salvini lega garavaglia zaia fedriga giorgetti

“ANCHE BERLUSCONI SI TIRÒ FUORI DAL GOVERNO MONTI A POCHI MESI DALLE ELEZIONI...” - DOPO LA DISFATTA ALLE AMMINISTRATIVE, SALVINI MINACCIA DI SFILARSI DAL GOVERNO MA E’ RIVOLTA NEL CARROCCIO – I GOVERNISTI GIORGETTI, ZAIA E FEDRIGA SCALPITANO E L'EURODEPUTATO DA RE ATTACCA: “LA LEGA IN VENETO NON SI RICONOSCE PIÙ NELLA POLITICA DI SALVINI” – LA PROPOSTA DEL "CAPITONE" PER TENERE UNITO IL PARTITO E LA MOSSA DI FEDRIGA: “NEL 2023 TORNERO’ A CORRERE PER LA REGIONE” - DAGOREPORT

DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-disfatta-salvini-sfarinamento-conte-non-hanno-313822.htm

 

 

SALVINI

Alessandro Di Matteo per la Stampa

 

matteo salvini 6

Stare al governo non fa bene alla Lega, nei prossimi mesi bisognerà aprire una riflessione che coinvolga tutti, anche i ministri e i governatori di regione, e a settembre si tireranno le somme insieme.

 

Matteo Salvini reagisce al sorpasso di FdI alle comunali con una sorta di "penultimatum" al governo, ma stronca sul nascere anche i mugugni interni chiamando tutto il partito a una corresponsabilità sulle prossime scelte. La guerra in Ucraina è una mazzata per l'economia, svanisce nel nulla la ripresa che i partiti di governo speravano di cavalcare in campagna elettorale e adesso l'autunno fa paura, perché l'inflazione, l'aumento della benzina, il rialzo dei tassi di interesse e dei mutui rischia di premiare solo chi è all'opposizione, cioè Giorgia Meloni, se il governo non prenderà misure forti.

 

matteo salvini 3

L'idea di sfilarsi circola, come dice un dirigente: «Anche Berlusconi si tirò fuori dal governo Monti a pochi mesi dalle elezioni». Per questo il leader leghista ieri ha spiegato che Mario Draghi dovrà dare «risposte entro l'estate. Temo un autunno molto difficile, ci sono tre mesi per sminare il terreno». Salvini indica anche una data precisa per avere le «risposte», quella del 18 settembre, quando la Lega si riunirà a Pontida.

 

Ripete il concetto anche da Bruno Vespa, a Porta a porta: dice di non essere «pentito» di essere entrato in maggioranza, ma «se questo governo non taglia le tasse, non toglie la Fornero, non fa la pace fiscale dopo una pandemia e una guerra... O è un governo che taglia le tassa o alla lunga è complicato starci».

 

matteo salvini 2

Il capo vuole sopire subito il malumore che è stato scatenato dal voto per le comunali. In Veneto, per esempio, le critiche sono ormai pubbliche, ieri hanno attaccato l'europarlamentare Gianantonio Da Re e l'assessore regionale Roberto Marcato. «La Lega in Veneto non si riconosce più nella politica di Salvini», ha detto Da Re. «Non vogliamo cambiare il segretario - ha spiegato - ma fargli capire che la sua politica è sbagliata».

 

Il leader non ci sta a fare da capro espiatorio per le conseguenze della scelta di stare al governo, condivisa - e anzi sollecitata - dai principali esponenti del partito. Non a caso, forse, nell'intervista al Corriere dice che ora «tutti quei dirigenti e militanti (compresi Zaia e Fedriga) che credevano in Draghi, mi chiedono di rifletterci bene». Zaia, in realtà, palando con amici ha negato di avere parlato di uscire dal governo. Ma il punto è che Salvini adesso vuole che tutti si assumano la responsabilità dei prossimi passi, sa bene che il partito dei "governisti" scalpita e chiede a tutti scelte nette.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Nell'area del segretario hanno apprezzato, per esempio, le dichiarazioni al Messaggero Veneto di Massimiliano Fedriga, uno dei possibili sfidanti alla segreteria: «L'ho detto e lo ripeto: nel 2023 tornerò a correre per la regione». Spiega Edoardo Rixi, reduce dal successo di Genova dove il sindaco Bucci è stato rieletto trionfalmente al primo turno: «È evidente che stare al governo non ci aiuta.

 

fedriga salvini giorgetti

Non sto dicendo che usciremo, ma dobbiamo fare una riflessione. Tutti, anche i ministri e i governatori, non si può solo scaricare su Salvini. Ha senso restare se riusciamo a ottenere qualcosa sulla pace fiscale, sull'adeguamento delle pensioni all'inflazione, se si prendono misure contro la crisi che sarà pesante». È quello che poco dopo dice Salvini a Porta a porta: «Noi peseremo il governo e l'incisività della Lega al governo su lavoro tasse e pensioni».

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini FEDRIGA TOTI FONTANA ZAIAluca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontanagiancarlo giorgetti e matteo salvini 2ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI MATTEO BIANCHI MATTEO SALVINI MASSIMO GARAVAGLIA VARESEsalvini giorgettimatteo salvini e giancarlo giorgetti 3matteo salvini e giancarlo giorgetti 7matteo salvini e giancarlo giorgetti 4matteo salvini e giancarlo giorgetti 6matteo salvini e giancarlo giorgetti 8matteo salvini giancarlo giorgetti by macondo

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….