giorgia meloni caivano

MALATI DI REPRESSIONE - COSA C’È ALL’INTERNO DEL “DECRETO CAIVANO”? I MINORENNI BECCATI IN FLAGRANZA DI REATO POTRANNO FINIRE IN CARCERE, ANCHE PER SPACCIO DI LIEVE ENTITÀ. IL QUESTORE POTRÀ PROPORRE AL GIUDICE DI VIETARE AI RAGAZZI L'UTILIZZO DI TELEFONI CELLULARI – È STATA ABBASSATA A 14 ANNI LA SOGLIA DI ETÀ PER RICEVERE UN “DASPO URBANO”, CIOÈ IL DIVIETO TEMPORANEO DI POTER FREQUENTARE ALCUNE AREE - VIA LA MULTA PER I GENITORI CHE NON MANDANO I FIGLI ALLA SCUOLA DELL'OBBLIGO: POTRÀ SCATTARE LA RECLUSIONE - SALTA LA STRETTA SUI PORNO...

Estratto dell’articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni

VIA LA MULTA DA 30 EURO, SI RISCHIERÀ LA RECLUSIONE

Scompare la multa da 30 euro per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo e arriva una nuova fattispecie di reato per i casi di elusione.

 

Nell’ipotesi di dispersione assoluta (il minore mai iscritto a scuola) scatterà la pena fino a due anni di reclusione; nel caso di abbandono scolastico (il minore che faccia un numero di assenze tale da eludere l’obbligo) la pena è fino ad un anno di reclusione.

 

I soggetti che violano l’obbligo perdono il diritto di percepire l’assegno di inclusione. Essendo la pena massima di due anni, nessun genitore incensurato finirà in carcere per non aver mandato i figli a scuola.

giorgia meloni in conferenza stampa 8

 

OBBLIGO DI FIRMA E DIVIETI CONTRO LO SPACCIO

Viene estesa ai maggiori di 14 anni l’applicabilità del «daspo urbano», il divieto temporaneo di accesso a particolari aree a tutela del decoro cittadino. Sarà notificato a chi esercita la responsabilità genitoriale e comunicato alla magistratura.

 

Contro lo spaccio di droga il divieto di accesso e di avvicinamento ai locali pubblici, già previsto per chi è denunciato o condannato per cessione o vendita, si applica anche a chi detenga sostanze a fini di spaccio e viene esteso a scuole, università ed aree limitrofe. Il questore può disporre l’obbligo di firma almeno due volte a settimana.

giorgia meloni a caivano 3

 

TRA I 12 E I 14 ANNI SCATTA L’AMMONIMENTO

Nell’ottica della prevenzione della recrudescenza della devianza giovanile, si introduce una nuova tipologia di ammonimento del questore per i minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni che commettono delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni.

 

Poiché tali soggetti non sono imputabili, saranno convocati dal questore insieme ad almeno un genitore (o altra persona che esercita la responsabilità genitoriale), al quale sarà comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da 200 a 1.000 euro, salvo che provi di non aver potuto impedire il fatto delittuoso.

giorgia meloni a caivano 3

 

C’È IL «PARENTAL CONTROL» MA SALTA LA STRETTA

Nel decreto è saltata la stretta sull’accesso dei minori ai siti porno. Il provvedimento è stato sostituito da un generico ricorso al Parental control, cioè il software che permette di evitare l’accesso dei bambini a contenuti web considerati pericolosi e violenti.

 

giorgia meloni a caivano 4

Così sarà previsto l’obbligo, per i fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, di assicurare la disponibilità delle app di controllo parentale nell’ambito dei contratti di fornitura e per i produttori di dispositivi di telefonia mobile (e simili) sarà obbligatorio assicurare l’installazione di default di tali applicazioni nei nuovi prodotti immessi sul mercato.

 

GLI STANZIAMENTI PER LE STRUTTURE

Il decreto Caivano prevede un piano straordinario di interventi (30 milioni di euro) per fronteggiare le situazioni di degrado sociale e disagio giovanile del Comune campano. Autorizzata anche l’assunzione di 15 nuovi vigili urbani per il controllo del territorio. […]

 

GIORGIA MELONI A CAIVANO

IL QUESTORE PUÒ CHIEDERE LO STOP AL CELLULARE

Si abbassa da 9 a 6 anni la pena massima richiesta per procedere con il fermo, l’arresto in flagranza e la custodia cautelare dei maggiori di 14 anni per delitti non colposi. Previsto l’arresto in flagranza del minore anche per lo spaccio di lieve entità.

 

La misura dell’avviso orale (prevista per i maggiorenni che per la condotta ed il tenore di vita si ritiene vivano con proventi di reati) ora sarà applicabile anche agli over 14 e il questore potrà proporre al giudice di vietare loro di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi quando l’uso sia servito per realizzare o divulgare le condotte che hanno determinato l’avviso orale.

blitz a caivano 3blitz a caivano 1blitz a caivano 5blitz a caivano 2

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")