carlo nordio

“TORNI LA PRESCRIZIONE, BONAFEDE HA REALIZZATO UN OBBROBRIO CHE AVREBBE RESO I PROCESSI INFINITI” - IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO: “ENTRO GENNAIO L'ABUSO D'UFFICIO VERRÀ ABOLITO - LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI? CHI SI OPPONE LO FA PER MANTENERE POTERE E BENEFIT - LE INTERCETTAZIONI NON DANNO GARANZIA DI ATTENDIBILITÀ PERCHÉ SONO ESTRAPOLATE DAL CONTESTO, MANCA IL TONO, SONO SPESSO PILOTATE E TRATTATE DAL PM CHE PRENDE QUELLO CHE GLI SERVE. È TUTTA UNA SERIE DI PORCHERIE INDIRIZZATE VERSO UNA PERSONA PER DISTRUGGERLA”

Hoara Borselli per “Libero Quotidiano”

 

Carlo Nordio,75 anni, veneziano, ex pm, Ministro della giustizia, garantista.

Ha accettato di rispondere a qualche domanda di Libero.

 

Ministro, la vicenda Zaia-Crisanti dimostra che le intercettazioni sono più uno strumento di potere e di lotta politica che uno strumento di giustizia. Lei ha detto che vuole riformarle.

CARLO NORDIO

«Quando 10-15 giorni fa ho esposto il mio programma sulla rivoluzione copernicana delle intercettazioni, qualche anima bella del giornalismo e della politica ha detto: "Cosa dice Nordio? Ormai questa riforma è stata fatta da Orlando e queste cose non accadranno più. Io ho detto che non avevano capito niente, difatti oggi la questione è ritornata sui giornali.

 

Le intercettazioni innanzitutto non danno nessuna garanzia di attendibilità perché non sono trascritte nella forma della perizia, sono estrapolate dal contesto, manca il tono, sono spesso pilotate e sono di solito selezionate da un maresciallo di polizia che sceglie ciò che vuole e poi trattate dal pubblico ministero che a sua volte prende quello che gli serve. È tutta una serie di porcherie che vengono indirizzate verso una persona per distruggerla più o meno politicamente. Io questo lo scrivo da 25 anni».

intercettazioni

 

Quindi lei ritiene vadano abolite?

«Vanno riformate radicalmente tenendo ferme quelle contro il terrorismo e la mafia, purché però siano ben individuati i reati di terrorismo e di mafia. Ormai in Italia si parla di mafia anche quando due buttano dei rifiuti nel cassonetto e si parla di mafia ecologica. Salvo quelle, tutte le altre vanno radicalmente cambiate e ridimensionate, responsabilizzando quelli che sono i tutori, i garanti per la loro segretezza. E appena viene vulnerata la libertà di espressione di un cittadino che si vede sbattuto in prima pagina con cose che magari non ha neanche mai detto, immediatamente bisogna individuare il responsabile e deve essere punito».

CARLO NORDIO

 

Riformare questo sistema di intercettazioni è il suo obiettivo?

«Lo considero il mio cavallo di battaglia. Nel mio discorso programmatico che ho tenuto alla Camera e al Senato l'ho detto e ribadito come uno dei miei principali obiettivi».

 

La riforma delle riforme è la separazione delle carriere. Che però è una riforma costituzionale. Pensa che la maggioranza ce la farà? Non teme la capacità di condizionamento dell'Anm su interi settori della politica anche a destra?

«La separazione delle carriere è consustanziale al processo accusatorio Vassalli, che noi avevamo introdotto nell'89. È un processo accusatorio firmato da un decorato della resistenza, quindi non un fascista, che ha sostituito un codice firmato da Benito Mussolini. In tutti i codici ispirati al principio di Vassalli, cioè il codice accusatorio, le carriere sono separate. L'obiezione principale che si fa, è che verrebbe vulnerata l'unità, la cultura della giurisdizione tra Pm e giudice, se si separassero».

intercettazioni

 

E lei come risponde a questa prima obiezione?

«Che la cultura della giurisdizione non c'entra nulla perché la giurisdizione è un tavolo a tre gambe, avvocato, Pm e giudice. È quindi soltanto un alibi mentale»

 

Alla seconda obiezione?

«Che il pm passerebbe sotto l'esecutivo; e anche questa è una grande assurdità. Negli Stati Uniti il public prosecutor è addirittura eletto e nel Regno Unito è l'avvocato dell'accusa e non è il capo della polizia giudiziaria».

 

CARLO NORDIO STRINGE LA MANO A GIORGIA MELONI DOPO IL GIURAMENTO

Perché allora ci si oppone alla separazione?

«La ragione di fondo per la quale ci si oppone alla separazione, è che si vogliono mantenere il potere e i benefit che ci sono, interscambiando le carriere le une con le altre.

Se il Pm da domani può decidere di andare a fare il giudice, è un beneficio professionale che non tutti hanno e che dovrebbe essere compensato.

 

Anche questo è un obiettivo che fa parte del governo, richiede sicuramente dei tempi maggiori. L'unità delle carriere e la composizione del CSM che ne deriva , sono scritti nella costituzione e quindi andrebbe fatta una riforma costituzionale che richiede tempi più lunghi».

magistrati

 

La ritiene fattibile nei cinque anni?

«Ritengo che in cinque anni, anche meno, si possa fare. È giusto dire che una riforma radicale della giustizia debba cominciare al più presto ma non è detto che possa concludersi in tempi brevi perché ci sono degli step che derivano da elementi normativi. Io auspico che entro gennaio vada a buon fine la riforma sull'abuso d'ufficio che secondo me è un reato che va abolito, poi mano a mano, mese dopo mese, anno dopo anno, passeremo ad altri tipi di riforme secondo i tempi che sono ovviamente previsti dalla costituzione».

 

MARTA CARTABIA

È favorevole al ritorno dell'immunità parlamentare?

«L'immunità parlamentare non è nel programma di governo. È bene quindi in questo momento non metterla in discussione. Rimane il problema che i padri costituenti che la vollero non erano degli ingenui, Togliatti Terracini, De Gasperi, sapevano benissimo quali sarebbero stati i rischi, sapevano anche quali sarebbero stati i rischi maggiori e quindi la vollero, per evitare che la magistratura potesse esercitare delle interferenze improprie».

 

Tornerà la prescrizione?

BONAFEDE CONTE

«La prescrizione deve tornare, la prescrizione è un istituto di diritto sostanziale perché la prescrizione significa estinzione del reato e l'estinzione del reato è un istituto sostanziale e non di diritto processuale. La Ministra Cartabia, che a mio avviso è stata un'ottima Ministra, secondo me ha fatto quello che ha potuto.

 

Non potendo sconfessare il suo predecessore che aveva realizzato quell'obbrobrio sulla prescrizione che avrebbe tenuto i processi all'infinito, ha trasformato la prescrizione in improcedibilità. E questo ha sollevato dei problemi tecnici enormi. Ritengo quindi che la prescrizione vada completamente riveduta e riportata al suo rango di diritto sostanziale. Che poi possa essere modificata, perché effettivamente alcuni reati si prescrivono in tempi troppo brevi, questo è un altro discorso».

 

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO