DOPO I CEFFONI, BRUTI LIBERATI E ROBLEDO DEVONO RIMETTERSI A LAVORO SULL’EXPO: MA COME? I DUE NON SI PARLANO E IL CAPO DELLA PROCURA TEME CHE IL PM NAPOLETANO, POCO SENSIBILE A EQUILIBRI E OPPORTUNITÀ, SE LASCIATO A BRIGLIA SCIOLTA, POSSA FAR SALTARE L’EXPO

Gianni Barbacetto per il “Fatto quotidiano”

 

robledo e bruti liberati 1robledo e bruti liberati 1

L’Expo si deve fare: le indagini continuano, ma commissariate dal procuratore. No, non si è avverato l’auspicio del vicepresidente del Csm Michele Vietti (“Passata la tempesta, il clima alla procura di Milano tornerà sereno”).

 

Il giorno dopo il voto del Csm che ha ufficialmente chiuso il caso, al quarto piano del palazzo di giustizia i nervi restano tesi e i problemi tutti aperti. Il procuratore Edmondo Bruti Liberati ha vinto, l’aggiunto Alfredo Robledo, che con il suo esposto aveva aperto lo scontro, non ha avuto alcuna soddisfazione dal suo ricorso all’organo di autogoverno della magistratura, che ha obbedito ai richiami del capo dello Stato.

a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberatia sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati

 

Per ora, i duellanti restano entrambi nelle loro stanze, a pochi passi l’una dall’altra. Pochi metri più in là, resta chiusa nel suo ufficio anche la terza protagonista di questa storia, Ilda Boccassini, che fa squadra con Bruti. Nel clima che continua a essere pesante, sono condannati a lavorare insieme, facendo finta di nulla. Su una partita, soprattutto: le indagini su Expo.

 

LA LETTERA DI ROBLEDO AL CSM LA LETTERA DI ROBLEDO AL CSM

BOCCASSINI sta conducendo l’inchiesta che ha portato in carcere il costruttore Enrico Maltauro e il direttore generale di Expo spa Angelo Paris (ora ai domiciliari), oltre ai faccendieri Gianstefano Frigerio e Primo Greganti. È l’indagine che riguarda, tra l’altro, la gara per le cosiddette “architetture di servizio”, cioè bar, ristoranti, servizi, magazzini (valore 60 milioni di euro, vinta dalla Mal-tauro).

 

Boccassini la guida senza competenza, secondo Robledo, perché la magistrata coordina il dipartimento antimafia e, in quella inchiesta, di criminalità organizzata non c’è traccia. Robledo, che dirige il dipartimento reati contro la pubblica amministrazione, ha aperto le prime indagini sugli appalti Expo, quelli che riguardano le gare più consistenti: la “rimozione delle interferenze”, cioè la pulizia dell’area (un lavoro da 98,6 milioni di euro, vinto dalla coop rossa Cmc); e la costruzione della “piastra”, cioè la base di tutte le strutture e i padiglioni (gara da 197,5 milioni, conquistata dalla Mantovani).

LA LETTERA DI ROBLEDO AL CSM LA LETTERA DI ROBLEDO AL CSM

 

Per queste vicende, sono stati arrestati Antonio Rognoni (il direttore generale di Infrastrutture lombarde, stazione appaltante anche di alcuni appalti Expo) e una nutrita serie di avvocati, in pratica l’intera struttura legale-amministrativa che seguiva le gare per l’esposizione universale.

 

Le due squadre devono proseguire il loro lavoro. Da una parte quella di Robledo (con i pm Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi). Dall’altra quella di Boccassini (con i pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio). Con un paio di complicazioni in più. La prima è che D’Alessio fa parte del dipartimento di Robledo e lavora con Gittardi, del dipartimento di Boccassini, perché l’indagine è coassegnata ai due dipartimenti.

CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO

 

Ma Boccassini e Robledo non si parlano e quest’ultimo è sostanzialmente tagliato fuori dalle indagini. Immaginate l’imbarazzo del povero D’Alessio: può discutere del suo lavoro con il suo capo? O se lo fa è un traditore che rivela segreti d’ufficio? Si ritrova in mezzo a uno scontro acuito oltretutto dalla seconda complicazione: Bruti ha fatto una mezza avocazione delle indagini su Expo, quando ha costituito l’Area Omogenea.

 

Che cos’è? Ai primi di giugno, nel pieno dello scontro con Robledo, il procuratore ha mandato una circolare a tutti i suoi aggiunti e sostituti, in cui annuncia la nascita dell’“Area Omogenea Expo a cui sono attribuite tutte le indagini che, a vario titolo, concernono direttamente o indirettamente l’evento”. Non è un nuovo dipartimento con magistrati dedicati e un capo, ma, spiega il procuratore, “appare necessario e urgente istituirla, in modo tale da assicurare efficace e pieno coordinamento dei procedimenti pendenti presso i diversi dipartimenti di questa procura” .

ilda boccassiniilda boccassini

 

Chi guida l’Area Omogenea? “Il procuratore della Repubblica riserva a se stesso il coordinamento dell’Area Omogenea Expo”: la procura sono io, sembra dire Bruti, e tutto ciò che riguarda Expo deve essere riferito a me. L’intervento presso il Csm del capo dello Stato, che ribadisce la gerarchizzazione delle procure, gli dà pienamente ragione.

 

Ma i maligni a Palazzo di giustizia aggiungono che, proprio a proposito dell’esposizione universale, a rischio a causa dei ritardi e delle inchieste, il capo della procura tema che Robledo, così poco sensibile alle opportunità e agli equilibri, se lasciato a briglia sciolta possa mandare gambe all’aria l’Expo.

ILDA BOCCASSINIILDA BOCCASSINI

 

PER ORA non si conoscono i risultati investigativi e organizzativi ottenuti dall’Area Omogenea. Un effetto, però, lo si è visto pochi giorni dopo la sua costituzione, quando per un modesto (e sostanzialmente inutile) interrogatorio a un arrestato, l’ex braccio destro di Rognoni a Infrastrutture lombarde, Pierpaolo Perez, si sono schierate in una stanza della procura milanese ben nove persone: il procuratore in persona, Edmondo Bruti Liberati (che non ha mai partecipato a interrogatori), l’aggiunto Robledo, i pm Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, più quattro ufficiali della Guardia di finanza.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...