"CHARLIE KIRK? È STATO UCCISO DA PERSONAGGI OSCURI DELLA CASA BIANCA DI TRUMP" – I SOSTENITORI MAGA PIÙ COMPLOTTARI IPOTIZZANO CHE L’ATTIVISTA DELL’ULTRADESTRA SIA STATO UCCISO DALL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA. TRA LORO C’E’ L’INFLUENCER CANDACE OWENS, ACCUSATA DI AVER MESSO IN GIRO LA VOCE CHE BRIGITTE MACRON SIA UN UOMO - ALLE STRAMPALATE TEORIE RISPONDE, IN UN’INTERVISTA ALLA CBS, LA VEDOVA ERIKA KIRK: “FERMATEVI" - TRA TEORIE COSPIRAZIONISTE SULL'ATTENTATO DELL'ATTIVISTA E IL CASO EPSTEIN, IL MONDO MAGA STA ANDANDO IN PEZZI...
? WATCH HER FACE CLOSELY ?
— HustleBitch (@HustleBitch_) December 12, 2025
The moment the reporter brings up Candace Owens, Erika Kirk’s entire expression shifts instantly.
What does her face tell you? pic.twitter.com/sAtSzOEIIr
Estratto dell'articolo di Mario Platero per www.corriere.it
«Fermatevi», pausa lunga, poi ieri sera Erika Kirk, intervistata da Bari Weiss, nuovo direttore della Cbs News ripete: «Fermatevi! Non ho bisogno di aggiungere altro».
Il «fermatevi» di Erika Kirk, la vedova di Charlie Kirk, era riferito alla domanda sulla «bomba» di qualche giorno fa di Candace Owens, una giovane nera di estrema destra che «rivelava» come dietro l’assassinio di Kirk ci fossero militari americani guidati da personaggi oscuri della Casa Bianca di Trump.
La Owens non è un personaggio secondario. Ha cominciato a lavorare con Kirk a Turning Point USA, l'organizzazione per i giovani conservatori. Erano molto vicini. Poi si è messa per conto suo.
Sul tema, le tesi del complotto, quelle rilanciate appunto da Owens dominano. Alcune settimane fa questa giovane, bella, sveglia, aggressiva e con 5,6 milioni di sottoscrittori su YouTube e 2,5 su Instagram molto influente podcaster, aveva detto che gli esecutori materiali dell’uccisione erano stati agenti del Mossad e che Tyler Robinson, l’assassino, era solo una pedina. Poi aveva suggerito che qualcuno dell’organizzazione di Kirk potesse avere avuto complicità con i mandanti e gli assassini.
Ma il «fermatevi» accorato, severo, ultimativo della Kirk non era solo per le fantasie della Owens che certo bruciano per la vecchia amicizia. Era piuttosto rivolto a tutte le schegge impazzite di una destra estrema che hanno frantumato e stanno frantumando il movimento MAGA, ex zoccolo duro di Donald Trump e, soprattutto, punto di riferimento proprio di Kirk.
Ecco perché la moglie non usa il singolare, rivolgendosi soltanto alla Owens, ma usa il plurale. La questione della crisi MAGA e del conservatorismo americano, diviso e in caduta verticale nei sondaggi rischia di affossare la causa. La battaglia in corso fra i giovani militanti diventa anche una battaglia per la successione di Kirk.
Ed ecco perché Bari Weiss, che si definisce una «centrista radicale» non trumpiana, ma con chiare simpatie per il centro destra, assume anche lei un ruolo centrale.
L’intervista ha segnato il suo «debutto giornalistico» nella nuova veste di direttrice. Controverso, perché in America i direttori tradizionalmente assegnano le interviste, ma non le conducono. Si tratta però di un debutto pur sempre importante perché da ieri la Weiss diventa anche «mediatrice» fra la Kirk e la base repubblicana, per affermare un ruolo della nuova Cbs di Paramount e di David Ellison e contribuire a portare ordine e coerenza a un conservatorismo a pezzi «che rischia di essere divorato da neo nazisti e razzisti promulgatori di odio», come ha denunciato Ben Shapiro un ebreo ortodosso, altro protagonista del conservatorismo Maga.
Questi conflitti interni dati in pasto al pubblico rappresentano per Donald Trump un serio problema. Ci si rende conto che il suo movimento non è indebolito soltanto dagli attacchi di una ex fedelissima come Marjorie Taylor Greene, che criticò il presidente per le sue reticenze nel rilasciare i files di Jeffrey Epstein, ma da una crisi molto più profonda e trasversale che vede schierati sulla stessa linea personaggi Maga o ex Maga come Tucker Carlson, ex star televisiva della Fox con estremisti neo-nazisti come Nick Fuentes e il suo movimento dei Groypers, con la stessa Owens, ma anche con istituzioni che furono pilastri di riferimento per la crescita del movimento conservatore americano, come l’Heritage Foundation e il suo leader, Kevin Roberts.
Il problema è che ciascuno di questi personaggi ha milioni di followers sui social media, dove operano in modo autonomo e perderne anche una parte è un rischio che non si può correre. […]
La spiegazione dunque è più complessa. Trump e i suoi si sono arresi all’evidenza e devono arginare una debacle politica e guardano alle elezioni del prossimo novembre con apprensione. In qualunque ambiente politico nazionale oggi si dà per certo che i repubblicani perderanno la maggioranza alla Camera l’anno prossimo, ma dovrebbero tenere la maggioranza al Senato. Occorre dunque cercare bacini di voti là dove possibile.
Il primo e il più importante riguarda il voto «cristiano» e dei cristiani fondamentalisti. Per questo i funerali di Charlie Kirk divennero un palcoscenico sul quale si faceva a gara per esprimere timore riverenziale. Persino Marco Rubio, in genere più distaccato, continuava a invocare «Jesus Christ». Ma l’altro serbatoio di voti da conquistare è quello dell’estrema destra e dei giovani e giovanissimi che spesso ne sono parte. Questa bagarre interna viene perciò anche spiegata come il tentativo disperato di identificare quel limite che non si potrà superare per non avere conseguenze controproducenti.
donald trump consegna la medaglia presidenziale della liberta a erika la vedova di charlie kirk 4
Per questo sia Donald Trump che il suo vice Vance non si sono espressi quando ci fu la polemica su Carlson/Fuentes/Heritage. Attendono e osservano: «Devono capire fino a che punto si possono spingere per guadagnare un voto in più senza perderne un altro in reazione. È un equilibrio difficile – ha detto alla Cbs Michael Warren, un analista politico – ma questo ci dà anche la misura di quanto i repubblicani siano disperati e allo sbando».






