matteo salvini capalbio

LA CAPALBIO DEI RADICAL CHIC? LA "PICCOLA ATENE" RIFUGIO DEGLI INTELLO' E DELLA SINISTRA BORGHESE? NON ESISTE PIÙ: ORA COMANDA LA LEGA, CHE HA PRESO IL 47% - 'LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE È ALLE STELLE, IL MERCATO IMMOBILIARE RISTAGNA, L'ECONOMIA BOCCHEGGIA. E LA RABBIA DELLA GENTE SI È INCANALATA VERSO SALVINI - LA RIVOLTA DELLA POPOLAZIONE QUANDO IL PREFETTO VOLEVA MANDARE 50 MIGRANTI...

 

Sergio Rizzo per “la Repubblica

IL BACIO DI OCCHETTO A CAPALBIO

 

«Se siete capaci trovatelo, a Capalbio, uno che ha votato per Salvini», scherza Ado.

«Eccomi», salta su Emanuele. I tatuaggi sulle braccia parlano chiaro.

Di sicuro non è uno che vota a sinistra e non lo nasconde: «Ma nemmeno Salvini mi piace, con le sue sceneggiate delle felpe. Per dirla tutta, dei politici in circolazione non mi piace proprio nessuno». Avrà una quarantina d' anni, Emanuele, una faccia da bravo ragazzo. Oggi lavora al bar, dietro il bancone. Se gli chiedi perché proprio Matteo Salvini non sa spiegarlo esattamente. «Per protesta», azzarda. Non Forza Nuova, che ha preso zero voti zero. Non Casapound, che ne ha incassati nove. Ma Salvini.

 

Però Ado ha ragione. A Capalbio chi ammette di essere stato folgorato da Salvini va cercato con il lanternino. Dove sono tutti gli altri che qui alle europee hanno messo la croce sul simbolo leghista? Anche a Capalbio sono arrivati i barbari, ma non si vedono in giro. Eppure la piccola Atene eletta da una certa sinistra borghese e raffinata a proprio avamposto, il buon ritiro di intellettuali e politici fin dai tempi del bacio appassionato fra Achille Occhetto e Aureliana Alberici immortalato dal Venerdì di Repubblica , con l' Ultima spiaggia - il celebre stabilimento balneare - presa d' assalto da vip e paparazzi, ne è stata letteralmente sommersa.

capalbio

 

La Lega è al 47,2%. Cinque anni fa la votarono in 62: oggi sono 1.132. Più di mille elettori guadagnati.

«Vuole sapere perché?», chiede Guido Valentini, figura storica della destra capalbiese, ispiratore dei vari tentativi di conquistare un Comune tradizionalmente di sinistra. «La chiave», spiega, «sta nella situazione socio economica. Difficilissima.

A Capalbio la disoccupazione giovanile è alle stelle, il mercato immobiliare ristagna, l' economia boccheggia. E la rabbia della gente si è incanalata verso la Lega, per il semplice fatto che Salvini ha dato un po' di speranza».

 

Da anni, ormai, la sbornia è passata. Non solo a Capalbio ma in tutta la Maremma toscana. L'ubriacatura cominciò alla chetichella e forse i pionieri furono gli assistenti di volo dell' Alitalia, che prendevano in affitto i casali dell' ente Maremma per fare base qui fra un atterraggio e un decollo. Il turismo, trainato poi anche da una brezza abbastanza radical chic, prese a riversare qui, una manciata di chilometri da Roma, un sacco di soldi.

MARCO TRAVAGLIO A CAPALBIO

 

Aprendo anche, prospettive di uno sviluppo diverso in un' immensa area agricola, una delle zone meno urbanizzate e contaminate d' Italia. Arrivarono professionisti, manager, giornalisti. E politici. I prezzi delle case erano arrivati alle stelle, i ristoranti pieni, gli stabilimenti balneari sempre al completo.

 

Sembrava non dovesse finire mai, invece è successo. E in qualche caso il risveglio è stato brusco assai. Di chi è stata la colpa? Un po' di tutti. Da una parte l' incapacità di capitalizzare un patrimonio piovuto dal cielo, dall' altra la crisi che si è portata via un bel pezzo di pil e di euforia. E adesso risalire la china è complicato. Con o senza l' aroma radical chic.

 

«Certo, ha giocato anche la faccenda dei cosiddetti vip che qui piacciono sempre meno. Ma non si parli di razzismo perché la gente ha votato Lega. Sessant' anni fa arrivarono in millecinquecento dal Fucino e sono diventati tutti capalbiesi, oggi c' è una comunità rumena perfettamente integrata», avverte Valentini.

capalbio d'agostino furio colombo

 

Già. Ma come non ricordare quello che è successo proprio a Capalbio tre anni fa di questi tempi? Al ministero dell' Interno c' era Minniti e il prefetto di Grosseto voleva mandare qui una cinquantina di migranti: si era trovata anche una collocazione, in un insediamento residenziale a cento metri dal Frantoio, il locale più frequentato e di tendenza del paese. Ci fu una specie di rivolta della popolazione. Con il sindaco dem Luigi Bellumori che si dovette schierare: «A Grosseto che ha 100 mila abitanti hanno dato 160 migranti, a noi che ne abbiamo poco di 4 mila ne danno 50. La politica si deve fare delle domande. E anche il Pd dovrebbe riflettere». Finì che di quei migranti non ne arrivò neppure uno e Capalbio tirò un respiro di sollievo.

SALVINI DAGO PREMIO CAPALBIO

 

Ma al Pd non servì a frenare l' emorragia di consensi che era evidentemente già in atto. Cinque anni fa, all' exploit europeo di Matteo Renzi, il Pd aveva gli stessi v oti che ha oggi Salvini: 1.126, più del 47 per cento.

 

Oggi ne ha 514 e sta al 21,4. E quel che deve bruciare ancora di più è che dalle politiche del 2018 ha perso ancora circa 200 consensi.

«Perché bisogna starci, sul territorio, e chi non ci sta ne fa le spese», dice il nuovo sindaco Settimio Bianciardi, lista civica. Starci, e magari con tutta la famiglia, meglio se allargata. Suo cognato Pino Ranieri, in lista con lui, ha fatto sfracelli: 134 voti.

 

Comunque sia, Bianciardi si è reso protagonista di un bel paradosso. Alle amministrative del 26 maggio la sua lista ha vinto con il 36 per cento, superando di 89 voti il secondo classificato: Marco Donati, il candidato del Pd. Capalbiese, costui ha pagato però soprattutto la distanza da Grosseto dove vive e lavora, gongola Bianciardi. Come in molti altri piccoli Comuni dell' Italia profonda, c' è stato chi ha votato per Salvini alle europee e contro Salvini alle amministrative. Magari anche a sinistra.

veltroni, bellumori e marramao

Che poi "sinistra", in certi casi, è più che altro uno stato d' animo. Bianciardi, titolare di un avviatissimo studio da geometra, il che non rappresenta di sicuro un handicap, è di destra o di sinistra?

 

«Alle europee», confessa candidamente, «ho votato per il Partito democratico ». E in passato è stato anche vice del sindaco Pd uscente, Bellumori. Ma alle amministrative si è presentato contro il candidato dem Donati, nella cui lista c' era anche Bellumori, e l' ha battuto. Grazie anche a uno stratagemma, dicono: quello di aver messo in lista l' architetto Stefania Annemarie Rosca, esponente della comunità rumena. Ha portato 45 voti e si parla di un incarico da assessora. Bianciardi sostiene piuttosto che il successo è frutto del suo programma. «L' unico che punta davvero a rilanciare Capalbio », sentenzia.

LA FINTA PROFUGA A CAPALBIO

 

Ma la questione rumena ha fatto, eccome, la sua parte. «Avevo suggerito a Lanzillo di mettere Rosca nella sua lista, ma non ne ha voluto sapere », racconta Valentini. Il dentista Valerio Lanzillo, candidato di tutto il centrodestra, dalla Lega a Fratelli d' Italia: ecco il grande sconfitto di questo giro. Con l' abbuffata leghista in atto sarebbe andato sul velluto. Ringhia Valentini: «Aveva in mano un' occasione storica, invece non ha fatto altro che smarcarsi». E ha subito una scoppola indimenticabile.

 

Un dentista stracciato da un geometra, pensate un po', ed è riuscito ad arrivare perfino dietro il candidato del Pd. Aveva le polveri bagnate.

ULTIMA SPIAGGIA A CAPALBIOcapalbio 4capalbio 9carlo calenda capalbio libriluigi bellumori sindaco di capalbio con mattia palazzi sindaco di mantovamatteo renzi in piazza magenta a capalbioLINDA LANZILLOTTA CON I PROFUGHI NELLA SUA CASA DI CAPALBIOCHICCO TESTA CON I PROFUGHI NELLA SUA CASA DI CAPALBIOnapolitano e steinmeier a capalbio capalbio libri 2017 pubblico di piazza magentarivera e petruccioli capalbioCARLO CALENDA A CAPALBIO - foto Enzo Russoalberto asor rosaCARLO CALENDA A CAPALBIO - foto Enzo Russocapalbio libri padellaro 12THE SHIP OF TOLERANCE A CAPALBIO

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...