mario draghi

CERTIFICATO IL FALLIMENTO DEI PARTITI, DRAGHI VUOLE METTERE IL TURBO AL GOVERNO – CON LA FIGURA RIMEDIATA DALLA POLITICA SULL’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, “MARIOPIO” PENSA CHE IL SUO GOVERNO NE ESCA RAFFORZATO – IL PREMIER TIRA UN SOSPIRONE DI SOLLIEVO, ANCHE SE SPERAVA DI ANDARE LUI AL COLLE, PERCHÉ PENSA CHE ORA I LEADER NON POTRANNO PIÙ FRIGNARE TROPPO - LA PREVISIONE DI PRODI: "LA LEGA SI IMBERTINOTTERÀ E AUMENTERÀ LE PRETESE"

1 - IL PREMIER ACCELERA SUI DOSSIER PER SMINARE LE PRETESE LEGHISTE

Estratto dell'articolo di Marco Conti per “il Messaggero”

 

SERGIO MATTARELLA MARIO DRAGHI MEME

(...) Le ricadute delle disastrose giornate di trattative rischiano ora di finire su Palazzo Chigi. I due schieramenti che ancora compongono uno sbrindellato bipolarismo escono dalla partita lacerati e già ieri era evidente il tentativo di Lega e M5S di nascondere le tensioni interne, scaricando contraddizioni e ansie di rivincita, sull'esecutivo.

 

I FRONTI

Anche se nessuno si azzarda a proporre ufficialmente rimpasti di governo, è complicato però pensare che il presidente del Consiglio apra all'idea di siglare un nuovo patto o di applicare un nuovo metodo. La telefonata partita da palazzo Chigi per frenare le intenzioni del ministro leghista, sono un segno inequivocabile.

 

Ma le scorie della settimana che volge al termine dovranno essere eliminate quanto prima anche perché nei giorni di votazioni e scontri, soprattutto i ministri più politici hanno militato su fronti opposti anche quando l'oggetto della contesa era il candidato-Draghi.

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI

 

L'emergenza sanitaria e quella economica sono i due capisaldi dell'azione di governo che comprendono l'attuazione del Pnrr e il pacchetto di riforme che si porta dietro e che dovrà proseguire sino al 2026. Il doppio consiglio dei ministri che si terrà in settimana segnala la voglia del premier di accelerare dopo una settimana trascorsa nell'attesa della fumata bianca.

 

I timori degli investitori sui possibili ritardi che avrebbe avuto l'attuazione del Recovery plan qualora il Paese fosse precipitato ad elezioni anticipate, sono stati ieri fugati e ciò dovrebbe spingere l'azione del governo anche se, per dirla con Romano Prodi «la Lega si imbertinotterà e aumenterà le pretese».

 

matteo salvini e il bis di mattarella meme

La previsione che l'ex presidente del Consiglio fa su Sky, ricordando la sua esperienza da primo ministro con «le pretese» di Bertinotti, si ritrova nelle parole pronunciate ieri dal ministro leghista Giancarlo Giorgetti che da mesi soffre le insofferenze del suo leader nei confronti del governo più di quelle degli altri partiti. E' complicato però per Salvini la via d'uscita dall'esecutivo dopo aver deluso con la sua strategia tutti i governatori del Nord che rappresentano il serbatoio elettorale del Carroccio.

 

Svanita sia l'idea di entrare al governo, sia quella del rimpasto, per Giorgetti si annunciano mesi complicati soprattutto in vista delle elezioni amministrative di primavera e delle politiche del prossimo anno. Draghi vuole però spingere al massimo la macchina del governo perché un utilizzo efficace del Recovery Fund rafforzerebbe il ruolo dell'Italia nel dibattito sulla riforma delle regole di bilancio europee che si aprirà dopo le elezioni francesi. [...]

bertinotti prodi

 

2 - ALTOLÀ AL RIMPASTO

Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

[...] Per Draghi, Mattarella è il miglior epilogo possibile di questa furiosa partita quirinalizia dopo la certificazione che lui in persona non ce l'avrebbe mai fatta. [...] Ora Draghi ha bisogno e voglia di ripartire. Da oggi, giura, ci sarà più governo di prima. Ieri ha raggiunto la moglie a Città della Pieve ma lavora a due Consigli dei ministri già per questa settimana.

 

«Dobbiamo salvare quello che è stato fatto e accelerare», dice. Dal Pnrr alla digitalizzazione, dal fisco e alle pensioni: la promessa è di raggiungere gli obiettivi evitando i tentennamenti e le infinite mediazioni dei mesi scorsi, i mesi in cui il premier ha dovuto anche misurare sui partiti la fattibilità dei propri piani per il Quirinale. Dal punto di vista di Draghi, «questo risultato rafforza l'azione di governo».

mattarella draghi

 

La debolezza delle leadership, uscite frantumate da sette fumate nere e sei giorni di capriole e di finte, potrebbe essere un'occasione per dare slancio alla missione dell'esecutivo, ma può rivelarsi anche un problema per gli equilibri del governo.

 

La reazione alle voglie immediate di rimpasto della Lega è quasi stizzita, racconta chi ha parlato con Draghi, dopo che in una dichiarazione, non a caso congiunta, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti avevano avvertito: «Serve una nuova fase».

 

giuseppe conte matteo salvini meme

Il segretario del Carroccio, in serata, lo ribadirà più esplicitamente. Intende rimettere in discussione alcuni ministeri, e nel mirino ci sono innanzitutto l'Interno, la Transizione ecologica e le Infrastrutture. Potrebbe puntare al rimpasto di sponda con Giuseppe Conte, furibondo con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che gli ha sbarrato la strada dell'elezione di Elisabetta Belloni. Conte e Salvini chiedono un colloquio urgente con il premier e già domani potrebbero incontrarlo. Ma è il caso di Giorgetti a preoccupare soprattutto Palazzo Chigi.

 

luciana lamorgese e matteo salvini

Il ministro dello Sviluppo economico potrebbe lasciare il governo. Ieri lo ha evocato con una battuta, poi in parte rientrata, ma parlamentari leghisti che ne hanno raccolto gli sfoghi credono che si dimetterà alla prima occasione utile. Mentre alla Camera è in corso l'ottava votazione, Giorgetti viene circondato da alleati e avversari. È amareggiato: sostiene che «eleggere Mattarella è stata una mossa della disperazione» di partiti che «non sono stati in grado di eleggere un presidente, né di destra né di sinistra». È la dimostrazione che «dal bis di Napolitano non è cambiato nulla».

ELISABETTA BELLONI LUIGI DI MAIO

 

[...] Di fronte a queste fratture interne alla maggioranza, Draghi dovrà dimostrare di non essere indebolito ma, come credono tanti suoi ministri, più autonomo e libero di camminare sulle ossa degli azionisti del governo.

 

Quando torna nel suo ufficio, dopo il colloquio con Mattarella, Draghi è quasi euforico. Il senso di sollievo serve a coprire l'amarezza di non essere riuscito a conquistare il cuore dei deputati e dei senatori, ma è anche un moto sincero di liberazione perché sono state scongiurate alternative all'attuale presidente della Repubblica che i collaboratori del premier non hanno esitato a considerare più «umilianti» per il presidente del Consiglio.

 

mattarella draghi

Non per i loro profili, ci mancherebbe. Ma perché l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ed Elisabetta Belloni, l'ambasciatrice da lui nominata a capo dei servizi segreti, avrebbero messo in luce la sua sconfitta.

 

Draghi non ha compreso l'animo feroce della politica, e fin dove può arrivare l'istinto di conservazione dei parlamentari. Però vedendo il completo fallimento delle leadership, incapaci di orientare i propri gruppi, sa che toccherà anche a lui colmare questo vuoto assieme a Mattarella.

GIORGETTI LANCIA DRAGHI AL QUIRINALE BY ELLEKAPPAmario draghi sergio mattarellaMARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI

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