matteo salvini no vax

“FARÒ IL VACCINO NEI PROSSIMI GIORNI” – COME MAI SALVINI NON SI È FATTO ANCORA INOCULARE? IL “CAPITONE” DICE CHE “RISPETTA LA FILA”, MA PIÙ CHE ALTRO VUOLE FLIRTARE CON L’ELETTORATO NO-VAX, VISTO CHE IL 60% DEI SUOI COETANEI HA GIÀ RICEVUTO ALMENO UNA DOSE! – PANARARI: “L'IRRESISTIBILE ATTRAZIONE DELLE DESTRE PER L'ANTIVACCINISMO PRESENTA DUE MOTIVAZIONI ESSENZIALI. LA PRIMA È TATTICA E CONTINGENTE, E PUNTA A «MONETIZZARE» QUESTE AMBIGUITÀ IN VOTI SONANTI. LA SECONDA È IDEOLOGICA, E LE ACCOMUNA A TUTTE LE FORZE POPULISTE ANCHE DI MATRICE DIFFERENTE - E, DIFATTI, ANCHE IL MOVIMENTO 5 STELLE…”

matteo salvini mentre dona il sangue

1 - SALVINI, IO FARÒ IL VACCINO NEI PROSSIMI GIORNI

(ANSA) - BOLOGNA, 19 LUG - Finora Matteo Salvini, leader della Lega, non si è vaccinato: "Io lo farò nei prossimi giorni. La metà dei miei coetanei non si è ancora vaccinata. Quindi io rispetto la fila come tutti gli altri. Io la prima dose l'avrei potuta avere se non fossi stato in tribunale, un lunedì mattina a Cuneo.

 

Pistoia cartello no vax

Purtroppo passo parecchie delle mie giornate nei tribunali e il vaccino non è un legittimo impedimento, quindi ho dovuto rinviare". Salvini, poi ribadisce la contrarietà all'obbligo per gli adolescenti: "Mi sembra giusto mettere in sicurezza genitori e nonni, mi sembra demenziale minacciare, obbligare, costringere e multare i 15enni e i 18enni.

 

Chi parla di Green Pass già per quest'estate per i nostri figli fa un danno enorme ai nostri figli e al sistema Italia, perché nessun ventenne avrà la seconda dose ben che vada prima dell'autunno. Quindi se tu impedisci ai nostri ragazzi di andare a divertirsi quest'estate fai un danno al paese".

MASSIMILIANO PANARARI

 

2 - DUBBI DI SALVINI SULL'INIEZIONE AL FIGLIO COSÌ LA DESTRA FLIRTA CON I NO VAX

Massimiliano Panarari per "la Stampa"

 

Uno spettro si aggira per l'Italia. Sarebbe, a detta di Matteo Salvini, quello della «siringa» o del «tampone», che non vuole vedere «all'inseguimento» del figlio diciottenne. E infatti lui, uno dei politici più inclini a documentare comunicativamente ogni momento dell'esistenza a fini di campagna elettorale, non ha ancora fatto sapere la data della sua inoculazione, finendo più volte in contraddizione.

 

SELFIE DI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni ha fatto ricorso all'incredibile argomentazione propagandistica del «liberalismo no vax» quale sedicente rispetto dei diritti umani. E, per restare dalle parti di Fratelli d'Italia, il suo capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida (il quale, pure, ha ricevuto la dose di Johnson, e aveva contratto in passato il Covid-19) si è pronunciato contro la vaccinazione degli under 40.

medici no vax

 

E se ritorniamo nei prati (un tempo di Pontida) della Lega ecco Claudio Borghi apparire come il prototipo della sostituzione dell'issue no euro con quella no vax (anche se la prima non è affatto scomparsa). Il fuoco di fila di queste giornate conferma il fascino indiscreto dell'antivaccinismo a destra. E, dopo i conflitti della settimana passata (dalla Rai ai veti reciproci per le amministrative), evidenzia come la durissima competizione tra Meloni e Salvini si sia estesa anche a questo terreno di consenso.

No Vax

 

Va detto, a proposito delle paure evocate da Salvini, che il vero fantasma - questo, invece, molto concreto - è quello dell'arcipelago no-vax, che costituisce un grosso problema per la salute pubblica e un ostacolo serio sul piano della stabilizzazione della situazione sanitaria, come testimoniano i dati sulla ripresa dei contagi.

 

L'irresistibile attrazione delle destre per l'antivaccinismo viene dissimulata, in vari casi, attraverso alcune formule linguistiche (come la ricorrente evocazione di una, nella fattispecie, malintesa e strumentale «libertà personale»), oppure all'insegna di un'ulteriore declinazione del «benaltrismo» di cui scriveva ieri Massimo Giannini.

MATTEO SALVINI CON LE MANI IN FACCIA

 

E presenta due motivazioni essenziali. La prima è tattica e contingente, e punta a «monetizzare» queste ambiguità in voti sonanti presso l'elettorato no vax e boh-vax. L'intento è, quindi, quello di vellicare un'opinione pubblica in parte disorientata (e che non doveva essere sottoposta al circo Barnum di pareri antitetici messo in scena senza particolare ritegno da qualche virologo troppo mediatico).

 

E, soprattutto, quello di inviare messaggi di sintonia e complicità con la sua robusta componente dichiaratamente o tendenzialmente antivaccinista. Il conflitto politico in epoca postmoderna si è spostato sempre di più nell'ambito della life politics e della biopolitica (o, in questo caso, della immunopolitica), di cui le tematiche sanitarie come la vaccinazione costituiscono un chiaro esempio.

medici no vax

 

E nella crisi della rappresentanza e delle strutture dei partiti, con l'elettorato volatile, i gruppi single-issue organizzati intorno a un tema o un interesse (come i gruppi no vax) identificano delle constituency elettorali piuttosto solide, in grado di apportare dei consensi sicuri. La seconda ragione della propensione delle destre italiane verso l'antivaccinismo è ideologica, e le accomuna a tutte le forze populiste anche di matrice differente - e, difatti, anche il Movimento 5 Stelle continua a mantenere una tendenziale ambivalenza di fondo e a flirtare con l'elettorato dubbioso o contrario alla vaccinazione.

 

selfie di matteo salvini 2

Si tratta del coacervo di motivi di ispirazione antiscientista, direttamente irrazionalista e complottista che costituiscono un nocciolo duro (e un grumo nero) delle formazioni populsovraniste le quali, essendo contraddistinte da un'«ideologia leggera» e alquanto flessibile, nel corso degli ultimi due decenni hanno ampiamente accolto tutte le suggestioni no vax. Ed è un grande problema.

 

Perché la scelta «senza se e senza ma» della vaccinazione rappresenterebbe, al contrario, una prova di maturità - e, dunque, di responsabilità - anche nella direzione della riconfigurazione di un centrodestra di governo. E dire che quel destracentro che invocava (anche forzatamente) il ripristino della normalità durante il governo Conte 2 dovrebbe, invece, avere ben chiaro che essa necessita del mantenimento dei contagi sotto la soglia di controllo. O, se non altro, dovrebbe tenere conto del fatto - come documentava nel suo ultimo sondaggio per La Stampa Alessandra Ghisleri - che anche una maggioranza degli elettori di Lega e FdI risulta favorevole a un pass sanitario obbligatorio.

medici no vax MATTEO SALVINI DOPO L'INCONTRO CON MARIO DRAGHIMATTEO SALVINI DOPO L'INCONTRO CON MARIO DRAGHImedici no vaxselfie di matteo salvini 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)