vittorio colao giuseppe conte

COLAO MERAVIGLIAO AL CAPOLINEA - DA UNA PARTE CONTE L’HA SUBITO AZZERATO, TIMOROSO DI ESSERE OSCURATO DAL CELEBRATO EX MANAGER VODAFONE, CIRCONDANDOLO DA UNA TASK FORCE IDEALE PER UNA TOMBOLATA NATALIZIA; DALL’ALTRA, VA DETTO, CHE IL PENNELLONE BRESCIANO NON SI È RIVELATO ALL’ALTEZZA DEL SUO COMPITO, PRODUCENDO SOLO REPORT ZEPPI DI BANALITÀ. PUR RESTANDO SPAPARANZATO NELLA SUA MAGIONE CON GIARDINO DI LONDRA, NON HA MAI SFODERATO UN COLPO DI INGEGNO. UN CONSIGLIO A GRATIS: MEGLIO CHE GIRI I TACCHI, PRIMA CHE TI PRENDANO A CALCI

DAGONOTA

Colao

Colao al capolinea. Da una parte Conte l’ha subito azzerato, timoroso di essere oscurato dal celebrato ex manager Vodafone, circondandolo da una task force pleonastica, perfetta per una tombolata natalizia; dall’altra, va detto, che il pennellone bresciano non si è rivelato all’altezza del suo compito, producendo solo report zeppi di banalità e cose ovvie. 

 

giuseppe conte meme

Pur restando spaparanzato nella sua magione con giardino di Londra, Colao Meravigliao non ha mai sfoderato un colpo di ingegno. Un consiglio a gratis: meglio che giri i tacchi, prima che ti prendano a calci.

 

TASK FORCE AL CAPOLINEA DOPO 38 GIORNI COLAO A PICCO

Vittorio Macioce per “il Giornale”

 

La quarantena di Vittorio Colao è di fatto finita. Non sono passati neppure quaranta giorni, ma il gruppo di super consulenti che avrebbe dovuto disegnare il futuro dell' Italia è in dismissione. Non è andata bene. La missione degli argonauti è fallita. Non solo non hanno trovato il vello d' oro, ma si sono ritrovati imbottigliati in un incantesimo. Parlavano e non c' era nessuno ad ascoltarli seriamente.

 

TASK FORCE COLAO

Non che la loro voce non arrivasse, ma la risposta era un grugnito, uno sbuffo, un sospiro spazientito, un gesto di stizza, un nervoso guardare l' orologio. Raccontano che venerdì scorso ci sia stato un incontro a distanza, in videoconferenza, con Palazzo Chigi. Colao comincia a spiegare cosa serve, i lavori della task force, le idee, suggerisce, illustra, cerca di arrivare a qualche conclusione.

giuseppe conte meme 2

 

Dall' altra parte l' interesse è zero. Conte si distrae, parla al telefono, pensa alle grane con i presidenti di regione. Sembra stare lì perché non ne può fare a meno. L' effetto è straniante. Colao si ritrova in quella situazione, tra il ridicolo e il paradossale, di chi è percepito come un logorroico rompiscatole.

 

È platealmente l' indesiderato, quello che ti fa perdere tempo, tempo prezioso. La reazione istintiva e di buon senso, in questi casi, è dire a brutto muso: ma chi vi ha chiesto niente, perché mi avete chiamato? Sapete che c' è? Finiamola qui. A fine mese chiudiamo con questa farsa.

conte casalino

 

È più o meno quello che ha detto Colao. Poi ha smentito, per quieto vivere, per non sottolineare un' esperienza da cancellare al più presto. Il senso dei rapporti tra il manager e il governo è questo. Conte dopo venti minuti aveva già chiuso il collegamento.

 

VITTORIO COLAO

Quando Colao ha suggerito di investire sul capitale umano, Conte ha vomitato tutto il suo fastidio: «Se avete qualche idea più specifica ne parliamo e magari la inseriamo nel prossimo decreto. Mettetevi in contatto con i miei ministri». Sono le stesse parole che il presidente del Consiglio riserva in genere alle idee dell' opposizione. Il messaggio è chiaro: non mi interessa nulla di quello che dici.

 

Non è una sorpresa. Questa storia comincia male. È subito percepita come un segno di sfiducia nei confronti di Conte. Sono i primi giorni di aprile.

È il momento più buio della pandemia. I numeri del contagio salgono di ora in ora. Si fa il conto dei morti. È chiaro ormai a tutti che il virus ha messo in ginocchio un Paese. L' onda d' urto è qualcosa di mai visto. Tutti a casa, tutto chiuso. La paura cresce a ogni bollettino pomeridiano.

VITTORIO COLAO

 

L' emergenza è salvarsi la pelle, ma si prova anche a immaginare come sarà il dopo. Come ripartire? Se lo chiedono i partiti della maggioranza. Ci sta pensando soprattutto il Quirinale. Conte ha bisogno di un aiuto, di un supporto. I virologi si preoccupano della salute, ma serve anche un gruppo di professionisti per pensare al futuro. Serve un super manager. La scelta dell' ex amministratore delegato di Vodafone nasce da qui.

 

L' 11 aprile la squadra è pronta. Sono 17 professionisti ognuno con un curriculum di eccellenza nel proprio campo. La prima polemica è che non ci sono donne. È per questo che il gruppo sale adesso a 22, con l' innesto di quote rosa.

 

Ha quasi il sapore di una presa in giro. La task force è un guscio vuoto, ma si offre un contentino, beffardo, a chi rivendica la parità di genere. È un meccanismo ipocrita che, purtroppo, si ripete spesso in questo Paese. Le donne vengono chiamate in causa quando la partita è chiusa, quasi costrette a mettere la faccia su un fallimento.

giuseppe conte meme 1

 

Il grande problema è invece che Conte si sente un premier declassato.

Si comporta di conseguenza. La task force è un corpo estraneo. Colao, oltretutto, è rimasto a Londra. È una scelta che sconta, perché se sei lontano hai già perso prima di cominciare.

colao

 

Le prime proposte vengono battezzate come chiacchiere di inutili soloni che non hanno alcun rapporto con la realtà. È quello che avviene normalmente in questi casi. Colao e i suoi argonauti non hanno alcun ruolo definito e valgono meno di un ministero senza portafoglio. Non solo non hanno potere, ma vengono rimbalzati come consulenti di cui nessun sentiva il bisogno.

 

Non vengono protetti da chi li ha proposti. Il risultato è che i burocrati fanno muro. È il loro mestiere. È così dai tempi dei sovrani assoluti. È così in burocrazia. Il gioco è facile. Basta prendere lo spazio sotto canestro e Colao subisce il più classico dei tagliafuori. Non è la prima volta che gli capita.

 

BEPPE SALA E GIUSEPPE CONTE CON LA PALA

È la stessa situazione che lo ha visto protagonista, e in ritirata, in Rizzoli. Lì l' avventura è durata due anni, qui il tempo della quarantena. Il risultato è lo stesso: non ha toccato palla. La sua sconfitta finirà per lasciare un segno sull' idea che l' esperienza dei manager possa essere una risorsa speciale.

 

Come ne esce invece Conte? Non c' è dubbio. Ha sterilizzato Colao, ma con l' anima stropicciata. La sua vittoria ricorda il finale di L' avvocato del diavolo, quando il diabolico John Milton, con il volto di Al Pacino, confessa di amare la più misera debolezza degli umani: «La vanità è decisamente il mio peccato preferito».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...