LEGHISTI COLTELLI - L’ATTACCO DEL DUO REGUZZONI-CALDEROLI CONTRO “PANORAMA”, REO DI AVER MALTRATTATO LADY BOSSI COME L’‘ANIMA NERA’ DELLA LEGA, NASCONDE IL MEGA SCAZZO DENTRO IL CARROCCIO - SALVANDO MILANESE (E TREMONTI), IL SENATUR E IL “CERCHIO MAGICO” CAPITANATO DALLA MOGLIE HANNO VINTO UNA BATTAGLIA, E OGGI INIZIANO LE TRE GIORNATE DEI POPOLI PADANI. MA POTREBBE ESSERE IL CANTO DEL CIGNO…

Elisabetta Reguitti per "il Fatto quotidiano"

Sino ad ora nessun bambino ha avuto l'opportunità di gridare che il "re è nudo", ma se venerdì molti cuneesi accompagneranno i sindaci a Pian del Re gli italiani potranno finalmente vedere che... il re è nudo". Il tam tam del dissenso echeggia anche nei siti verdi da quando la Lega i panni sporchi non li lava più in casa. Così le tre giornate dei popoli padani, che iniziano oggi con il rito dell'ampolla sul Monviso (che si concluderà domenica a Venezia), potrebbero rivelarsi un boomerang per il partito di Umberto Bossi che non sta per niente bene.

Di ieri poi il Panorama affaire che attacca Manuela Marrone Bossi, definita "anima nera del movimento", creatrice di un cerchio magico che ha offuscato la vista al Senatùr". Un pesante attacco a "Lady B. imperatrice della Padania" tanto che i vertici hanno tuonato.
Il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni minacciando la querela e il ministro Calderoli invocando "dal presidente del Consiglio risposte immediate e risolutive".

E mentre i riflettori sono tutti puntati sulle vicende giudiziarie del presidente del Consiglio, nella Lega nord sono sempre più "fratelli coltelli": il fatto più recente è quello del salvagente che proprio gli onorevoli leghisti hanno lanciato dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere a Marco Milanese.

Un segnale che rimbalza da Montecitorio a via Bellerio perché il significato è chiaro: Umberto Bossi (il cerchio magico) ha vinto la sua battaglia contro Roberto Maroni (e i suoi dissidenti al Senatùr e alla manovra). Bossi quindi ha allungato la mano a Tremonti (Milanese è un suo uomo, ma rischia di essere travolto dai suoi militanti che lo aspettano al varco. "Non mi piace mandare la gente in galera" ha chiuso Umberto Bossi a proposito della vicenda.

Saranno comunque giornate impegnative per il leader del Carroccio che alle sorgenti del Po oltre all'acqua dovrà raccogliere anche gli slogan dei sindaci che invocano "un altro nord è possibile" poi, scendendo lungo la pianura dovrà invece fare i conti con le beghe delle due anime del partito che anche a Brescia (città nella quale si è consumata la faida per l'elezione del figlio Renzo Trota) non sembrano più intenzionate ad accettare un'altra imposizioni dall'alto.

Il messaggio a Umberto Bossi è arrivato. Sbagliare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico, quindi il figlio Renzo non può essere candidato anche alla segreteria provinciale della Lega di Brescia.

Dalla Val Camonica, terra del fido Davide Caparini e Monica Rizzi (per la verità caduta in disgrazia dopo le vicende della maga consulente e della sua laurea truffaldina) le truppe cammellate si stanno preparando ad aprire la campagna elettorale del candidato eccellente Renzo; ma questa volta sarà molto difficile convincere la corrente del vice-sindaco di Brescia Fabio Rolfi (duro e puro amico di Maroni e Giorgetti) e che scalpita per diventare segretario e ad abbandonare il confronto con Mattia Capitanio (cerchio magico).

Prima di arrivare a Venezia con l'ampolla, Umberto Bossi attraverserà anche Verona dove ad attenderlo c'è il braccio di ferro tra il sindaco Flavio Tosi (maroniano) e il segretario regionale Gian Paolo Gobbo (trevigiano e fedelissimo di Bossi) . E mentre i due si prendono le luci della ribalta al governatore Luca Zaia non resta che cercare di attirare l'attenzione dei giornali con la vecchia - e triste - storia degli asili e buoni scuola per i bimbi veneti prima degli altri.

Non c'è, dunque, tregua nella Lega e l'arrivo in laguna potrebbe non essere la passeggiata trionfale di sempre. La divisione bossiani-maroniani sta condizionando tutta la vita del partito. Ieri, per la verità in soccorso a Bossi era arrivato anche Libero che titolava "I sindaci padani si inchinano a Bossi. Una lezione al Pdl su cos'è un partito".

Un modo per dare segni di stabilità dentro il partito richiamando all'ordine i sindaci come Attilio Fontana, che non ha partecipato alla manifestazione dell'Anci , e lo stesso Flavio Tosi. Ma il caso politico di ieri sul servizio realizzato dal settimanale Panorama rimescola tutte le carte.

E da tutto ciò chi ci guadagna? "Il re" dicono le gole profonde di via Bellerio, ma non intendendo quello "nudo" che si appresta ad arrivare sul Monviso per il rito dell'ampolla. Il "re" è Reguzzoni, del cerchio magico ed eterna spina nel fianco di Roberto Maroni. La sua promozione da capogruppo alla Camera a membro del governo lo leverebbe dai piedi anche nei giochi per l'elezione del nuovo segretario nazionale della Lega Lombarda Lega Nord (dal 2002 affidata a Giancarlo Giorgetti). Una bega in meno (forse) per Bossi.

 

BOSSI - MARONIROBERTO CALDEROLI Marco-ReguzzoniFLAVIO TOSIla moglie di Bossi Manuela Marrone

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…