brexit

ORA O MAY PIÙ – C’È L’OK DEI 27 LEADER UE ALL’ACCORDO SULLA BREXIT: RIENTRA IL VETO DELLA SPAGNA DOPO LE GARANZIE SU GIBILTERRA - TUSK DÀ L’ANNUNCIO SU TWITTER, JUNCKER FA IL SENTIMENTALE: “OGGI È UN GIORNO TRISTE, MA QUESTA È LA MIGLIORE INTESA POSSIBILE” – IL DIVORZIO È TUTT’ALTRO CHE COMPIUTO: LA MAY DEVE ANCORA CONVINCERE IL PARLAMENTO BRITANNICO…

1 – BREXIT, TUSK: 'OK DEI 27 ALL'ACCORDO DI DIVORZIO'. JUNCKER: 'UNICO ACCORDO POSSIBILE. OGGI È UN GIORNO TRISTE'

Da www.ansa.it

theresa may annuncia l'accordo sulla brexit

 

"I 27 leader Ue hanno dato il via libera politico all'Accordo di divorzio" dal Regno Unito "e alla Dichiarazione politica congiunta" sulle relazioni future, lo ha fatto sapere il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.

 

I 27 leader Ue hanno adottato il testo di conclusioni del vertice sulla Brexit, in cui si invitano "Commissione, Parlamento europeo e Consiglio, a fare i passi necessari per garantire che l'accordo possa entrare in vigore il 30 marzo 2019, in modo da assicurare un recesso ordinato" del Regno Unito. Si legge sull'account Twitter di Preben Aamann, portavoce del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.

 

TUSK ANNUNCIA L'OK DELL'UE ALL'ACCORDO SULLA BREXIT

Se qualcuno pensasse al Parlamento britannico "di rigettare questo accordo" sulla Brexit, pensando di poter ottenere un'intesa migliore, resterebbe deluso un attimo dopo la bocciatura, perché questo è l'unico accordo possibile", ed "è la migliore intesa possibile", ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, al termine del vertice, sottolineando che "oggi è un giorno triste".

 

proteste brexit 2

"Di fronte a noi c'è un difficile processo di ratifica" dell'accordo di recesso del Regno Unito e "nuovi negoziati" ha detto il presidente del Consiglio europeo, Tusk al termine del vertice sulla Brexit -. Ma col Regno Unito "resteremo amici fino alla fine dei giorni, e anche un giorno di più".

 

"Ora è giunto il momento che ognuno si assuma le sue responsabilità", in quanto "questo accordo" di divorzio "è il passo necessario per costruire la fiducia tra l'Ue e la Gran Bretagna per costruire i prossimi passi". Così il capo negoziatore Ue Michel Barnier all'arrivo al vertice straordinario sulla Brexit. "Resteremo partner, alleati e amici" con Londra, ha concluso, ricordando di aver "sempre negoziato con e non contro la Gran Bretagna". Barnier ha quindi ringraziato i team di negoziatori, i 27 e l'Europarlamento.

 

JUNCKER ORA LEGALE

"Questo è un Consiglio europeo storico ma che scatena sentimenti misti" in quanto "la Gran Bretagna se ne va dall'Ue dopo 25 anni ma noi rispettiamo la decisione del popolo britannico". Così la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del vertice Ue straordinario sulla Brexit, sottolineando che "la cooperazione tra i 27, la Commissione Ue e il Parlamento europeo è stata eccellente" e che l'accordo di divorzio "è nel nostro interesse". "Ho una sensazione di sollievo per aver ottenuto quanto è stato ottenuto", ha concluso.

brexit

 

Intanto in una "lettera alla Nazione" pubblicata in vista del vertice Ue, la premier britannica Theresa May chiede il sostegno del suo popolo al suo accordo con l'Unione europea sulla Brexit, affermando che si tratta di un'intesa che permetterà al Regno Unito un "più luminoso futuro", come riferisce Bbc News online.

 

Quando il prossimo anno la Gran Bretagna lascerà l'Unione, scrive la premier, il Paese vivrà "un momento di rinnovamento e riconciliazione" e l'inizio di "un nuovo capitolo nella nostra vita nazionale". Un momento, continua la premier, che "deve segnare il punto in cui mettiamo da parte per sempre le etichette di 'uscire' e 'rimanere', e torniamo ad essere di nuovo un solo popolo".

TUSK JUNCKER

 

Ma "per fare questo - sottolinea Theresa May - abbiamo bisogno di andare avanti con la Brexit ora, sostenendo questo accordo"."Con la Brexit conclusa", sottolinea inoltre la premier, il governo sarà poi in grado di concentrarsi su questioni come l'economia, il sistema sanitario nazionale e la costruzione di case.

 

2 – «INTESA SU GIBILTERRA» VIA LIBERA DA MADRID AL PIANO PER LA BREXIT `

Cristina Marconi per “il Messaggero”

 

LONDRA - MANIFESTANTI CONTRARI ALLA BREXIT

La Spagna è pronta ad approvare l' accordo sulla Brexit, dopo aver ottenuto la garanzia di poter bloccare qualunque decisione sulla rocca di Gibilterra, territorio britannico sulla costa meridionale iberica, che verrà presa in futuro da Londra e Bruxelles.

 

Alla vigilia del vertice europeo di oggi, il principale ostacolo verso il via libera ai due testi che indicano le modalità dell' uscita del Regno Unito dall' Unione europea e le relazioni future tra il paese uscente e i Ventisette è stato rimosso grazie al passo indietro della premier britannica Theresa May, che è stata prontamente accusata in patria di aver ceduto un altro pezzo di sovranità britannica per raggiungere l' agognato risultato dell' approvazione dell' accordo: è dal Trattato di Utrecht del 1713 che la rocca è in mano britannica.

pedro sanchez al mare

 

«L' Europa e il Regno Unito hanno accettato le richieste spagnole, col risultato che la Spagna toglierà il veto e voterà a favore della Brexit», ha spiegato il premier spagnolo Pedro Sánchez in un messaggio televisivo, aggiungendo che ora bisognerà iniziare a parlare con Londra della «sovranità congiunta» su Gibilterra alla quale Madrid ambisce dai tempi della dittatura franchista.

theresa may

 

«La Spagna sarà un pilastro fondamentale della relazione tra Gibilterra e l' Unione europea nel suo insieme», ha aggiunto Sánchez. Il vertice Ue dovrebbe rilasciare anche una dichiarazione a parte sul tema della rocca, spiegando che dopo la Brexit quest' ultima «non verrà inclusa tra i territori coperti dall' accordo che verrà stretto tra l' unione e il Regno Unito» e che qualunque misura sull' economia di Gibilterra potrà essere oggetto di un' intesa separata ma «richiederà il previo accordo della Spagna».

 

La diatriba era nata dall' interpretazione dell' articolo 184 del trattato di uscita del Regno Unito, legalmente vincolante, in cui si diceva che le due parti lavoreranno in buona fede verso un accordo commerciale che rappresenterà la spina dorsale delle future relazioni tra Londra e Bruxelles.

boris johnson 1

 

Ora che è stato chiarito che questo non si applica a tutte le zone coinvolte, il vertice di oggi può andare avanti, anche perché la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva minacciato di boicottarlo nel caso non ci fossero state le premesse per un accordo rapido, tanto che solo dopo la fumata bianca sul tema di Gibilterra il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha confermato l' invito per il vertice. Tusk ha poi twittato: «Come motto per domani, le parole di Freddy Mercury, morto esattamente 27 anni fa: gli amici saranno amici, fino alla fine».

 

LONDRA - MANIFESTANTI CONTRARI ALLA BREXIT

LE CRITICHE

Davanti alle inevitabili critiche a poche settimane da un voto a Westminster che si annuncia difficile, la May, che ieri era a Bruxelles per un incontro con il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker per mettere a punto gli ultimi dettagli, ha puntualizzato che «la posizione britannica sulla sovranità di Gibilterra non è cambiata e non cambierà».

 

Dopo un periodo di relativo silenzio l' ex ministro degli Esteri Boris Johnson è riapparso alla conferenza degli unionisti irlandesi del DUP per dire che il Regno Unito sta per fare un «errore storico» e che c' è ancora tempo per trovare un' altra soluzione con Bruxelles sulla Brexit.

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…