mattarella salvini di maio conte zampetti

COME DAGO-ANTICIPATO, LA MUMMIA HA DATO L’INCARICO A CONTE PER PAURA. DELLE MINACCE DI SALVINI E PER LE BORDATE DELLA DI BATTISTA FAMILY: IL PADRE HA PARLATO DI “PRESA DELLA BASTIGLIA” SE LEGA E M5S NON AVESSERO AVUTO L'INCARICO – IL RUOLO CHIAVE DI ZAMPETTI NEI COLLOQUI COI PENTALEGHISTI, IN PARTICOLARE CON DI MAIO

 

Fabio Martini per La Stampa

 

ZAMPETTI MATTARELLA

Un argomento tabù, inconfessabile. Nei contatti riservatissimi di Matteo Salvini e Luigi Di Maio con Ugo Zampetti, l' influente segretario generale del Quirinale che da settimane negozia e discute per conto del Capo dello Stato, non si è mai parlato esplicitamente di cosa sarebbe accaduto in caso di campagna elettorale anticipata. Ma due sere fa al Quirinale hanno capito l' antifona.

 

ugo zampetti luciano violante

Era l' ora di cena, le quotazioni del professor Giuseppe Conte erano in ribasso, la candidatura aveva bisogno di spin, di una spinta, di un effetto speciale e a quel punto Matteo Salvini è comparso in diretta sul video di Facebook: «Noi abbiamo fatto tutto il lavoro e gli sforzi possibili, siamo pronti. Non c' è tempo da perdere: o si parte o si cambia. Oppure se c' è qualcuno che ci dice non si fa..., non potete..., non dovete...., allora si torna alle urne per avere la maggioranza assoluta, per fare da soli».

ugo zampetti gianfranco fini

 

In quel frangente così delicato Salvini faceva sapere di voler andare avanti con Conte, ma faceva capire di essere pronto a una campagna elettorale "tosta", tutta all' attacco, per conquistare il Parlamento. Una campagna - ecco il messaggio - nella quale avrebbe potuto esser preso di mira anche il Quirinale, «colpevole» di aver espresso «veti» al governo del cambiamento. Secondo il lessico usato in questi ultimi giorni da Matteo Salvini. E così, la sera del 22 maggio ha preso corpo uno scenario sgradevole: il rischio del Quirinale nel tritacarne elettorale.

ugo zampetti con laura boldrini

 

Certo, non è stato questo l' elemento decisivo che ha spinto il Capo dello Stato a conferire l' incarico al professor Conte. Tanti elementi hanno pesato. Compreso il prevalere dei favorevoli dentro lo staff del Presidente, all' interno del quale ha pesato il segretario generale Zampetti, che ha svolto lo stesso ruolo a Montecitorio, con presidenti di diverso orientamento politico, in un arco temporale di quasi 20 anni, da Luciano Violante sino a Laura Boldrini, passando per Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini. Anche se alla fine, come sempre, ha deciso il Presidente.

ugo zampetti con casini

 

Nel pressing ostile, oltre alla Lega, ha avuto un ruolo anche l' ala movimentista del M5S, incarnata da Alessandro Di Battista, che per quanto si sia concesso una legislatura «sabbatica», periodicamente si fa vivo su Facebook. Come ieri mattina: «Finalmente una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente», il quale - ammonisce il popolare "Diba" - non è l' avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento».

SALVINI

 

Pochi minuti dopo si è fatto sentire anche Di Battista padre, il signor Vittorio, che pur non rivestendo ruoli nel M5S, ha ritenuto di dover prendere di punta il Capo dello Stato. Arrivando a scrivere: «Vada a rileggere le vicende della Bastiglia, quando il Popolo di Parigi assaltò e distrusse quel gran palazzone. Se il popolo incazzato dovesse assaltare il Quirinale, altro che mattoni».

di battista padre e figlio

 

E la chiusa decisamente minacciosa: «Forza, mister Allegria, fai il tuo dovere e non avrai seccature». Interventi a gamba tesa che hanno indotto Roberto Fico, presidente pentastellato della Camera, a tamponare: «Il presidente Mattarella sta svolgendo il proprio ruolo in maniera inappuntabile».

mattarella e conte

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