERICANO HA APERTO UN NEGOZIATO..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BLINKEN AVVERTE, 'NESSUNO AGISCA CONTRO ISRAELE'

antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv

(ANSA) - "Ribadiamo il monito chiarissimo di Biden a tutti: Stati e non Stati pensate a cosa fare in questa situazione, non agite contro Israele". Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, durante la conferenza stampa congiunta a Gerusalemme con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Abbiamo dispiegato portaerei nell'est del Mediterraneo e daremo altro supporto - ha continuato -. Garantiremo a uomini, donne e bambini presi in ostaggio che possano essere liberati".

 

NETANYAHU, HAMAS DEVE ESSERE SCHIACCIATO COME L'ISIS

antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv

(ANSA) - "Hamas deve essere schiacciato come l'Isis". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nella conferenza stampa con il segretario di Stato Usa Antony Blinken. "Hamas è l'Isis. L'Isis fu schiacciata. Hamas deve essere trattata esattamente come l'Isis e schiacciato", ha detto Netanyahu al segretario di Stato Usa Antony Blinken, aggiungendo anche che chi appoggia Hamas deve essere oggetto di "sanzioni".

 

BLINKEN A NETANYAHU, 'SIAMO QUI, NON VI ABBANDONIAMO'

(ANSA) - "Siamo qui con voi, non andiamo da nessuna parte". Con queste parole il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha salutato il premier israeliano Benyamin Netanyahu all'inizio del loro incontro al ministero della Difesa a Gerusalemme. Nel video si sente Blinken dire ripetutamente a Netanyahu "mi dispiace, mi dispiace, condoglianze" per le vittime. Il primo ministro d'Israele ringrazia e stringe ripetutamente la mano all'ospite americano.

 

antony blinken e benjamin netanyahu a tel aviv

BLINKEN, 25 GLI AMERICANI UCCISI NELL'ATTACCO DI HAMAS

(ANSA) - "Ci sono almeno 25 americani morti" nell'attacco di Hamas a Israele. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa a Tel Aviv, aggiornando un precedente bilancio che indicava 22 vittime statunitensi. "Ci uniamo al dolore delle famiglie nel piangere questa tragica perdita", ha aggiunto. (ANSA).

 

BLINKEN, 'HAMAS VUOLE SOLO UCCIDERE GLI EBREI E ISRAELE'

(ANSA) - "Hamas non ha interesse del popolo palestinese, non rappresenta il suo futuro, il suo unico obiettivo è distruggere Israele e uccidere gli ebrei. Israele ha diritto di difendersi e garantire che tutto ciò non avvenga". Così il segretario di stato americano Antony Blinken in conferenza stampa con il premier israeliano Benyamyn Netanyahu a Tel Aviv. "Noi democrazie difendiamo gli stessi valori anche davanti al terrore", ha aggiunto.

 

L'AMERICA ARRIVANO I NAVY SEALS I DOSSIER CALDI

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

kamala harris joe biden antony blinken

Deterrenza e dialogo. Washington si muove lungo un doppio binario per garantire sostegno a Israele nel suo «diritto alla difesa» e assicurare dall'altra parte che «non ci siano più vittime civili», secondo l'espressione usata da John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale in un briefing.

 

Gli Usa tessono il tessuto dei negoziati con l'Egitto e mantengono un canale con il Qatar – il più grande sponsor di Hamas – per consentire l'apertura dei corridoi umanitari affinché i civili possano lasciare Gaza. Ma anche per continuare a far arrivare alla stremata popolazione gli aiuti, medicinali, acqua, cibo.

 

macerie a gaza dopo gli attacchi israeliani

[…] Le preoccupazioni Usa si distendono su più fronti: dall'estensione del conflitto, al ruolo dell'Iran, sino all'incolumità dei civili e alla sorte degli ostaggi. C'è anche un fronte interno che richiede attenzione: gli episodi di antisemitismo sono aumentati di sei volte negli ultimi sei anni e le tensioni registrate in diverse città e in alcuni campus – su tutti Harvard – hanno spinto l'amministrazione a intensificare i controlli.

 

[…] La questione degli ostaggi pone diverse incognite. La Casa Bianca ha ammesso non solo di non sapere quanti americani si trovano nelle segrete di Hamas, ma nemmeno di aver un'idea di dove siano, se siano insieme, se vengono spostati e se sono ancora in vita. E dinanzi a questa prospettiva è difficile avere una linea d'intervento chiara.

 

razzi partono da gaza

Alcune fonti militari hanno riferito al sito The Messenger, sempre bene informato sui movimenti attorno al Pentagono, che le truppe speciali sono state messe in allerta. Non è ancora arrivato un ordine di agire. Secondo la ricostruzione si tratta della Delta Force o del Navy's Seal Team Six, quello impiegato contro Bin Laden. Sarebbero di stanza in Europa «in un posto a due ore di volo». Kirby non ha accennato alle forze speciali ma ha ribadito «che faremo tutto quello che serve per portare gli ostaggi a casa». All'ambasciata americana di Gerusalemme sono arrivati degli esperti che affiancano gli israeliani nella ricerca degli ostaggi.

 

NAVY SEAL

Il fronte della deterrenza invece si potrebbe rafforzare con l'arrivo nell'area di una seconda portaerei, la USS Eisenhower. È a Norfolk, in Virginia, ed è in partenza per «una lunga missione»: potrebbe essere di appoggio alla USS Ford, giunta martedì al largo di Israele con il suo gruppo navale, quattro caccia torpedinieri e un incrociatore, oltre a F-15 eF-35.

 

Sono arrivato a Tel Aviv anche munizioni e missili. È solo il primo carico. L'Amministrazione Usa ha detto di avere ancora disponibilità di inviare armamenti necessari anche senza la via libera del Congresso, attualmente paralizzato. Dal Senato è arrivata a Biden la richiesta di inviare «immediatamente» due batterie di Iron Dome per rafforzare lo scudo difensivo su Israele.

 

navy seals

La revisione della postura militare Usa è un messaggio a tutti quegli attori che potrebbero avere la tentazione di avvantaggiarsi della situazione di debolezza di Israele. «La lista di questi è lunga, li conosciamo», ha detto Kirby. Le indicazioni portano a Teheran e ai gruppi che nella regione sovvenziona, Hezbollah in primis, ma anche gli houti yemeniti.

 

L'intelligence Usa ha fatto sapere però di non aver trovato prove di un coinvolgimento iraniano nella carneficina di sabato, si continua a cercare un nesso diretto ma ad ora – precisano i funzionari del Consiglio per la Sicurezza nazionale – non vi sono prove. Né che l'Iran abbia addestrato qualche operativo, né che avesse un ruolo preciso nella partecipazione o che avesse una puntuale conoscenza dei piani di Hamas. […]

la portaerei uss truman in rada a triesteuss gerald ford nel mediterraneo 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?