CARROZZONI D’ITALIA – DAL VENETO LEGHISTA PARTE LA CROCIATA CONTRO L’ANCI, LA POTENTE LOBBY DEI COMUNI ITALIANI – SOTTO ACCUSA GLI ALTI COSTI E LA SCARSA TRASPARENZA SUI CONTI

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

ballottaggi   padova massimo bitonci esulta 2ballottaggi padova massimo bitonci esulta 2

Anci a chi? «Padova esce, basta, domani facciamo la delibera. Ci sono altre decine di Comuni, anche non della Lega, che non verseranno la quota. L' Anci è un carrozzone costoso, zerbino del governo Renzi, inutile starci dentro». Il sindaco padovano Massimo Bitonci guida la rivolta dei Comuni contro l' associazione che, sulla carta, li difende e rappresenta. Un' associazione storica, nata da più di un secolo, a cui aderiscono 7.300 comuni su 8.000, pari al 90% della popolazione.

 

Una potente lobby, dicono altri, fondamentale ad esempio nella scalata al potere dell' ex sindaco Matteo Renzi, spinta dai preziosi uffici di due ex uomini chiave dell' Anci, Lorenzo Guerini (ex presidente Anci Lombardia) e soprattutto Antonio Rughetti (ex direttore generale, per vent' anni dominus dell' Anci), premiati poi da Renzi con la vicesegreteria Pd e un posto di governo.

PIERO FASSINO FA LA RADIOGRAFIA ALLA MODELLAPIERO FASSINO FA LA RADIOGRAFIA ALLA MODELLA


Guidare l' Anci in effetti non è incombenza da tutti, viste le proporzioni. Venti sedi regionali, ognuna col suo ufficio di presidenza, segreteria generale, dipartimenti, revisori dei conti. E prima ancora l' Anci nazionale, da un biennio presieduta dal sindaco di Torino Piero Fassino. Che come il suo predecessore, Sergio Chiamparino (anche lui Pd), ha rinunciato a compensi e gettoni, previsti per i vertici in caso di trasferte, convegni o incontri richiesti dall' Anci. Dove, a scorrere i nomi degli organi direttivi ma anche dei dirigenti, si inciampa di continuo nella politica.

 

Tra i circa 80 dipendenti dell' Anci nazionale, nella categoria dirigenti apicali, ecco Patrizia Minnelli, già fedelissima segretaria di Enzo Bianco (sindaco di Catania, Pd), con la qualifica di responsabile marketing istituzionale (84mila euro l' anno). Come segretario generale c'è Veronica Nicotra, figlia di Enzo Nicotra già deputato Dc, 232mila euro la sua retribuzione. Il suo vice è Alessandro Gargani (160mila euro), figlio dell' ex eurodeputato di Forza Italia Giuseppe Gargani, mentre l' ex senatore Pd Lucio D' Ubaldo è il direttore del Centro Documentazione e Studi Comuni Italiani, uno degli enti che fanno capo all' Anci.

GIULIANO SORIA SERGIO CHIAMPARINOGIULIANO SORIA SERGIO CHIAMPARINO

 

Quelli importanti, per il bilancio che gestiscono, però sono altri. Su tutti Ancitel Spa, «che da 27 anni - si legge sul loro sito - supporta gli enti locali nella gestione di tutti i processi di innovazione». L' amministratore delegato nel 2014 è diventata Gianna Marini, renziana di ferro già candidata Pd alla Regione Lazio ed ex presidente di BigBang Roma, l' associazione che raccoglieva fondi per la campagna elettorale di Renzi. A lei è subentrata, come attuale ad, il fassiniano Stefano De Capitani. Il qualificato management però non basta a far andare bene le cose. I conti in rosso di Ancitel (circa 1 milione di euro) zavorrano anche quelli dell' Anci, che ha chiuso l' ultimo bilancio con 400mila euro di disavanzo.

 

lorenzo guerinilorenzo guerini

Ancitel è messa così male che si cerca un privato per liquidare la quota pubblica. Se fosse accessibile il bilancio di Anci, poi, si potrebbero verificare i rumors che parlano di consulenze e costi del personale lievitati in un anno (in rosso) di mezzo milione. Ma non si può, «perché siamo un'associazione non riconosciuta, come i partiti, e quindi il bilancio non è pubblico», ti spiegano. I soldi sì, però.


Ma ce ne sono altre di controllate Anci, come in una holding.
C' è Cittalia, un centro studi, e lì al timone troviamo Leonardo Domenici, ex Ds e Pd che ha preceduto Renzi a Palazzo Vecchio.


Gli studi interessano molto l' Anci. Nel 2013 ha firmato una super-consulenza al Viminale (5 milioni di euro) per creare «l' Accademia per le Autonomie», una scuola per formare il personale degli enti locali. Ma le spese per i corsi veri e propri, racconta l' Espresso , coprono il 30% dei soldi stanziati. Il resto sono ricevute di alberghi, viaggi e spese di amministrazione (dell' Anci).

Giuseppe GarganiGiuseppe Gargani


Poi, tra le controllate, ci sono anche Ifel, altro centro studi, che si mangia lo 0,8%-1% del gettito Imu dei comuni. E poi ancora la fondazione Patrimonio Comune per «valorizzare gli immobili comunali».


I soldi all' Anci arrivano dalle quote associative dei Comuni.
La base è di 17 centesimi ad abitante, con l' aggiunta di un forfait. Per Padova, spiega il sindaco Bitonci, fanno 35mila euro l' anno. Giusti per l' impegno messo dall' Anci, risponde la segretaria generale Nicotra: «Facciamo con passione e fatica un lavoro enorme, insostituibile, per tutelare gli interessi dei Comuni e quindi dei cittadini. Un' associazione dei Comuni c' è in tutti i paesi civili. Può pensare che sia inutile solo chi non conosce l' Anci».

 

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)